
Prosecco, le colline dove sorgono i vigneti sono Patrimonio Unesco. FOTO
L’agenzia dell’Onu ha premiato il “forte legame tra l’uomo e la campagna” che avviene tra Conegliano e Valdobbiadene: il celebre vino nasce su ripidi pendii e terrazzamenti, ridisegnati e modellati dall’opera dei coltivatori

Le colline del Prosecco sono ora patrimonio Unesco. I vigneti veneti rientrano nel patrimonio classificato come "paesaggio culturale", ovvero un paesaggio modellato da un'interazione uomo-ambiente in continua evoluzione
Unesco, le colline del Prosecco sono diventate patrimonio dell'umanità
I 97 chilometri quadrati di declivi vitati e di borghi della Sinistra Piave tra Conegliano e Valdobbiadene sono diventati così l'ottavo sito veneto e il 55esimo sito italiano sotto l'egida dell'Unesco
Unesco, tutti i siti italiani patrimonio dell’Umanità. FOTO
Tra Conegliano a Valdobbiadene ci sono 30 chilometri di colline con versanti ripidissimi ricoperti di vigneti che sono diventati un paesaggio inconfondibile
Unesco, le colline del Prosecco sono diventate patrimonio dell'umanità
L'Unesco descrive così il paesaggio delle colline del Prosecco: "Una serie di catene collinari, che corrono da est a ovest, e che si susseguono l'una dopo l'altra dalle pianure fino alle Prealpi, equidistanti dalle Dolomiti e dall'Adriatico, il che ha un effetto positivo sul clima e sulla campagna"
Unesco, tutti i siti italiani patrimonio dell’Umanità. FOTO
In questo territorio negli anni '60 è nata la prima strada della Penisola dedicata al vino. Un territorio che, grazie al clima e a un terreno in cui 250 milioni di anni fa emerse dal mare una barriera corallina, ha potuto sviluppare le coltivazioni di uva
Unesco, le colline del Prosecco sono diventate patrimonio dell'umanità
Le ripide salite su cui nascono i vigneti vengono chiamate in dialetto "rive". Pendenze che rendono particolarmente faticoso il lavoro dei viticoltori
Unesco, le colline del Prosecco sono diventate patrimonio dell'umanità
Nella descrizione ufficiale dell'Unesco si legge che le pendenze accentuate rendono "difficile meccanizzare il lavoro e di conseguenza la gestione delle vigne è sempre stata nelle mani di piccoli produttori"
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Grazie a questo piccolo "esercito" di lavoratori, scrive ancora l'Unesco, "è stato possibile preservare queste bellissime colline e creare un forte legame tra l’uomo e la campagna"
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Con questo riconoscimento l'Italia rafforza ulteriormente il suo primato di Paese con il maggior numero di siti iscritti nel registro dei patrimoni dell'umanità.
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Le colline del Prosecco non sono le uniche aree vitivinicole tutelate dall'Unesco: nel 2014 sono diventate patrimonio dell'umanità anche Langhe-Roero e Monferrato, in Piemonte
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