L'Iss continua a monitorare le mutazioni, soprattutto quelle considerate più preoccupanti: inglese, brasiliana e sudafricana, che sono ormai diffuse in diverse zone del Paese. Secondo il viceministro alla Salute Sileri, "è chiaro che la variante inglese circola tra i più giovani, ma nel frattempo stiamo mettendo in sicurezza anziani e fragili". Intanto anche in Piemonte, dove la mutazione britannica è presente nel 90,2% dei casi, per la prima volta è stato rilevato anche un caso di variante brasiliana
In tutta Italia aumentano le segnalazioni di casi di coronavirus legati alle varianti, soprattutto alle tre principali monitorate dall'Iss: l'inglese, la brasiliana e la sudafricana. Ecco dove si sono registrati gli ultimi casi e le notizie sul tema
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Facciamo un ultimo sforzo "e poi, se il diavolo e le varianti non ci mettono le corna, da maggio tutta l'Italia sarà in giallo e qualche regione anche in bianco", ha detto il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Il trend "è in lieve miglioramento, segno che le misure restrittive stanno funzionando, ma è un dato ancora iniziale che va consolidato. Dobbiamo scendere di molto con l'Rt". Aprire le scuole "è un rischio calcolato, basso. È chiaro che la variante inglese circola tra i più giovani, ma nel frattempo stiamo mettendo in sicurezza anziani e fragili"
Per ora, comunque, l’Italia è tutta rossa e arancione. Le zone gialle, ha spiegato Silvio Brusaferro, sono state abolite per "colpa delle varianti”. “Quella inglese ha una maggiore trasmissibilità e quindi richiede misure rafforzate", ha sottolineato il presidente dell'Istituto superiore di Sanità. Grazie a un numero sempre crescente di vaccinati – ha aggiunto – "diventerà importante sorvegliare con attenzione le varianti del Sars-CoV-2 attraverso un programma di sequenziamento”
I colori delle regioni
Riguardo alle mutazioni, il professor Roberto Cauda - direttore dell'Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma - ha detto che "sarà anche necessario trovare un vaccino per i più piccoli, per i bambini: è vero che per fortuna di solito non sviluppano la malattia, ma possono diventare una sorta di serbatoio del virus in cui si rischia la produzione di varianti"
Al momento costruire una mappa completa delle varianti che stanno circolando nel nostro Paese è complicato perché mancano le sequenze. Ecco le ultime segnalazioni regione per regione
PIEMONTE - Dopo la variante inglese fa la sua comparsa nella regione la variante brasiliana. Il sequenziamento che ha permesso la scoperta della mutazione del virus è stato effettuato dal laboratorio dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) di Candiolo per conto della Regione Piemonte e nell'ambito del piano di monitoraggio delle varianti richiesto dall'Istituto Superiore di Sanità
Dall'analisi degli ultimi 150 campioni inviati dagli epidemiologi piemontesi all'Istituto di Candiolo - spiega la Regione - è emerso che nel 90,2% dei casi la variante individuata è quella inglese (al 18 febbraio era 48,2%), mentre per la prima volta è stato rilevato anche un caso di variante brasiliana. “Prendiamo atto - osserva l'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi - che le mutazioni del virus non risparmiano nessuno. Ragione in più per procedere senza sosta con la campagna vaccinale, in modo da limitare il più possibile lo svilupparsi delle varianti”
VALLE D'AOSTA - Nei giorni scorsi anche nella regione è stato trovato un caso di variante nigeriana. La persona contagiata - secondo quanto si apprende - è un uomo residente in un comune fuori Aosta. La variante nigeriana è una rara mutazione del virus, che - secondo gli esperti - potrebbe essere resistente anche al vaccino e sulla quale sono in corso degli approfondimenti tecnico-scientifici. Il primo caso è stato isolato a Brescia all'inizio di marzo
ALTO ADIGE – Florian Zerzer, direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale, ha assicurato: “I vaccini, soprattutto quelli di AstraZeneca, hanno un ottimo effetto protettivo contro la variante britannica del coronavirus, che attualmente è la più diffusa in Alto Adige". Nei giorni scorsi, intanto, sono stati rilevati quattro nuovi casi di variante sudafricana a Bolzano, due a San Martino in Passiria e un caso di una persona non residente in Alto Adige
UMBRIA – "Continua la discesa della curva epidemica, in controtendenza con l'andamento nazionale. Abbiamo nella seconda ondata una prevalenza altissima di varianti. L'ultima valutazione dell'Istituto superiore di sanità dà in Umbria il 51% di prevalenza di quella inglese e del 36% di quella brasiliana”: a dare i numeri sono gli epidemiologi della Regione. La governatrice Donatella Tesei: "Abbiamo anticipato i tempi della nuova insorgenza del virus con le varianti. Le abbiamo intercettate per primi e le abbiamo dovute subire per primi"
MARCHE - Il Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona - Univpm, nell'ambito della sorveglianza epidemiologica molecolare, ha identificato in due tamponi provenienti da Pesaro Urbino una "variante finora non descritta in Italia": si tratta della variante che era stata identificata a New York a novembre (era stato attribuito il nome di "B.1.526") e che si è diffusa gradualmente negli Usa
ABRUZZO - Nell'area Pescara-Chieti la variante inglese è responsabile di oltre l'80% dei contagi. L'area metropolitana a cavallo tra le due province, ormai da settimane, è martoriata dal Covid-19. In affanno gli ospedali
PUGLIA – Secondo l'indagine svolta dal Centro di Coordinamento regionale Lab SARS CoV-2 del Policlinico di Bari e dall'Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata, la variante inglese è quella predominante, mentre quelle sudafricana e brasiliana non sono presenti. Sono stati analizzati e sequenziati 126 tamponi processati in tutte le province: di questi, 117 sono risultati appartenere alla variante inglese, pari al 93%
SICILIA – Nei giorni scorsi è stata individuata al Policlinico di Messina - per la prima volta in Italia - la variante africana A27, già identificata in Slovenia. Il laboratorio di microbiologia molecolare ha isolato il virus sul tampone di un migrante 16enne, originario del Sudan, fuggito dal centro di Pozzallo e poi ricoverato a Villa Contino. Il giovane ora è negativo ed è stato dimesso. Nel laboratorio del Policlinico era stata isolata la variante nigeriana in un altro 16enne originario della Guinea, anch'egli scappato dal centro di Pozzallo
SARDEGNA - Dopo quelle inglese e brasiliana, in Sardegna nei giorni scorsi è stata rilevata anche la variante sudafricana. Il laboratorio di Microbiologia e virologia dell'Aou di Sassari l’ha riscontrata in tre campioni provenienti da due comuni del Nord Ovest Sardegna. La sicurezza che si tratti di variante sudafricana è arrivata dopo la mappatura dell'intero genoma virale del Sars-CoV-2