
Locatelli: “Sci incompatibile con numeri”. Rezza: "42 mln vaccinati per immunità gregge"
"Nessuno sottovaluta l'impatto di una chiusura delle attività sciistiche però i numeri attuali non rendono compatibile un'ipotesi di riapertura", spiega il presidente del Consiglio superiore di Sanità. Mentre il direttore della Prevezione del ministero della Salute, ha aggiunto: "Grosso modo almeno tra 60% e 70% della popolazione dovrebbe essere vaccinata contro il SarsCov2 per ottenere l'immunità di gregge"

"Nessuno sottovaluta l'impatto di una chiusura delle attività sciistiche però i numeri attuali non rendono compatibile un'ipotesi di riapertura". A dirlo è il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli
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Mentre sui vaccini, Gianni Rezza, direttore della Prevezione del ministero della Salute, durante la conferenza stampa sull'andamento della pandemia, ha spiegato: "Grosso modo almeno tra 60% e 70% della popolazione dovrebbe essere vaccinata contro il SarsCov2 per ottenere l'immunità di gregge"
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"Ciò vuol dire vaccinare 42 milioni di italiani", ha quindi aggiunto Franco Locatelli, "e questa è una grande sfida. Ma ci sarà un progressivo incremento delle dosi di vaccino a partire dal 2021 e avere più di un vaccino è un vantaggio"

"Quest'anno si sono acquisiti fra 17 e 18 mln di dosi di vaccino antinfluenzale , ma può capitare che le dosi arrivino in modo scaglionato per motivi anche di produzione. Chiaramente c'è stata forte domanda e quindi se le scorte non erano arrivate dappertutto ciò ha portato disagio, ma la campagna sta andando bene e siamo soddisfatti", ha poi aggiunto Rezza

Nella conferenza stampa gli esperti hanno fatto anche il punto sui numeri del bollettino di oggi, 24 novembre: "A fronte del dato dei morti (853, ndr), che deve richiamare di andare avanti nella strategia presa, 12,31% è il rapporto tamponi-casi, il numero degli accessi alle terapie intensive è 6 a fronte di 120 di una settimana fa, e quello dei ricoveri è 120 in area medica contro 528 di una settimana fa. Quindi gli indicatori vanno nella direnzione sperata", ha detto Locatelli

"Oggi la percentuale di positivi è scesa di più di tre punti percentuali rispetto alla settimana precedente, questo è un dato importante", ha poi ricordato Locatelli

"Credo che ci sarà ancora un numero di morti di questa grandezza ancora per 10-14 giorni, poi dovremmo vedere un calo. È difficile commentare il Natale o la riapertura degli impianti sciistici pensando al numero dei decessi", ha aggiunto l'esperto

Mentre sulla possibilità di spostarsi durante il periodo natalizio, Rezza ha spiegato: "Non posso negare la mia preoccupazione, certamente spostamenti illimitati per Natale e aggregazioni rappresentano un rischio per la diffusione dell'infezione. Poi vedremo quali saranno le decisioni per il prossimo mese"

"Il numero dei nuovi infetti è ancora troppo alto, quando saremo a 50 su 100mila saremo sollevati, finché la situazione resta questa l'allerta resta alta", ha aggiunto Rezza

"Il carico delle strutture sanitarie permane, quindi il cauto ottimismo è controbilanciato dal fatto che gli effetti di questa lunga scia si vedranno per diverso tempo. Il calo dei positivi è invece effetto delle misure", ha precisato l'esperto