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Carabiniere ucciso, indagato il militare che ha bendato l’arrestato

Cronaca
Foto: Ansa

Sarebbe sotto indagine il sottoufficiale che ha bendato Christian Gabriel Natale Hjorth. La procura militare ha aperto un fascicolo sulla diffusione della foto: non individuato ancora l'autore. Parla intanto il ragazzo a cui era stato rubato lo zaino

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Il carabiniere che ha bendato uno dei due americani arrestati per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è indagato per abuso di autorità e di mezzi di costrizione (COSA SAPPIAMO FINORA - LA CAMERA ARDENTE - I FUNERALI - L'UOMO CON LO ZAINO: "NON SONO UN PUSHER"). Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani e da alcune agenzie di stampa, il militare coinvolto sarebbe un sottoufficiale e capo-pattuglia che la mattina del 26 luglio ha bendato Christian Gabriel Natale Hjorth. Se il militare autore del bendaggio risulta indagato, la procura militare di Roma ha invece aperto un fascicolo contro ignoti in cui si ipotizza il reato relativo all'art.127 del codice penale militare di pace (Divulgazione di notizie segrete o riservate) con riferimento esclusivamente alla diffusione della foto. Si indaga anche sui turni di presenza in servizio della Stazione Farnese. Intanto, attraverso il suo legale, ha parlato anche Sergio Brugiatelli, l'uomo a cui i due ragazzi americani indagati avevano rubato lo zaino: "Non sono un intermediario di pusher né, tanto meno, un informatore delle forze dell'ordine".

Non ancora individuato l’autore dello scatto

A bendare il ragazzo americano in caserma prima dell'interrogatorio sarebbe dunque stato l'uomo con la t-shirt nera che si intravede ai margini dello scatto e che è stato successivamente trasferito ad altro incarico, non operativo. Al contrario, non sarebbe stato ancora individuato l'autore della foto. Gli investigatori starebbero analizzando i tabulati dei cellulari dei militari per capire chi si trovasse in quella stanza quel giorno. Secondo il procuratore militare di Roma Antonio Sabino, ha definito la diffusione dell'immagine "atto che doveva essere rappresentato alle autorità competenti e non certo divulgato sui social". La procura militare di Roma è in ogni caso in stretto contatto con piazzale Clodio. Le indagini, ha spiegato Sabino, sono ancora allo stato del tutto preliminare. Nei prossimi giorni verranno condotti gli atti istruttori del caso.

Acquisiti dalla Procura i turni di presenza in servizio

Tra gli atti acquisiti dalla Procura di Roma nell'ambito dell'indagine relativa all'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, c'è anche l'elenco dei turni di presenza in servizio della Stazione Farnese. Un'acquisizione, insieme ad altri documenti, che ha l'obiettivo di certificare la presenza in turno di Cerciello dalla mezzanotte alle 6 di mattina del 26 luglio insieme al collega Andrea Varriale.

Brugiatelli: "Ho avuto paura, per questo ho chiamato il 112"

Sulla vicenda è intanto tornato anche il ragazzo a cui i due americani avevano sottratto lo zaino. È stato lui a chiamare i carabinieri prima dell'aggressione mortale al vicebrigadiere. "In questi giorni e notti passate pensando alla tragedia che ha distrutto la famiglia del carabiniere che mi ha salvato la vita, ho letto e sentito dai media sulla vicenda curiose e false ricostruzioni che proseguono anche dopo la conferenza stampa degli inquirenti". Poi aggiunge: "Nel borsello rubato, oltre al documento d'identità, c'erano anche le chiavi della casa dove vivo con mio padre, che è molto malato, mia sorella e mio nipote. Ho avuto paura - dice Brugiatelli - che potessero far del male a me e soprattutto a loro, e per questo ho chiesto aiuto al 112. Le stesse minacce che avevano rivolto a me, sono state ripetute poco dopo, quando, con il telefono in viva voce, ho richiamato di fronte ai carabinieri il mio numero di cellulare".