
Secondo i dati del report si registra per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Aumenta il numero di Regioni/Province autonome classificate a rischio alto (da una a cinque: Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) mentre diminuisce il numero di quelle classificate a rischio moderato o basso. Rezza: "In alcune regioni incidenza molto alta per la presenza della variante inglese. Ondate successive dipendono da misure. Primi focolai nelle scuole: tenerne conto"

Dieci Regioni/Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Lo rileva il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. L'Rt nazionale sfiora il valore soglia di 1, restando come la scorsa settimana a 0,99
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Delle altre nove Regioni/Province autonome, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.
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Si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, in conferenza stampa ha detto: “In Italia ci sono zone e regioni con incidenza molto elevata, come in Trentino, Molise e Abruzzo, per la presenza della variante inglese. Anche in Umbria, per la presenza delle varianti inglese e brasiliana. Dobbiamo fare un grosso sforzo per contenere i focolai"
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Sono complessivamente 15 le Regioni/Province autonome con un rischio alto o moderato, rispetto alle 13 della scorsa settimana. In particolare, cinque Regioni (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) rispetto alla settimana precedente hanno un livello di rischio alto
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Sono 10 (contro 12 la settimana precedente) le Regioni/Province autonome con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e sei (contro 8 la settimana precedente) con rischio basso
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Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa al ministero della Salute, ha spiegato che "il tasso di incidenza sta crescendo in età scolastica. Abbiamo una diminuzione dell'età media dei casi: ciò può essere un primo effetto delle vaccinazioni sugli anziani e soggetti nelle Rsa. Però cominciamo a vedere anche focolai nelle scuole e cio potrebbe essere conseguenza delle varianti che infettano di più i bambini ma senza forme gravi. Quest'ultimo è un elemento di cui tenere conto"

Secondo i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, l'età mediana dei casi di Covid diagnosticati è diminuita a 44 anni. L'epidemiologo Gianni Rezza nella conferenza stampa ha spiegato che "nel momento in cui si allentano gli interventi immediatamente riparte l'epidemia. Abbiamo dunque ondate successive che dipendono proprio dagli interventi. Ciò dipende dal fatto che la popolazione suscettibile all'infezione è ancora ampia"

Si osserva anche una chiara accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (145,16 per 100.000 abitanti (15/02/2021-21/02/2021) contro 135,46 per 100.000 abitanti (08/02/2021-14/02/2021). "Quando si parla di chiusure scolastiche è sempre doloroso", ha detto Rezza. "Ma laddove ci sono dei focolai o presenza di varianti è chiaro che tale decisione dolorosa è assolutamente da considerare. Dobbiamo essere pragmatici"

L'incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti

Aumenta il numero delle regioni e delle province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: 8 contro le 5 della settimana precedente. In alcune regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'incidenza "impongono comunque misure restrittive"

Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Aumentano i ricoveri in terapia intensiva da 2.074 (16/02/2021) a 2.146 (23/02/2021), stabile l'area medica
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Evidenziato un boom dell'incidenza settimanale dei casi Covid sulla popolazione nelle Province autonome di Trento e Bolzano, dove si supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti. Il valore più elevato dell'incidenza settimanale è nella Provincia Autonoma di Bolzano con 539,01 casi per 100.000 abitanti, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento con 309,12 per 100.000 abitanti
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Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100.000 abitanti

In aumento il numero di Regioni dove sono state riportate allerte di resilienza in relazione a vari parametri (9 contro 7 della settimana precedente). Due Regioni - Lombardia e Piemonte - riportano molteplici allerte di resilienza

Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (31.378 contro 29.196 la settimana precedente) e scende lievemente la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (29,4% vs 29,8%). Aumenta, anche, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (36,1% vs 33,7% la settimana precedente)

“Alla luce dell'aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell'incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari”. Lo sottolinea l'Iss ribadendo “di innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità”

"È fondamentale - si legge ancora nella bozza del monitoraggio Iss - che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”
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