Il Presidente delle Marche spiega la decisione di chiudere scuole di ogni ordine e grado fino al 4 marzo: “Scelta razionale, nasce da tavolo tecnico di professionisti, ho seguito indicazioni che mi hanno dato". Ma il governo impugna il provvedimento
La decisione di chiudere le scuole nelle Marche per i timori legati al coronavirus “non è una scelta politica. Nasce da un tavolo tecnico fatto da professionisti, ho seguito le indicazioni che mi hanno dato”. Il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, spiega così a Sky TG24 la decisione, comunicata ufficialmente nella giornata del 25 febbraio, di “chiudere le scuole di ogni ordine e grado e la sospensione delle manifestazioni di pubblico spettacolo" fino al 4 marzo. Il governo però ha deciso di impugnare l'ordinanza (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - I NUMERI VERDI DELLE REGIONI - LA DIFFUSIONE IN UNA MAPPA ANIMATA).
Ceriscioli: “Mia scelta è razionale"
“Nella situazione in cui ci siamo trovati – ha spiegato Ceriscioli a Sky TG24 -, esattamente al pari di come hanno fatto altre Regioni in piena autonomia, una serie di comportamenti avrebbero aiutato e messo in sicurezza la popolazione. Scelte suffragate dai tecnici, non di natura politica, che ho accolto e appoggiato. La durata è più meno la stessa delle altre Regioni. Ho scuole al confine con Cattolica, il paradosso sarebbe stato lasciare aperte le scuole al confine e chiuse quelle di Bologna. Trovo molto razionale il mio comportamento” (TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE - TUTTI I NUMERI E LE MISURE ADOTTATE - COME LAVARSI BENE LE MANI, I CONSIGLI OMS - LE TAPPE DELLA VICENDA - COME SPIEGARLO AI BAMBINI).
“Non vedo contrasto con governo”
“La mancanza di omogeneità - ha proseguito Ceriscioli - è anche il frutto di un coordinamento non riuscito. Applico nella mia Regione quello che il Governo ha sottoscritto con Liguria e Friuli. Non vedo contrasto col Governo. Il contrasto lo crea il Governo nella misura in cui vuole applicare comportamenti disomogenei. Quando Liguria e Friuli hanno fatto i provvedimenti non c’erano casi nelle regioni. Il ministro Boccia mi ha annunciato il provvedimento del Governo che avrebbe impugnato il mio. Ho detto che non avrei fatto un passo indietro” (PAESI ESTERI SCONSIGLIANO VIAGGI IN NORD ITALIA).
La decisione del presidente delle Marche
Nel pomeriggio Ceriscioli in un videomessaggio aveva annunciato: "Ho appena firmato l'ordinanza che aumenta le misure nei confronti del contenimento del Coronavirus". Una "scelta importante maturata dopo 24 ore di attesa nel percorso fatto insieme con il governo nella riunione di stamattina". L'ordinanza è stata predisposta dal presidente della Regione "nella consapevolezza che la situazione a distanza di 24 ore si è ulteriormente aggravata. Un contagio al confine della nostra regione, a Cattolica - ricorda - ci segnala che sono sempre più urgenti misure di contenimento. Bisogna affiancare a quelle che abbiamo seguito fino a oggi, sulle quali bisogna insistere, queste misure più importanti che, evitando l'assembramento delle persone, riducono il rischio di contagio". La chiusura delle scuole "è per una settimana, durerà fino a mezzanotte del 4 marzo - spiega Ceriscioli -. E' una scelta importante dove con il contributo di tutti potremo arginare l'ampliarsi del contagio. Una scelta che riguarda la nostra salute - conclude - e chiediamo a tutti quanti di attenersi scrupolosamente alle indicazione. Facendo ognuno il proprio dovere, sarà possibile fare una grande azione collettiva di contenimento della malattia".