Covid, Toscana a rischio zona rossa da lunedì 29 marzo. La situazione nelle altre Regioni
La Regione verso il passaggio alla fascia con le maggiori restrizioni, dopo l'aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni, soprattutto a Firenze. A rischio anche la Valle d'Aosta. Ecco qual è la situazione in tutto il Paese
La Toscana rischia di entrare in zona rossa da lunedì 29 marzo, così come la Valle d'Aosta. Ecco qual è la situazione nelle regioni e province autonome italiane, secondo le ultime ordinanze ministeriali firmate da Roberto Speranza il 19 marzo
Sono al momento in zona rossa: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Puglia, Veneto
Sono in zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, Sicilia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta e Provincia autonoma di Bolzano
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Dopo più di un mese in arancione la Toscana è vicina alla zona rossa a causa di una crescita dei contagi che ha portato la regione a superare il limite dei 250 casi positivi ogni 100.000 abitanti (al momento siamo a 255). L'Rt regionale è ancora sotto la soglia limite dell'1.25 ma preoccupa la situazione di Firenze, finora argine alla pandemia con contagi contenuti. In questi ultimi giorni però si riscontrano numeri consistenti e questo rischia di sancire il cambio di colore di tutta la Toscana da lunedì prossimo
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"Indubbiamente siamo proprio al limite, vediamo cosa succede", ammette il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani (nella foto). Per questo il sindaco di Firenze, Dario Nardella con Giani sta valutando una nuova stretta in città e provare un salvataggio in extremis entro venerdì. "Firenze non si è mai avvicinata così tanto ai livelli della zona rossa - commenta Nardella - però credo che ci siano margini per poter mettere in campo delle misure ed evitare eventualmente la fascia rossa per tutta la regione”
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Tra le ipotesi sul tavolo la chiusura delle aree giochi e dei parchi pubblici che hanno attirato folle negli ultimi weekend con il bel tempo. In Toscana oggi i nuovi casi registrati sono 1.062 su 22.677 test, con un tasso di positività del 4.68% (12% sulle prime diagnosi). L'obiettivo è rimanere dentro i 9.310 contagi settimanali, la soglia limite stimata per non superare i 250 casi ogni 100.000 abitanti. In Toscana da venerdì scorso si sono registrati 6.435 persone contagiate, quindi per i prossimi 2 giorni è necessario non superare i 1.437 nuovi casi quotidiani
Anche la Valle d'Aosta rischia la zona rossa. "Per la prossima settimana i dati sono al limite tra lo scenario di tipo 3 e lo scenario di tipo 4, quindi la Valle d'Aosta è abbastanza vicina alla zona rossa". Lo ha detto il presidente della Regione, Erik Lavevaz. "I dati dell'epidemia stanno nuovamente crescendo su tutto il territorio regionale, le curve predittive per le prossime settimane non danno purtroppo segni di appiattimento". Secondo quanto riferito, sono tre i Comuni in cui l'incidenza del contagio è maggiore: Ayas, Courmayeur e Donnas
A guardare al monitoraggio Iss di venerdì 26 marzo, però, sono anche alcune regioni passate al rosso lo scorso 15 marzo. Dopo due settimane infatti alcuni territori, se i dati lo permetteranno, potrebbero tornare arancioni e riaprire alcune attività nei giorni che precedono la stretta di Pasqua, quando il 3, 4 e 5 aprile tutta Italia sarà rossa
"Siamo in zona rossa fino a Pasqua, in questo momento abbiamo una stabilità dell'Rt ma non abbiamo elementi per poter dire che torniamo indietro" in zona arancione, ha detto il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, nel corso di un'audizione alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale lombardo
Intanto il governo discute del prossimo decreto legge, che andrà a sostituire quello in scadenza il 6 aprile. Secondo fonti ministeriali, il provvedimento potrebbe dare i primissimi segnali di riapertura. Ma solo i dati che emergeranno nei prossimi giorni porteranno, la prossima settimana, a decidere le nuove misure
Tra i temi principali ci sono gli spostamenti ma soprattutto la scuola, per la quale diversi ministri invocano la riapertura in presenza anche in zona rossa, fino alla prima media
"Pensiamo che dopo la Pasqua la situazione migliorerà gradualmente - dice il ministro dell'Economia Daniele Franco -, e poi ci muoveremo con gradualità verso una situazione più normale a maggio e giugno: questo grazie alla disponibilità dei vaccini e all'aiuto che arriva dalla stagione più calda"
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