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Covid, lavoro e Green pass. Dalle categorie più contagiate agli esentati: il focus
Sono 180mila i lavoratori contagiati da inizio pandemia, oltre 3mila negli ultimi 2 mesi, secondo i dati dell’Inail. Proprio per prevenire l'aumento dei casi, dal 15 ottobre il governo ha reso obbligatorio il Green pass sul luogo di lavoro. Ci sono però alcune categorie che ne sono esenti. Ecco tutto quello che c’è da sapere. (Approfondimento a cura di Giorgia Fenaroli)
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Quasi 180mila persone si sono ammalate di Covid-19 in Italia da inizio pandemia mentre erano sul posto di lavoro. Di loro, 747 sono morte. I numeri vengono comunicati dall’Inail. Per prevenire i contagi, il governo ha reso obbligatorio il Green pass sul luogo di lavoro dal 15 ottobre. Ci sono però alcune categorie che ne sono esenti (per motivi legati alla salute) e che possono ugualmente lavorare senza la Certificazione verde. Ecco tutto quello che c’è da sapere
GUARDA IL VIDEO: Green pass, la gestione dei controlli nelle aziende
Negli ultimi 2 mesi all’Inail sono arrivate 3.067 denunce di contagi da Covid sul luogo di lavoro, cifra che porta il totale da inizio pandemia a quasi 180mila. A dare i dati è l’Istituto nell’ultimo report su lavoro e Covid, aggiornato al 31 agosto
Green Pass obbligatorio dal 15 ottobre, dove serve e dove no per clienti e dipendenti
Rispetto al monitoraggio del 30 giugno 2021 (176.925 denunce) i casi in più sono 3.067 (+1,7%), di cui 820 riferiti ad agosto e 641 a luglio. Gli altri 1.606 casi sono per il 65% riferiti ai mesi precedenti del 2021 e il restante 35% all’anno 2020
Il report dell'Inail sugli infortuni da Covid-19 sul lavoro
Dall'inizio della pandemia alla fine di agosto le denunce per contagio da Covid-19 sul lavoro segnalate all'Istituto sono state 179.992, pari a circa un quinto del totale delle denunce di infortunio totali e al 4% dei contagiati a livello nazionale comunicati dall'Istituto superiore di sanità (Iss) nello stesso periodo
Esenzione per il Green Pass: a chi spetta, come ottenerla e quanto dura
Il 2021, con 32.277 contagi denunciati in 8 mesi, al momento pesa per il 18% degli infortuni da Covid-19 pervenuti da inizio pandemia. Da febbraio di quest'anno il fenomeno è in significativa discesa e rispetto ai primi 8 mesi del 2020, i casi di contagio denunciati da gennaio ad agosto di quest’anno sono in calo del 40%
Covid, test salivari: dove verranno usati e quali sono validi per il Green pass
Per quanto riguarda invece le morti sul lavoro a causa del Covid-19, nei primi 8 mesi del 2021 sono 199 i decessi (26,6%), che si sommano alle 548 morti del 2020 (73,4%). Dall'inizio della pandemia le morti per Covid sono state 747, circa un terzo dei decessi sul lavoro
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Anche in questo campo si nota un miglioramento: se nell’anno 2020 l’incidenza dei decessi da Covid-19 sul totale è stata di circa una ogni tre, nei primi otto mesi del 2021 si è scesi a circa una su cinque
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L'analisi territoriale evidenzia che la maggior parte delle denunce per i contagi (42,7%) è nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 25,3%), del 24,6% nel Nord-Est (Veneto 10,6%), del 15,2% al Centro, del 12,7% al Sud e del 4,8% nelle Isole
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Se si guarda la composizione demografica dei contagiati, il 68,5% dei casi ha interessato le donne, il 31,5% gli uomini. La componente femminile supera quella maschile in tutte le regioni a eccezione della Calabria, della Sicilia e della Campania
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Guardando invece i numeri dei casi mortali, il rapporto tra i generi si ribalta. L’83,1% dei decessi riguarda gli uomini. L’età media per i deceduti è di e 58 anni e mezzo (57 per le donne, 59 per gli uomini)
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Il dettaglio per classe di età mostra come la maggioranza dei casi mortali riguardi i lavoratori nelle fasce di età 50-64 anni (71,5%). Seguono gli over 64 (18,9%) e 35-49 anni (8,9%), mentre tra gli under 35 si registra solo lo 0,7% dei morti
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La professione più coinvolta nei contagi è quella dei tecnici della salute con il 37,4% delle denunce, l’82,6% delle quali relative a infermieri. Seguono gli operatori sociosanitari (18,3%), i medici (8,5%), gli operatori socio-assistenziali (6,9%) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (4,7%)
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Il restante personale coinvolto riguarda gli impiegati amministrativi (4,6%), addetti ai servizi di pulizia (2,3%), conduttori di veicoli (1,3%), addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia e impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta
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Nei primi 8 mesi del 2021 si osservano poi alcune differenze nell’evoluzione dei contagi nei vari settori produttivi. In generale, c’è un calo significativo delle denunce a partire da febbraio 2021, con incidenze in riduzione per alcune categorie, come le professioni sanitarie
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Altre professioni, invece, con il ritorno alle attività, hanno visto aumentare l’incidenza dei casi di contagio rispetto allo scorso anno, come per esempio gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali o gli impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta o gli insegnanti di scuola primaria
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In totale nel mondo della scuola e università, sono circa 3mila i contagi professionali tra insegnanti, professori e i ricercatori di ogni ordine e grado
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Alcuni comparti produttivi hanno registrato un numero di contagi in crescita rispetto allo scorso anno soprattutto nei mesi estivi, come il trasporto e magazzinaggio, gli alberghi, ristoranti e il commercio
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Proprio con l’obiettivo di ridurre i casi di contagio e favorire le vaccinazioni, il governo ha introdotto l’obbligo di presentare il Green pass per accedere a tutti i luoghi di lavoro, pubblici e privati. La norma entrerà in vigore il 15 ottobre
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Non tutti, però, sono obbligati ad avere la certificazione verde. Come indica anche una circolare del ministero della Salute, sono previsti degli specifici casi di esenzione. In quel caso i cittadini potranno comunque svolgere tutte le attività, comprese quelle lavorative
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L’esenzione è data in primis ai soggetti che per motivi di salute non possono sottoporsi all’inoculazione del vaccino e che sono dotati di apposita certificazione medica a testimoniarlo
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L'esenzione riguarda anche le persone che hanno avuto una reazione allergica grave dopo la somministrazione della prima dose e chi ha manifestato la sindrome di Guillain-Barrè nelle 6 settimane successive alla somministrazione del vaccino anti-Covid. In questo caso è tuttavia possibile valutare l’utilizzo di un vaccino diverso da quello della prima somministrazione
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Può poi ottenere l’esenzione al Green pass anche chi ha registrato dei casi di miocardite o pericardite dopo la vaccinazione con Pfizer o con Moderna e che non può ricevere una seconda dose
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Per le donne in gravidanza la vaccinazione anti-Covid non è controindicata, ma qualora la donna decida di rimandare la vaccinazione dopo il parto, potrà ricevere un certificato di esenzione temporanea