
Covid, laboratori dell'esercito per incrementare i test: ecco il piano anti-Dad
Aumentano i contagi tra i giovani. La Difesa mette in campo 11 laboratori di biologia molecolare in 8 regioni che affiancheranno il lavoro delle Asl per incrementare i test. Saranno a disposizione anche due laboratori mobili, dopo la richiesta di palazzo Chigi di elaborare il piano per lo screening nelle scuole
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Con l'aumento esponenziale dei casi di Covid tra i più giovani e il conseguente boom delle classi scolastiche in quarantena, si intensifica lo sforzo del governo per evitare il ritorno della didattica a distanza, come ormai avviene quotidianamente in ogni regione d'Italia
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In aiuto del commissario per l'emergenza, Francesco Figliuolo, arriva la Difesa che mette in campo 11 laboratori in 8 regioni che possano in qualche modo affiancare l'enorme lavoro cui sono sottoposte le Asl. I laboratori saranno in grado di processare i tamponi molecolari effettuati a domicilio da team mobili militari
Covid, classi in quarantena e contagi tra gli studenti in crescita: i numeri
Il piano anti-Dad è stato rilanciato a poche ore dal dietrofront di palazzo Chigi sull'annuncio delle lezioni da casa con un solo positivo in classe
Covid, niente Dad con un positivo in classe. Presidi: sconcertati da dietrofront
Il programma di testing viene dunque rafforzato grazie all'impiego dei laboratori di biologia molecolare dell'esercito. Le strutture, coordinate dal Comando operativo di vertice interforze, consentiranno di incrementare i test grazie anche all'impiego di due laboratori mobili che si trovano a Civitavecchia
Dal Covid ai vaccini, dal Pnrr alle mobilitazioni: la scuola fra presente e futuro
Un sostegno concreto alle strutture sanitarie locali, come richiesto dall'Associazione Nazionale Presidi. "Le scuole - ha detto il presidente, Antonello Giannelli - stanno facendo quello che devono, ma anche le aziende sanitarie locali devono fare la loro parte, e invece attualmente la situazione che si registra nel Paese è di insufficienza. Le Asl devono migliorare, perché non riescono a fare quello che dovrebbero, cioè i tamponi, il tracing, la comunicazione delle quarantene”

Intanto dal Ministero dell'Istruzione, arrivano i primi dati ufficiali sulla situazione negli istituti italiani. Tra elementari e medie, la platea di studenti maggiormente a rischio infezione per la mancata copertura vaccinale, il 4% delle classi sono in Dad: il 2,6% del primo ciclo e l'1,4% del secondo

A fare la differenza, stando ai numeri, è la copertura vaccinale e, proprio per questo, anche i presidi rilanciano l'appello alla responsabilità

Caso particolare è, invece, quello del Friuli-Venezia Giulia dove l'alto numero di prof non vaccinati rischia di compromettere il normale svolgimento delle lezioni nei prossimi mesi. "In alcuni istituti - è l'allarme dei presidi locali - si raggiungono punte di professori no vax fino a oltre il 10%, dal 15 dicembre in poi, quando scatterà l'obbligo, la vera emergenza potrebbe essere quella di non trovare supplenti, quindi di non poter garantire il diritto allo studio per mancanza di personale"