Secondo il giornale inglese, che cita uno studio dell’Università di Padova, la perdita di terreno sulle alture tra Conegliano e Valdobbiadene sarebbe imputabile alla produzione del vino. Quest’estate la stampa britannica aveva sostenuto che berlo danneggerebbe i denti
È necessario smettere di bere il prosecco per "ragioni etiche"? È quanto si è chiesto il Guardian, messo in allarme da uno studio dell’Università di Padova sull'erosione del terreno causato dai vitigni del prezioso “bollicine” sulle pendici delle alture tra Conegliano e Valdobbiadene, nel Trevigiano. Si tratta di un nuovo attacco della stampa inglese al vino veneto, dopo quelli usciti nell'agosto scorso che elencavano una serie di motivi per non berlo tra cui il fatto che danneggerebbe i denti a causa del mix di anidride carbonica, alcol e zucchero. La nuova offensiva è stata rispedita al mittente dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia: "Dall’estero solo attacchi di invidia".
Cosa sostiene l’articolo del Guardian
Secondo i ricercatori citati dal Guardian, la corposa perdita di terreno sulle colline è dovuta proprio alla produzione di prosecco: l'equivalente di 400mila tonnellate di suolo, 4,4 kg di terreno per ognuna delle bottiglie prodotte ogni anno. Una tale perdita di terreno, secondo Chris Collins, che coordina il programma di sicurezza del suolo del Regno Unito, è insostenibile, non solo per i vigneti ma anche per l'ambiente in generale: "Più terreno riesci a lasciare in situ, meglio è in termini di nutrienti. Quando il terreno scende a valle, causa sedimentazione" e "porta a valle anche i pesticidi". Insomma, si chiede il giornale inglese, il prosecco andrebbe iscritto nella 'lista nera' degli alimenti poco eco-compatibili, al pari del merluzzo (la cui pesca sfrutta il Nordatlantico), della carne rossa (per il pesante impatto sul cambiamento climatico) e del caffè (per l'eccessivo sfruttamento dell'acqua)?
Zaia: “Il successo del Prosecco suscita malumori”
Il governatore del Veneto Zaia non ci sta e replica: "Il successo mondiale del Prosecco suscita evidentemente così tanti malumori negli avversari internazionali al punto che il prodotto di punta dell'enologia del Veneto (quarta regione esportatrice mondiale di vini) viene oramai accusato praticamente di tutto. Il Prosecco provoca la carie e fa male ai denti. Il Prosecco fa venire le alluvioni. Il Prosecco - è di due giorni fa - erode le storiche colline che noi vogliamo diventino patrimonio universale Unesco. Sono attacchi d'invidia, barzellette che non fanno ridere". "In attesa che la stampa internazionale accusi il Prosecco anche di mangiare i bambini - prosegue Zaia - ricordiamo a tutti questi soloni che il Veneto ha sì novemila frane, ma nessuna dove si coltivano i vigneti, bensì dove il terreno e i pendii sono abbandonati". "Ciò perché - conclude il governatore - dove ci sono i vigneti, la cura della terra è addirittura maniacale. Ricordiamo tra l'altro che questi vigneti sono lì da centinaia di anni. Ciò che ne evidenzia l’unicità".