
Scuola, tra Dad e ipotesi riaperture in zona rossa: cosa sappiamo sul rientro in aula
Con la maggior parte delle Regioni in fascia rossa, gran parte degli istituti scolastici rimangono chiusi. E rimane incerta la data di riapertura. Ma diverse forze politiche cominciano a prendere in considerazione l'ipotesi di riportare gli alunni più piccoli in classe subito dopo le vacanze, anche nelle zone con le maggiori restrizioni. Ecco la situazione nelle diverse aree del Paese

Con la maggior parte delle Regioni in rosso, gran parte delle scuole in Italia resta chiusa. E rimane incerta la data di riapertura. Gli istituti riapriranno prima di Pasqua? O se ne riparlerà dal 6 aprile? Ecco la situazione nelle diverse regioni e il dibattito politico
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Le regole in vigore in zona rossa prevedono che vengano sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia e le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgano esclusivamente con modalità a distanza. Per le regioni che sono attualmente rosse, si attendono i prossimi monitoraggi per un eventuale passaggio in zona arancione e un ritorno fra i banchi, oltre che le decisioni che verranno prese dal governo Draghi dal 6 aprile in avanti
IL BOLLETTINO DEL 22 MARZO
Il premier Mario Draghi i giorni scorsi aveva assicurato: “Per quel che mi riguarda, la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media”
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Mentre la ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, a Sky Tg24 ha detto: "La scuola è chiusa nelle regioni rosse e mi auguro che in questa settimana ci siano regioni che possano passare in zona arancione e quindi possano riaprire. Già dopo Pasqua ritengo che in zona rossa, complice l'aumento delle vaccinazioni, dobbiamo rivalutare la possibilità di riaprire la scuola dell'infanzia e almeno la primaria". Sulla stessa linea la presidente della Commissione Infanzia Licia Ronzulli (FI)
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Del resto sono diverse le forze politiche che guardano all'ipotesi di riportare gli alunni più piccoli in classe subito dopo Pasqua, anche in zona rossa, modificando quanto previsto dall'attuale Dpcm

Il Pd, con Paolo Lattanzio e Flavia Piccoli Nardelli, componenti della Commissione Istruzione della Camera, dice di constatare "con preoccupazione che da qualche settimana, oltre agli altri istituti serrati fin dalla prima fase della pandemia, sono chiusi anche asili e scuole dell'infanzia. Crediamo sia importante diversificare le prossime e necessarie aperture non solo per zone e colori ma anche per fasce d'età, valutando con attenzione se anche nelle zone rosse sia possibile procedere con l'attività almeno di asili nido, scuole d'infanzia e primarie"

Sul fronte opposto Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di FdI, chiede che il Governo Draghi lavori per riaprire le scuole in presenza. Scende in campo la stessa Giorgia Meloni la quale dice che Fratelli d'Italia "è al fianco dei genitori, dei ragazzi e degli insegnanti che sono scesi in piazza in tutta Italia per protestare contro la didattica a distanza e chiedere di riaprire asili e scuole"

Anche i Cinque Stelle con il capogruppo in Commissione Cultura a Montecitorio Gianluca Vacca tornano a chiedere al Governo che almeno gli alunni di asili nido, scuole dell'infanzia ed elementari tornino subito in classe, e che si lavori per riportare tra i banchi anche tutti gli altri il prima possibile

Lo stesso presidente della Conferenza delle Regioni, e governatore in Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dice di augurarsi che le scuole aprano il prima possibile, "appena avremo i numeri in base a quanto previsto dal Dpcm noi le riapriremo. E mi auguro che sia l'ultimo anno scolastico per gli studenti con la didattica a distanza"

Più prudente è la ministra dell'Università Cristina Messa sull'ipotesi di rientro degli studenti negli atenei: molto probabilmente non riprenderanno le lezioni in presenza dopo Pasqua nelle università o ci sarà una ripresa di una piccola percentuale di studenti, soprattutto matricole, dove il colore della zona lo permetterà

Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, invece, in tutte le occasioni ribadisce che la scuola in questi mesi "non è stata ferma nè chiusa" e assicura che "si tornerà in presenza" appena le condizioni lo permetteranno. Per il 26 marzo il Comitato Priorità alla scuola, i Cobas e i precari hanno indetto un giorno di 'sciopero dalla dad'

ALTO ADIGE - In Alto Adige, il 22 marzo, dopo 6 settimane di lockdown, hanno riaperto le scuole medie e i negozi. Per garantire la didattica in presenza, la Provincia autonoma punta sui tamponi fai da te, che saranno effettuati due volte alla settimana dagli alunni, come già avviene in fase sperimentale nelle elementari. In caso di riscontri confortanti e la conferma del buon andamento della pandemia, dopo Pasqua dovrebbero riaprire anche le superiori

LIGURIA - Il presidente Giovanni Toti ha firmato un'ordinanza che prolunga la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori nella Regione, al momento arancione, fino al 31 marzo. "Abbiamo prolungato - ha detto il governatore - l'ordinanza regionale per la dad nelle scuole superiori fino al 31 marzo perché poi cominciano le vacanze pasquali al termine delle quali scadrà il decreto legge del governo Draghi"

UMBRIA - Sono tornate in presenza da lunedì 22 le lezioni in alcune scuole dell'Umbria, che si trova in zona arancione. Lo prevede una nuova ordinanza , in vigore fino al 6 aprile. A tornare in classe sono i più piccoli fino a 6 anni che frequentano asili e materne e i bambini delle primarie nei comuni dei distretti sanitari in cui i contagi non superano i 200 casi settimanali ogni 100 mila abitanti (esclusi i Comuni che evidenzino un incremento critico). Ancora con Dad le scuole secondarie

LAZIO - La regione è rossa, ma intanto i presidi, con Cristina Costarelli, vicepresidente Anp, chiedono di rompere gli indugi per il ritorno sui banchi ma prevedere anche tamponi obbligatori per gli studenti

ABRUZZO - Le scuole elementari, medie e superiori in Abruzzo resteranno in dad anche se la regione è arancione. "Purtroppo - ha detto qualche giorno fa il governatore Marco Marsilio - non ci sono le condizioni per riaprire le scuole e anche il quadro generale mostra che per la popolazione fino a 19 anni c'è una particolare incidenza e l'incremento dell'incidenza per questo tipo di varianti"

MOLISE - Arancione e non più in rosso, il presidente Donato Toma ha però deciso che quattro comuni molisani rimangono in 'rosso'. Si tratta di Termoli, Jelsi e Toro in provincia di Campobasso e Agnone in provincia di Isernia. L'ordinanza per la zona rossa resterà in vigore per una settimana, dal 22 al 28 marzo. I quattro comuni sono stati interessati da particolari focolai nelle ultime settimane e quindi non riapriranno le scuole

CALABRIA - È in zona arancione, ma a causa dei contagi, su segnalazione dell'Asp di Catanzaro, il sindaco Sergio Abramo ha disposto, con un'ordinanza, la sospensione dell'attività didattica in presenza nelle scuole comunali di ogni ordine e grado, statali e paritarie, compresi servizi educativi per l'infanzia e scuola pubblica dell'infanzia pubblici e privati, da lunedì 22 a mercoledì 31 marzo. Il ritorno in presenza fra i banchi, considerando la chiusura per Pasqua a partire dall'1 aprile, è previsto per martedì 6 aprile

SARDEGNA - La Sardegna da bianca è diventata direttamente arancione. Le misure stabilite dal governo prevedono che asili nido, scuole dell'infanzia, elementari e medie possano restare aperte. Mentre le superiori proseguono le lezioni in presenza a rotazione dal 50% fino al 75%, gli altri in dad. Nella Regione, per ordinanza del governatore Solinas, funziona già così
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