Nuovo dpcm, ancora sospesi concorsi pubblici ma si apre a selezioni con sessioni ridotte
Il provvedimento conferma che, a causa della pandemia, resta sospeso - con alcune eccezioni - lo svolgimento delle prove dei concorsi pubblici e quello per l'abilitazione all'esercizio delle professioni. Dal 15 febbraio 2021, però, in presenza “sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova”
Novità sui concorsi pubblici nel nuovo dpcm che è in vigore da sabato 16 gennaio fino al 5 marzo. Il provvedimento conferma la sospensione a causa della pandemia di coronavirus, ma apre alle selezioni in presenza con sessioni ridotte
Nuovo dpcm: cosa si può fare e cosa no
Il nuovo dpcm, in particolare, prevede che lo svolgimento delle prove dei concorsi pubblici e quelle per l'abilitazione all'esercizio delle professioni, a parte poche eccezioni, resti sospeso a causa della pandemia. Ma, dal 15 febbraio, apre alla possibilità di selezioni in presenza in sessioni ridotte con al massimo 30 partecipanti
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“È sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni”, si legge nel dpcm
Le misure nel nuovo dpcm
Però, a differenza del precedente provvedimento, c’è un’aggiunta. “A decorrere dal 15 febbraio 2021 – si legge – sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli” anti-Covid
Lo speciale coronavirus
Questi protocolli devono essere “adottati dal Dipartimento della Funzione pubblica e validati dal Comitato tecnico-scientifico”
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Per le commissioni rimane la possibilità “di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto”
Il dpcm ribadisce che restano sempre possibili i concorsi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari oppure in modalità telematica
Sono esclusi dalla sospensione anche “i concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile”
La ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone si è detta soddisfatta per l'apertura ai concorsi in presenza, anche se in sessioni ridotte
"Questa misura è fondamentale – ha scritto su Facebook – per sostenere la macchina amministrativa e continuare il necessario ricambio generazionale che ho innescato sin dall'inizio del mio mandato. Il Paese non poteva permettersi di tenere più a lungo fermi i concorsi"
I dubbi, però, rimangono. Soprattutto su come verranno gestiti i grandi concorsi che sono stati rimandati
“Ci si chiede adesso come si tradurrà concretamente la conferma di sblocco dei grandi concorsi nazionali fermi a causa dell'emergenza sanitaria e come verranno gestite le enormi quantità di candidature pervenute su alcuni bandi”, ha commentato il direttore generale del Forum PA Gianni Dominici
E fa alcuni esempi: “Il ‘concorsone Inps’ è fermo con 4.000 candidati in attesa; Agenzia dell'Entrate, 2.600; più di 1.000 per il ministero della Giustizia; ben 177.000 per il Comune di Roma, che verosimilmente avrebbe avuto problemi di gestione anche in un periodo di conduzione ordinaria delle sessioni d'esame”
“È un primo passo importante ma bisogna fare di più”, ha concluso Dominici
Tra i concorsi di cui si aspetta di capire quando e come verranno ricalendarizzati ci sono anche quelli per la scuola