Omicidio Sacchi, zaino fidanzata trovato tra le sterpaglie. Gip: "Volontà di uccidere"

Cronaca

Secondo un testimone oculare, citato dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti dei due arrestati, la fidanzata del 24enne ucciso a Roma sarebbe stata colpita alla testa mentre le veniva chiesto di consegnare lo zaino

Lo zaino di Anastasia era tra le sterpaglie del Grande raccordo anulare, i documenti della ragazza tra i cespugli di un parcheggio e la mazza da baseball, con la quale la giovane sarebbe stata colpita, in un campo vicino a uno svincolo. Sono gli oggetti di cui si sarebbe sbarazzato Valerio Del Grosso, uno dei due 21enni accusati dell'omicidio di Luca Sacchi, che una volta rintracciato in una stanza d'albergo, ha collaborato con gli investigatori consentendone il recupero. Lo si legge  nell'ordinanza di custodia cautelare ccon la quale il gip di Roma Corrado Cappiello ha convalidato il fermo di Del Grosso e di Paolo Pirino. Per il gip ci sono pochi dubbi: la volontà di ammazzare è "indiscutibile". "Non volevo uccidere, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa", avrebbe però raccontato a più persone Del Grosso, autore materiale dello sparo costato la vita a Luca Sacchi (COSA SAPPIAMO FINORALA PRIMA RICOSTRUZIONE - IL LUOGO DELLA RAPINA - GABRIELLI: NON E' LA STORIA DI DUE POVERI RAGAZZI SCIPPATI).

Anastasiya colpita da una violenta mazzata

Proprio con la mazza fatta ritrovare Anastasiya Kylemnyk sarebbe stata colpita alla testa prima dell'omicidio del fidanzato. Queste le parole del gip, che cita un testimone oculare, nell'ordinanza. Una testimonianza che ne smentirebbe un’altra, secondo la quale la giovane sarebbe in realtà arrivata un minuto dopo lo sparo verso il ragazzo e che dunque non sarebbe stata coinvolta in nessuna colluttazione.

"I due uomini le gridavano di consegnare lo zaino"

Nel provvedimento di 7 pagine, il giudice cita la testimonianza di "un amico di Luca Sacchi presente al momento dei fatti". Secondo quanto riferito, il teste avrebbe "dichiarato di aver raggiunto, verso le 23 circa, nei pressi del pub, l'amico Luca e la sua fidanzata per trascorrere assieme la serata". Il testimone avrebbe spiegato inoltre di essersi "allontanato di qualche passo per telefonare" e "notava giungere lungo via Bartoloni una vettura di colore grigio con strisce nere sui fianchi che parcheggiava a pochi metri di distanza da Luca e Anastasia. Scendevano due uomini entrambi con i capelli corti, uno dei quali indossava una tuta ginnica color nero, mentre l'altro una tuta ginnica di colore chiaro che reggeva in mano una mazza di colore nero con una sfera all'estremità. I due uomini gridavano alla ragazza di consegnare loro lo zaino che aveva a tracolla e senza attendere la consegna quello con la tuta chiara la colpiva violentemente alla testa".

Del Grosso: "È stata colpa del rinculo della pistola"

Nella stessa ordinanza, il gip ha inoltre citato altri teste che hanno confermato di "avere contattato Andrea Del Grosso (fratello dell'arrestato, ndr) avendo saputo che a sparare a Sacchi era stato Valerio, il quale lo aveva personalmente confidato la sera precedente ad un'altra persona, proferendo le parole 'ho fatto una cazzata' e aggiungendo di aver sparato a una persona". Il giudice aggiunge che "peraltro dopo l'incontro con Andrea Del Grosso, il testimone ha ricevuto una telefonata di Valerio il quale nel corso di un successivo appuntamento", anche alla presenza di altre persone, "mimando il gesto con una mano ha riferito: 'non volevo ucciderlo, il rinculo della pistola me lo ha fatto colpire in testa'".

Questore di Roma: "Vicenda complessa"

Intanto il questore di Roma, Carmine Esposito, definisce la questione dell’omicidio Sacchi come"“una vicenda drammatica e più complessa di quella che appare". Un quadro che appare piuttosto confuso. A complicare le indagini, dopo i fermi di Del Grosso e Pirino, ci sono infatti un video e un’altra testimonianza che smentirebbero la versione di Anastasiya Kylemnyk e del nuovo teste citato dal Gip. La ragazza, infatti ha raccontato di una rapina finita male, di essere stata colpita con una mazza da baseball e di aver visto poi Valerio Del Grosso sparare alla testa di Luca Sacchi. Una versione che però ha iniziato a vacillare visto che secondo un testimone, il primo che ha prestato i soccorsi, la ragazza non aveva segni di ferite o contusioni. E agli atti delle indagini non ci sono referti medici. "L'ho vista arrivare da via Bartoloni, non stava vicino a lui, non ho sentito strilli, non ho sentito urla per il furto di una borsa, non c'è stata nessuna colluttazione, non ci sono state botte, c'è stato solo lo sparo”, ha raccontato l’uomo a Repubblica.

Il video che smentirebbe Anastasiya

A smentire la versione di Anastasiya ci sarebbe anche un video, nelle mani di chi sta indagando sull’omicidio. Le immagini riguarderebbero soprattutto delle fasi immediatamente precedenti l’uccisione di Luca Sacchi. Dalle registrazioni delle telecamere di un negozio che riprendono l'auto con a bordo Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, infatti, si evince che tutto si sarebbe svolto in un minuto: troppo poco per l'aggressione, la rapina, la colluttazione e infine lo sparo in testa che ha ucciso il 24enne. Non si esclude dunque che la fidanzata di Sacchi fosse distante al momento dello sparo e che il 24enne possa essere stato ucciso a sangue freddo: una vera e propria esecuzione consumata in un minuto.

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