Madre di Belardelli, l'ultrà morto: "Non lo giustifico, ma lasciatelo in pace"
CronacaLa mamma di Daniele Belardinelli chiede rispetto per il figlio ucciso dopo essere stato investito da un suv prima del match Inter-Napoli. Intanto gruppi di tifosi in tutta Italia rendono omaggio alla vittima: "Un ultras non muore mai”, scrivono supporter della Lazio
"Mio figlio è morto da un giorno, nessuno può avere idea di cosa posso provare, è indescrivibile. Vi prego basta. Daniele deve riposare in pace". Inizia così il lungo e commosso post su Facebook della mamma di Daniele Belardinelli (CHI ERA), il tifoso morto dopo essere stato investito da un suv prima del match tra Inter e Napoli (VIDEO - FOTO). "Sono la mamma di quel ragazzo che è morto negli scontri tra ultras, leggo che era un delinquente, i telegiornali lo dicono, i social lo dicono", continua la donna, "ma io sono sua madre, quella che l'ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere".
"Non giustifico mio figlio, ma lasciatelo in pace"
Lo sfogo della mamma di Belardinelli prosegue: "Sono quella che lo sgridava per ogni sbaglio, ma anche quella che ha avuto i suoi abbracci e i suoi buongiorno al cellulare". "Daniele era un figlio affettuoso e un uomo generoso, solare e sorridente e non - sostiene - il figlio che descrivete". Poi conclude: "Non lo giustifico ma vi chiedo da madre di lasciarlo in pace da adesso, che sia ricordato come io lo ricordo fuori dal mondo del calcio, figlio, padre, marito e fratello dolcissimo". Ieri, il padre di Belardinelli aveva detto: "Era un casinista, un tifoso, ma non violento".
Diversi Daspo contro Belardinelli
Diverso il ritratto che emerge dagli archivi delle forze dell'ordine: "Daniele Belardinelli era sorvegliato speciale per reati connessi a manifestazioni sportive", ha affermato la Questura di Varese, confermando che il tifoso era stato oggetto di "diversi provvedimenti di Daspo, l'ultimo dei quali concluso nel 2017. I precedenti specifici erano parecchi, non sappiamo ora dire con precisione quanti fossero". Belardinelli era riconosciuto a Varese come uno dei capi dei 'Blood Honour', la frangia più estrema del tifo biancorosso che è storicamente gemellato con quello dell'Inter. Un Daspo di cinque anni risale al novembre 2007, per gli scontri a margine di Varese-Lumezzane, un altro al luglio 2012, quando Belardinelli era a Como per l'amichevole estiva tra la squadra locale e l'Inter.
Il ricordo dei tifosi laziali
Gruppi di ultras in tutta Italia stanno rendendo omaggio a Belardinelli, con striscioni e iniziative. Un centinaio di tifosi della Lazio riuniti a Ponte Milvio prima di Lazio-Torino hanno realizzato uno striscione con la scritta: "Un ultras non muore mai... Daniele con noi". Agli ultras però è stato vietato di introdurre lo striscione allo stadio e, per questo motivo, gli Irriducibili hanno svuotato la Curva Nord in segno gi protesta.