Femminicidio Afragola, Martina morta dopo “lunghi minuti di agonia”. Carcere per Tucci
Cronaca
Emerge dall’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, che ha motivato la custodia cautelare del 19enne con "un pericolo concreto di reiterazione di reati della stessa specie"
Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni uccisa ad Afragola dall'ex fidanzato 19enne Alessio Tucci, sarebbe morta dopo lunghi minuti di agonia in seguito ai colpi alla testa inferti con una pietra. È quanto emerge dall'ordinanza con cui il giudice del Tribunale di Napoli Nord, Stefania Amodeo, ha confermato la custodia cautelare in carcere per Tucci. Lo riferiscono diversi quotidiani, tra cui il Corriere della Sera. Dalla consulenza preliminare del medico legale emergerebbe dunque un quadro diverso rispetto a quanto detto da Tucci che ha spiegato che la vittima non respirava più quando l'ha coperta di detriti nel casolare di Afragola.
L’ordinanza: “Custodia cautelare per pericolo concreto di reiterazione”
Nel tratteggiare il profilo del giovane - si sottolinea nel provvedimento - emerge "una allarmante personalità", "incapace di controllare i propri impulsi". La procuratrice di Napoli Nord, Anna Maria Lucchetta, aveva spiegato ieri 31 maggio che Tucci avrebbe agito con “crudeltà”. Inoltre "efferatezza", "tranquillità" e "disinvoltura" sono alcuni dei termini utilizzati nell'ordinanza. Il giudice per le indagini preliminari ha dunque motivato il provvedimento di custodia cautelare in carcere con "un pericolo concreto di reiterazione di reati della stessa specie". Tucci ha anche partecipato alle ricerche della ragazza subito dopo la sua scomparsa, ma ha anche mentito - dice il giudice - ai genitori, e si è tolto di dosso i vestiti sporchi di sangue.

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La vicenda
Tucci ha confessato il femminicidio nei giorni scorsi. Non accettava la fine della relazione con la ragazza: "Martina ha rifiutato un abbraccio. Era di spalle e l'ho colpita", ha detto al gip. Per farlo, ha usato una pietra trovata sul posto (i due si trovavano in un casolare diroccato di Afragola, ndr). In seguito ha nascosto il corpo in un armadio, dove è stato ritrovato. Ora il 19enne è accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Dopo il delitto il ragazzo è tornato a casa, si è cambiato i vestiti che aveva addosso - sporchi di sangue della vittima – ed è uscito nuovamente. Il 3 giugno è previsto il conferimento dell'incarico al perito della procura che eseguirà l'autopsia. A quel punto si potranno svolgere i funerali.
