
Scuola, danni gravi della Dad: 1 studente su 2 è impreparato. Il report Invalsi
La pandemia e la didattica a distanza hanno fatto danni enormi sull'apprendimento dei ragazzi. Il quadro emerge dal rapporto dell'Istituto presentato oggi. Situazione difficile specialmente alle superiori e nel Mezzogiorno. Aumenta anche la dispersione scolastica implicita

La pandemia e la didattica a distanza (Dad) hanno fatto danni enormi sull'apprendimento dei ragazzi, soprattutto alle superiori. Il quadro emerge dal Rapporto Invalsi. Alle medie il 39% degli studenti non ha raggiunto risultati adeguati in italiano e il dato sale al 45% in matematica. Alle superiori il dato sale rispettivamente al 44% e al 51% con un + 9% rispetto al 2019, anno dell'ultimo report
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Drammatica la situazione al Sud: in totale oltre la metà degli studenti non raggiunge la soglia minima di competenze in Italiano. In Campania il 73% degli studenti è sotto il livello minimo di competenza in matematica, in Sicilia 70%, 69% invece in Puglia
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Il calo è generalizzato in tutto il Paese e solo la Provincia autonoma di Trento rimane sopra alla media delle rilevazioni del 2018 e del 2019. La quota di studenti sotto il livello minimo cresce di più tra gli studenti socialmente svantaggiati
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Le prove quest'anno hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 530mila studenti della scuola media (classe III) e circa 475mila alunni dell'ultima classe delle scuole superiori
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La pandemia e la Dad hanno messo in difficoltà soprattutto gli studenti delle scuole superiori. In particolare, rispetto al 2019, i risultati del 2021 di Italiano e Matematica sono più bassi. A livello nazionale gli studenti che non raggiungono risultati adeguati, ossia non in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali, sono in Italiano il 44% (+9% rispetto al 2019), in matematica il 51% (+9% rispetto al 2019), in inglese-reading il 51% (+3 punti percentuali rispetto al 2019), in inglese-listening il 63% (+2 punti percentuali rispetto al 2019)
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Sono oltre 40 mila i giovani di 18-19 anni che escono da scuola senza competenze, impreparati. La bocciatura non cambia le cose: "I dati dicono che anche gli studenti che hanno avuto una bocciatura continuano ad avere esiti sensibilmente più bassi di chi non è stato bocciato, dunque la bocciatura non è la soluzione” ha fatto notare Roberto Ricci, responsabile nazionale delle prove Invalsi. “La sfida credo sia cercare risposte alternative, che sono già tutte nell'ordinamento vigente, non necessitano di particolari risorse le indicazioni nazionali"
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Gli studenti provenienti da un contesto socio-economico svantaggiato sono quelli con i maggiori problemi. I divari si ampliano maggiormente passando dalle regioni del Centro-nord a quelle del Mezzogiorno: in molte Regioni del Sud oltre la metà degli studenti non raggiunge nemmeno la soglia minima di competenze in italiano e matematica

Male anche alle scuole medie. Aumenta significativamente il numero degli studenti che non raggiunge risultati in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali. Sono il 39% in Italiano (+5 punti percentuali rispetto sia al 2018 sia al 2019) e il 45% in Matematica (+5 punti percentuali rispetto al 2018 e +6 punti percentuali rispetto al 2019)

Al contrario, il confronto degli esiti della scuola elementare del 2019 e del 2021 restituisce un quadro sostanzialmente stabile. La scuola primaria è riuscita quindi ad affrontare le difficoltà della pandemia e della Dad. Si evidenzia però una differenza dei risultati tra scuole e tra classi nelle Regioni meridionali. Ciò significa che la scuola primaria al Sud fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi

La pandemia ha anche aggravato il problema della dispersione scolastica implicita: si intende quella degli studenti che, pur non essendo dispersi in senso formale, escono però dalla scuola senza le competenze fondamentali, quindi a forte rischio di avere prospettive di inserimento nella società non molto diverse da quelle degli studenti che non hanno terminato la scuola. La cifra ha raggiunto il 9,5% (+2,5% rispetto al 2019) e in alcune ragioni del Sud ha superato ampiamente valori a due cifre (Calabria 22,4%)