Il consulente scientifico del ministero della Salute: "Servono altri 10 giorni per vedere l'effetto delle misure. In molte regioni la situazione sta peggiorando, in altre è stabile, va invertita la curva". E aggiunge: "Alcune aree metropolitane in zona gialla per me sarebbero già zona rossa per la pressione sugli ospedali. A Napoli scene da guerra"
La situazione coronavirus in Italia? "Siamo nella direzione giusta, ma dobbiamo aspettare una decina di giorni. Le misure introdotte per dare degli effetti stabili bisogna valutarle dopo due settimane". Rischio lockdown? "Non è scongiurato, in molte regioni la situazione sta peggiorando, in altre è stabile. Va arrestato il peggioramento e invertire la curva. Solo quando ciò avverra potremo trarre delle conclusioni, ma tutti stiamo cercando di evitare il lockdown nazionale". Lo ha detto Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute, a 'Buongiorno' su Sky TG24 (COVID-19, AGGIORNAMENTI - SPECIALE).
"Regioni diano dati esatti e tempestivi, solo così prenderemo decisioni proporzionate"
Per quanto riguarda i numeri dell'emergenza coronavirus sui quali viene basata la classificazione delle aree in gialle, arancioni e rosse, secondo Ricciardi è necessario che "le regioni alimentino il sistema con dati esatti, il sistema è migliorabile, invece di 21 indicatori se ne possono avere 4-5 monitorati giornalmente. E' un obbligo morale e tecnico delle regioni dare dati tempestivi e di grande qualità. Soltanto così prenderemo decisioni proporzionate e adeguate alla situazione delle regioni. Non credo ci sia malafede da parte delle regioni nella comunicazione dei dati, anche perché sarebbe un reato"
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"Alcune aree metropolitane sono già per me da zona rossa"
"Regioni che cambieranno colore? "Non so, perché questa è una decisione che prende la cabina di regia - risponde Ricciardi - ma sono sicuro che alcune aree metropolitane di regioni in zona gialla sono già per me zona rossa. Lo dico sulla base della pressione sugli ospedali a me riferita da colleghi di quelle regioni. In certi casi gli ospedali e i pronto soccorso sono totalmente intasati, quindi non riusciamo a curare né i pazienti Covid né i pazienti non Covid".
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"A Napoli avrei fatto già lockdown, in ospedali scene da guerra"
Napoli va chiusa? "Io lo avrei già fatto 2-3 settimane fa. Napoli - afferma Ricciardi - non è Avellino, va fatto un lockdown in cui si evitano scene di affollamenti e assembramenti che abbiamo visto sul lungomare, che sembrano normali perché molti interpretano la zona gialla come un liberi tutti e nello stesso tempo si dà fiato a quegli ospedali in cui succedono cose veramente incredibili: pazienti assistiti nelle loro macchine con l'ossigeno, sono scene da guerra e questo non dovrebbe succedere in zone gialle".
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"Piano distribuzione vaccino anti-Covid? Ci stiamo lavorando, siamo in tempo"
Sul piano di distribuzione del vaccino anti-Covid, Ricciardi spiega: “Stiamo lavorando e siamo perfettamente in tempo. Alcuni Paesi hanno dei piani nazionali perché la responsabilità è nazionale. Noi abbiamo le regioni e dobbiamo fare un piano che contemperi questa frammentazione e lo dobbiamo fare in maniera consensuale, quindi noi siamo svantaggiati nella rapidità decisionale. C’è una squadra coordinata dal dottor Giovanni Rezza, che è il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, per elaborare il piano più adatto alla nostra realtà, che è appunto quella descritta”.
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"Su vaccino antinfluenzale Lombardia si è mossa tardissimo"
Per quanto riguarda il vaccino antinfluenzale, secondo Ricciardi, “la Lombardia si è mossa tardissimo, ha fatto nove gare e l’ultima ad ottobre". Per il consulente ministeriale "il vaccino antinfluenzale va ordinato nella prima parte dell’anno, al più tardi entro maggio e soprattutto va ordinato in quantità adeguata alla situazione epidemiologica. Se ricordo bene la Lombardia ne ha ordinati poco più di due milioni di dosi per una popolazione di dieci milioni di abitanti con una popolazione fragile di tre milioni. È chiaro che la Lombardia è tecnicamente in condizioni di non poter dare tempestivamente ed efficacemente il vaccino neanche a quella parte di popolazione che ne necessita".
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"Sarà un Natale di estrema prudenza"
Ricciardi lancia anche un monito per le festività di fine anno: "Sarà un Natale di estrema prudenza, in cui purtroppo la circolazione del virus sarà ancora intensa. Non saranno possibili cenoni aperti ed assembramenti, cioè persone che non si conoscono vicine. Sarà un Natale con i propri cari, naturalmente sapendo che i propri cari hanno adottato a loro volta dei comportamenti saggi, un Natale con un cenone con poche persone che si conoscono e che stanno molto attente alla distanza e all’igiene e che festeggiano in maniera sobria”.