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Covid, il Cts contro le parole di Crisanti sul vaccino: "Inaccettabili"

Cronaca
©Ansa

Il microbiologo sul vaccino aveva detto: a gennaio "senza i dati non me lo faccio". Il Comitato tecnico scientifico sottolinea come in Italia e nel mondo vengano fatti "rigidissimi controlli". E aggiunge che queste dichiarazioni sono da "censurare" sia per i contenuti "errati" sia per la "superficialità"

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Dopo le polemiche per le parole di Andrea Crisanti - che sul vaccino contro il Covid aveva detto: a gennaio "senza i dati non me lo faccio" - arriva anche la reazione del Comitato tecnico scientifico, che nella riunione di venerdì ha bollato come "inaccettabili" le frasi del direttore di microbiologia e virologia all'Università di Padova (COVID: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

Cts: dichiarazioni da "censurare"

Nel resoconto dell'incontro, il Cts sottolinea come tutte le azioni che riguardano i vaccini, in Italia e nel mondo, vengano "fatte sotto rigidissimi controlli" da parte delle agenzie regolatorie internazionali e dell'Aifa. E aggiunge che le dichiarazioni di Crisanti sono da "censurare" sia per i contenuti "errati" sia per la "superficialità" con cui sono state pronunciate. "Sarebbe opportuno – conclude il Comitato – evitare posizioni personali che nulla hanno a che vedere con la scientificità della questione".

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Le parole di Crisanti

La polemica è nata dopo che Crisanti, durante il Festival della divulgazione scientifica di "Focus", parlando dell’eventuale primo vaccino aveva detto: "Senza dati non me lo faccio, perché voglio essere rassicurato che è stato testato e soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Come cittadino ne ho diritto, non sono disposto ad accettare scorciatoie". E poi aveva aggiunto: "I vaccini funzionano, io sono favorevolissimo sia ben chiaro, ma questi vaccini sono stati sviluppati saltando la sequenza delle fasi 1, 2 e 3. Facendo fase 1, 2 e 3 in parallelo, di fatto ci si porta appresso tutti i problemi delle varie fasi. È vero che così si arriva prima, ma poi serve tutto un processo di revisione dietro, che non è molto facile da fare". Più tardi, Crisanti aveva dichiarato che le sue parole sono state strumentalizzate: "Oggi il vaccino non lo farei perché ci sono solo dati relativi agli annunci delle aziende e perché oggi non ci sono le conoscenze sufficienti. Quando la comunità scientifica l'avrà vagliato me lo faccio”.

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La polemica

Le dichiarazioni di Crisanti hanno provocato diverse reazioni. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ha fatto sapere: "Se ci fosse il primo vaccino oggi in Italia lo farei senza la minima esitazione". I vaccini anti-Covid "che verranno resi commercialmente disponibili seguiranno, per quanto in una situazione emergenziale, tutta una serie di step ineludibili garantiti dalle agenzie regolatorie. Quindi è bene ricordare sempre la responsabilità di affermazioni che poi possono avere riverbero mediatico", ha aggiunto. Da oltreoceano anche Anthony Fauci, il massimo esperto di malattie infettive negli Stati Uniti e membro della task force anti-Covid della Casa Bianca, ha sottolineato che i dati dei due vaccini di Pfizer e Moderna sono "affidabili" e la velocità con la quale sono stati sviluppati "non ha compromesso la loro sicurezza e la loro integrità scientifica". Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa), ha parlato di dichiarazioni "gravi e infondate". Per il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, "Crisanti sbaglia. Il vaccino anti-Covid sarà sicuro". I vaccini Covid "avranno una sicurezza identica a quella che hanno tutti i vaccini approvati da quando l'Ema esiste", ha sottolineato anche Guido Rasi, già direttore esecutivo dell'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema).

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