
Esame di maturità 2022: si va verso ritorno della prova scritta d’italiano. Cosa sappiamo
Secondo la bozza delle nuove regole anticipata dal Sole 24 Ore, l’esame di giugno sarà diviso in tre momenti: una prova scritta d'italiano di carattere nazionale, comune a tutti gli indirizzi di studio, che torna dopo due anni di stop a causa delle regole anti-Covid; una "tesi di diploma" da consegnare a maggio; un colloquio orale. L’ufficialità nelle prossime settimane
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All’esame di maturità del 2022 dovrebbe tornare la prova scritta d’italiano. È quanto avrebbe deciso il ministero dell’Istruzione, secondo la bozza delle nuove regole anticipata dal Sole 24 Ore. A causa dell’emergenza coronavirus, negli ultimi due anni non c’erano state prove scritte ma solo dei colloqui orali più lunghi
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L’esame di giugno riguarderà circa 500mila maturandi. Secondo il quotidiano, si strutturerà in tre momenti
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Ci sarà una prova scritta d'italiano di carattere nazionale, comune a tutti gli indirizzi di studio
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Poi una "tesi di diploma": l’argomento dell’elaborato verrà assegnato ai maturandi dai docenti entro aprile, riguarderà le discipline d’indirizzo e sarà multidisciplinare. Andrà consegnato entro maggio
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Infine ci sarà un colloquio orale, strutturato in più fasi: la prima dovrebbe essere la discussione della "tesi di diploma", poi argomenti scelti dai docenti
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Le commissioni dovrebbero restare con docenti interni, con il presidente esterno
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Secondo il Sole 24 Ore, sarebbe questa la soluzione di compromesso trovata per consentire un graduale ritorno alla normalità e andare incontro alle richieste di linguisti e studiosi, preoccupati per la mancanza della prova scritta anche quest’anno

“È in atto una nuova fase pandemica, abbiamo la responsabilità di far fare ai ragazzi un esame serio ma tenendo conto dell'andamento. Entro gennaio comunicheremo come sempre le modalità dell'esame di Stato. Faremo un esame serio e ponderato che permetterà a tutti di esprimere al meglio le loro competenze; i ragazzi studino, i docenti stanno facendo il loro lavoro”, aveva detto nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi

“Sono contento del dibattito sugli scritti. Certo ci vogliono tutti gli strumenti per valutare le persone ma avendo il senso della realtà: la situazione nelle scuole è sotto controllo ma c'è una ripresa" dei contagi, aveva aggiunto. E aveva ribadito: "Garantiremo un esame serio". Ora la decisione sembra essere presa, anche se manca ancora l’ufficialità

"Abbiamo ancora qualche settimana prima che vengano ufficializzate le modalità di svolgimento dell'esame, ma sicuramente ripristinare la prova di italiano è una misura di buon senso e di attenzione nei confronti degli studenti: tutti avranno modo di essere valutati con maggiore completezza. Le commissioni terranno conto delle condizioni eccezionali in cui i ragazzi hanno frequentato e studiato, ma la risposta migliore che il mondo della scuola può dare è di accompagnarli nell'affrontare timori e paure", ha detto il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso