Covid, contagi nelle scuole e istituti chiusi: la situazione regione per regione
Quasi la metà degli studenti italiani sta seguendo le lezioni da casa con la didattica a distanza. Per chi frequenta, in caso di positività riscontrate, seguono quarantena e chiusure di singole classi o interi istituti. Ecco la situazione nelle regioni e alcune delle scuole dove sono stati segnalati dei contagi
Nel bollettino del 24 novembre sono 23.232 i nuovi casi di contagio, a fronte di 188.659 tamponi. La maggior parte delle scuole italiane sono in didattica e distanza, ma in quelle ancora aperte vengono rilevati diversi casi di contagio: ecco le ultime notizie
Il bollettino con i dati aggiornati al 24 novembre
La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina ha convocato una riunione per il 25 novembre con i sindaci della città metropolitane, che da sole rappresentano un terzo della popolazione italiana, oltre 21 milioni di abitanti. Obiettivo è "fare squadra" sulla riapertura delle scuole, mantenendo aperte quelle che nonostante la pandemia hanno continuato a lavorare in presenza
Lo speciale di Sky TG24 sul coronavirus
Da martedì 24 novembre è partita #LaMinistraRisponde, rubrica pensata dal ministero dell'Istruzione per dare risposta in modo rapido e diretto alle domande sulla scuola che studentesse e studenti, personale scolastico, genitori, cittadini vogliono rivolgere alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. Le domande saranno raccolte fino a mercoledì, poi giovedì sarà pubblicato il video di risposta. La rubrica sarà periodica e dedicata in modo alternato ai ragazzi, personale della scuola e famiglie
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Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, durante una conferenza stampa al ministero della Salute, ha detto che "la scuola, anche nelle ultime analisi fatte, si conferma contribuire in maniera assolutamente marginale alla curva di trasmissione di Sars-CoV-2. La potenzialità di infettare sopra 10 anni è come negli adulti, mentre sotto i 10 anni è minore ma non assente"
Locatelli: "Aprire impianti sci incompatibile con numeri"
In Valle d'Aosta sono stati finora 880 su oltre 2.000 gli insegnanti delle scuole dell'infanzia, primarie e medie che si sono sottoposti allo screening per il coronavirus, promosso dall'assessorato regionale all'istruzione, in collaborazione con l'Usl della Regione. La percentuale di positivi è di circa l'1%. L'attività prosegue fino a domenica. "Sono molto soddisfatto per la partecipazione che dimostra un senso di responsabilità del corpo insegnanti", commenta l'assessore Luciano Caveri
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Il 24 novembre, dopo uno stop durato una decina di giorni, in Alto Adige sono state riaperte le scuole elementari. A causa dell'alto numero di contagi in provincia di Bolzano, il governatore Arno Kompatscher per decreto aveva chiuso tutte le scuole, come anche l'assistenza all'infanzia
Tutti gli aggiornamenti live sul coronavirus
Dopo lo screening di massa in Alto Adige, è stato revocato il lockdown totale, che andava oltre le misure previste per le zone rosse. Lunedì 30 novembre riprende la didattica in presenza per la prima media. Il 4 dicembre riapriranno le scuole medie, mentre le superiori dovrebbero seguire in un secondo momento, verso metà dicembre, visto il loro impatto sui trasporti pubblici
Le tappe del contagio globale
In Lombardia, mercoledì 25 novembre una rappresentanza degli studenti del liceo Boccioni di Milano torna a scuola fisicamente, sistemandosi nel cortile per seguire le lezioni dal computer, dal tablet o dallo smartphone. La preside ha dato il via libera all’iniziativa. L’istituto ha 760 iscritti e solo una quindicina di loro fanno questo sit-in "su una sedia alla giusta distanza" e con mascherina: da lì seguiranno le lezioni di didattica a distanza. Con loro, in presenza, ci saranno anche tre professori
La situazione in Italia con grafici e mappe
In Toscana sarà istituita la figura del 'tutor' alle fermate dei bus e dei treni più utilizzate con il compito di evitare gli assembramenti. Si chiama "Ti accompagno" il progetto voluto dalla Regione per gestire i flussi dei passeggeri, in particolare degli studenti, che torneranno su bus e treni regionali una volta terminato l'obbligo di didattica a distanza per le scuole di secondo grado
In Campania, da mercoledì 25, secondo l'ordinanza n. 92 firmata dal governatore Vincenzo De Luca, è consentito il ritorno a scuola in presenza per i servizi educativi e la scuola dell'infanzia, nonché per la prima classe delle scuole primarie. Ma la stessa ordinanza consente anche ai sindaci di disporre la non apertura delle scuole in presenza, in relazione alle verifiche epidemiologiche nel proprio Comune
Molti, per paura dei contagi, hanno deciso di tenere chiuse le aule scolastiche. Non si riapre a Salerno (stop fino al 3 dicembre), ad Avellino (rinvio al 30 novembre) e Caserta (proroga chiusura fino al 6 dicembre). Benevento seguirà l'ordinanza De Luca. A Napoli il sindaco Luigi de Magistris dice: "Per ora non c'è alcun motivo per discostarsi dall'ordinanza regionale, ma come è doveroso procederemo a fare tutte le verifiche e approfondimenti"
In Calabria, le scuole di Catanzaro riapriranno il 30 novembre. Il sindaco Sergio Abramo aveva deciso di chiudere con propria ordinanza anche l'infanzia, la primaria e la prima media che non non erano contemplate nella chiusura del Dpcm. Le scuole cittadine hanno inoltre aderito al bando fatto dall'Asp: 21 infermieri saranno divisi all'interno dei vari istituti scolastici della provincia. "Potranno fare il tampone nella classe e avranno a disposizione l'infermiere immediatamente”, ha detto il sindaco
L'ufficio stampa della Giustizia amministrativa, in una nota, ha precisato "che con il decreto n. 609/2020, il Tar Calabria ha sospeso l'ordinanza regionale del 14 novembre 2020 con la quale era stata vietata la didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado". La sospensione decisa dal Tar, prosegue la nota, "riguardando un atto generale (un'ordinanza del Presidente facente funzioni della Regione), ha effetto su tutto il territorio regionale, e riguarda ovviamente la sola parte dell'ordinanza con la quale il divieto è disposto"
La nota prosegue: "Si precisa anche che il contenzioso deciso con il decreto cautelare del Tar è stato sollevato da un gruppo di genitori con riguardo alla sola ordinanza regionale, e non ha effetto su altre ordinanze (es. comunali) con le quali - a quanto si apprende dalla stampa - alcuni sindaci di comuni calabresi hanno autonomamente provveduto a vietare la didattica in presenza sul territorio comunale, poiché da nessuno impugnate"