Carabiniere ucciso, a Somma Vesuviana i funerali di Mario Cerciello Rega

Cronaca

Nella città natale l'ultimo saluto al vicebrigadiere morto a Roma. Durante l'omelia, l'arcivescovo ha detto: "Non accada mai più, l'Italia risorge con il suo esempio". La moglie ripete dal pulpito la promessa di matrimonio. In paese disposto il lutto cittadino

Somma Vesuviana dà l'ultimo saluto a Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere ucciso a Roma con 11 coltellate (LE FOTO DELLA CERIMONIA). La chiesa di Santa Croce di Santa Maria ha ospitato i funerali del carabiniere. Nella stessa chiesa, un mese e mezzo fa Rega si era sposato con Rosa Maria, che oggi ha seguito l'ingresso del feretro, accolto da un lungo applauso. Proprio la moglie dal pulpito della chiesa ha ripetuto, con la voce rotta dall'emozione, la promessa di matrimonio: "Prometto di amarti e onorarti sempre tutti i giorni della mia vita". Rosa Maria, la vedova di Mario Cerciello Rega, ha anche letto tra le lacrime un testo sull’"essere moglie di carabiniere”, un post che circola da anni su Facebook tra mogli e fidanzate dei militari. Subito dopo l'Ordinario militare Santo Marcianò ha ricordato come oggi "l'Italia intera sia in lutto".

Sulla bara di Rega, erano presenti foto del matrimonio e una maglia del Napoli, di cui era tifoso. Presenti molte autorità, dai vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, fino al presidente della Camera Roberto Fico. In paese è stato proclamato il lutto cittadino e i commercianti del comune nel Napoletano hanno esposto decine di bandiere dell'Italia per rendere omaggio al proprio concittadino (COSA SAPPIAMO FINORA - LA CAMERA ARDENTE - FIORI E MESSAGGI).

L'omelia: quanto accaduto è ingiusto

"Quanto è accaduto è ingiusto", ha detto nell'omelia l'Ordinario militare mons. Santo Marcianò ai funerali. E "ci spinge, oggi, a levare un grido che si unisce alla tante e diverse voci che in questi giorni hanno formato un unico coro, testimoniando la straordinarietà dell'uomo e del carabiniere Mario, ma anche chiedendo giustizia e che eventi come questo non accadano più. Basta! Basta piangere servitori dello Stato, figli di una Nazione che sembra aver smarrito quei valori per i quali essi arrivano a immolare la vita". Poi ha esortato: "Fate anche voi, responsabili della cosa pubblica, della vita degli altri il senso della vostra vita, consapevoli che quanto operate o non operate è rivolto a uomini concreti: a cittadini e stranieri, a uomini e donne delle Forze Armate e Forze dell'Ordine, ai quali non possiamo non rinnovare il grazie e l'incoraggiamento della Chiesa e della gente. E se voi e tutti noi sapremo meglio imparare, da uomini come Mario, il senso dello Stato e del bene comune, l'Italia risorgerà".

Generale Nistri: evitare 12esima coltellata a Mario

Durante la funzione ha parlato anche il comandante dell'Arma dei Carabinieri, generale Giovanni Nistri: "Se è concesso al comandante generale in questo momento fare delle richieste vorrei che si trasformassero in due parole: rispetto e riconoscenza. Il cuore di Mario è stato trafitto da undici coltellate, è bene che noi tutti si eviti la dodicesima coltellata, serve rispetto. Giusti i dibattiti, sono legittimi, ma teniamoli lontani, non oggi. E i toni non siano la dodicesima coltellata”. Rega è stato un carabiniere "morto per tutelare i diritti di tutti, anche di una persona arrestata: insieme con lui chiediamo rispetto per tutti gli altri carabinieri che fanno il suo stesso lavoro”.

Disposto il lutto cittadino

Il sindaco del paese, Salvatore Di Sarno, ha disposto il lutto cittadino: "Somma accoglierà com’è giusto che sia il proprio figlio", ha detti ai microfoni di Sky Tg24. All'esterno della chiesa di Santa Croce di Santa Maria del Corso sono allineate le corone di fiori del presidente della Repubblica, dei presidenti del Senato e della Camera, della ministro della Difesa, del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri e della Compagnia Roma Centro, alla quale apparteneva il militare. Alla camera ardente, che si è tenuta ieri a Roma, ha partecipato anche il premier Giuseppe Conte. "La vita spezzata di Mario - ha detto - è una profonda ferita per tutti noi".

Il sindaco: "Somma Vesuviana vuole giustizia"

Alla famiglia di Cerciello Rega, ha detto il primo cittadino, "ho portato il cordoglio e i miei cittadini si sono stretti intorno alla famiglia per dire ‘noi ci siamo’. La moglie era un misto di gioia, quando ricordava la figura del marito, e dolore quando pensava che l’avrebbe più avuto vicino". E sulla decisione del Comune di costituirsi parte civile al processo aggiunge: “È una celta forte per testimoniare che Somma Vesuviana vuole giustizia, perché non è giusto che un suo figlio muoia così, scannato come un maiale”.

Parroco Somma Vesuviana: "Vero testimone della fede"

Il parroco della chiesa di San Giorgio a Somma Vesuviana, Don Alfonso, nel corso della messa di ieri sera ha ricordato Cerciello Rega: "Mario è stato un vero testimone della fede. Aiutava chi era in difficoltà e non si girava dall'altra parte. La nostra comunità lo ricorderà sempre", ha detto il sacerdote. "Era impegnato ad aiutare i senzatetto a Roma e si prodigava per gli altri. La sua era una vera testimonianza di fede. La sua morte ha sconvolto tutti noi".

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