
Informazione e pandemia: tra ansia e bufale, come e dove italiani hanno cercato le notizie
Il primo Rapporto Ital Communications-Censis racconta come ci siamo approcciati alle notizie durante questi mesi. Oltre 50 milioni di italiani (il 99,4% degli adulti) si sono messi a cercare informazioni: 29 milioni si sono ritrovati a leggere notizie su web e social che poi si sono rivelate false o sbagliate. La comunicazione confusa sul virus ha veicolato paura per il 65% degli italiani. È stata una comunicazione "sbagliata" per il 14,1% dei giovani tra i 18-34 anni e pessima per il 14,6% dei millennials

"Disinformazione e fake news durante la pandemia: il ruolo delle agenzie di comunicazione": è questo il titolo del primo Rapporto Ital Communications-Censis, che racconta come gli italiani si siano approcciati all’informazione durante questi mesi strani e difficili segnati dal coronavirus
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Un anno fa, quando la pandemia è arrivata in Italia, la prima reazione è stata quella di capire cosa stesse succedendo: secondo il Rapporto, oltre 50 milioni di italiani (ovvero il 99,4% degli adulti) si sono messi a cercare informazioni
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Le hanno cercate un po’ ovunque: tv, radio, stampa, ma anche sulle nuove piattaforme digitali. In 38 milioni, comunque, hanno scelto i media tradizionali
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E in molti sono incappati in bufale: 29 milioni di italiani durante l'emergenza sanitaria si sono ritrovati a leggere notizie su web e social che poi si sono rivelate false o sbagliate, dalla storia del virus fuggito dai laboratori (ne sono convinti 19,4 milioni di italiani) alla correlazione con il 5G (2,3 milioni)
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"La scelta che è stata fatta durante la pandemia è stata privilegiare la comunicazione sull'informazione e una comunicazione dal vertice piuttosto che distribuita, creando una forte carica emotiva", racconta il presidente del Censis Giuseppe De Rita
Il Rapporto
"Ha preso piede una pericolosa infodemia comunicativa, ovvero una circolazione eccessiva di informazioni spesso non vagliate, che ha reso difficile orientarsi tra fonti attendibili e non, lasciando spazio alla proliferazione delle fake news", aggiunge il fondatore di Ital Communications Attilio Lombardi
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Così, secondo il Rapporto, la comunicazione confusa sul virus ha veicolato paura per il 65% degli italiani, è stata confusa (49,7%), ansiogena (39,5%), eccessiva (34,7%) e solo per il 13,9% equilibrata
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Non va meglio tra i giovani: è stata una comunicazione "sbagliata" per il 14,1% tra i 18-34enni e pessima per il 14,6% dei millennials

In molti hanno cercato informazioni anche dai siti internet di fonti ufficiali, primi tra tutti Protezione civile e Istituto superiore della sanità, a cui si sono rivolti 26 milioni di italiani
Un italiano su quattro ha anche chiesto al medico generale (12,6 milioni)

Circa 15 milioni hanno consultato i social network

"Il ruolo delle piattaforme social e il proliferare delle fake news, ancor più con l'emergenza pandemica, pone una serie di questioni giuridiche, tecnologiche e sociali", oltre che "rischi per tutte le democrazie". A dirlo è il sottosegretario all'editoria Rocco Giuseppe Moles. Un passo in avanti in Italia, aggiunge, "si è fatto già con il nuovo tipo di comunicazione attuata da questo governo. Siamo passati dalle conferenze stampa via social a un'informazione più chiara e concreta”

Il sottosegretario spiega che, come dipartimento per l'editoria, “stiamo lavorando con la Presidenza del Consiglio a una serie di campagne di comunicazione istituzionali su vaccinazioni e riaperture". Quanto ai "giganti del web – aggiunge – è indispensabile che tutti gli attori coinvolti cooperino ad un'autoregolamentazione"

"Non tutte le fake news sono uguali: quelle sul Covid possono anche uccidere”, commenta il presidente della Commissione Vigilanza Rai Alberto Barachini. "Ad aprile scorso si erano registrati picchi su YouTube con + 39 milioni di visualizzazioni" in ricerche legate alla pandemia, racconta la commissaria Agcom Laura Aria. "Dopo il messaggio del presidente Mattarella e una serie di interventi istituzionali i numeri sono notevolmente scesi", aggiunge