Da #fateliscendere a #nessunotocchisalvini, caso Diciotti sui social

Cronaca

Dario Cirrincione

Il caso della nave della Guardia Costiera che ha salvato 177 migranti al largo di Lampedusa ha innescato uno scontro politico nazionale e internazionale, ma ha anche acceso la fantasia di social media manager e moltiplicato il traffico dei social network

L’ultimo hashtag, in ordine di tempo, è #nessunotocchisalvini. È diventato top trend poche ore dopo che il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è stato indagato dalla procura di Agrigento insieme al suo capogabinetto per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio. Il caso della nave Diciotti ha acceso la fantasia di social media manager e moltiplicato il traffico dei social network. Twitter e Facebook sono stati i mezzi privilegiati dai ministri e dai politici, Salvini in testa, per fare annunci, dare disposizioni e chiarire le proprie posizioni. E dall’archivio del web spunta fuori un tweet del 2016 dell’attuale vicepremier Luigi Di Maio: “Alfano indagato? Dimissioni subito”

Dal Pd a Ficarra e Picone: #fateliscendere

Il caso della nave Diciotti ha acceso soprattutto lo scontro politico virtuale. Dopo che ai migranti è stato vietato di lasciare la nave per 10 giorni alcuni senatori del Pd (Andrea Marcucci, Dario Parrini ed Ernesto Magorno) hanno twittato #fateliscendere. Un hashtag diventato subito trend topic e rilanciato da Matteo Renzi e gli ex ministri Maria Elena Boschi e Valeria Fedeli. Tra i sostenitori dell’iniziativa anche i comici Ficarra e Picone e Pietro Bartolo, il medico che guida il poliambulatorio di Lampedusa.

#iostoconsalvini e #RobertoFicoèilMoVimento

Il 23 agosto i sostenitori della linea adottata dal Viminale twittano in massa #IoStoConSalvini. Sono passate poche ore da quando si è acceso lo scontro tra il presidente della Camera, Roberto Fico e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. A Fico, che ha chiesto di far sbarcare i migranti a bordo della Diciotti, Salvini ha replicato: “Tu fai il presidente della Camera e io faccio il ministro”. Otto giorni prima la nave Diciotti ha salvato 177 persone al largo di Lampedusa. Ai sostenitori della Lega e della linea del Viminale prova a replicare la senatrice M5s Paola Nugnes che lancia sul web #RobertoFicoèilMoVimento.

Il Commissario europeo al Bilancio: #cooperazione-non-minacce

Nelle prime ore dello scontro totale tra l'Italia e l'Unione europea, che a Bruxelles non sono riusciti a trovare soluzioni comuni a lungo termine sugli sbarchi dei migranti, la questione della nave Diciotti è diventata finanziaria. Mentre su Facebook il premier Conte parla di un’Europa che “non è riuscita a battere un colpo in direzione dei principi di solidarietà”, il ministro Luigi Di Maio spiega: “Siamo pronti a tagliare i fondi che diamo all'Ue”. Una dichiarazione accolta dal Commissario europeo al Bilancio, il bavarese Gunther Oettinger, con l’hashtag #cooperazione-non-minacce.

I sostenitori della linea del Viminale: #nessunotocchisalvini

L’ultimo hashtag in ordine di tempo è #nessunotocchisalvini, utilizzato sia dai sostenitori del ministro dell’Interno sia da chi, pur non espressamente vicino al ministro, non ritiene la corretta la scelta della magistratura. “Grazie a chi sta twittando #nessunotocchiSalvini! – ha scritto il ministro dell’Interno - State tranquilli, non ho paura di nulla: indaghino, mi interroghino, mi arrestino. Io sono FIERO di battermi per difendere i confini, tutelare la sicurezza degli italiani e proteggere il futuro dei nostri figli. Vi voglio bene”.

Alfano indagato, il tweet di Di Maio del 2016

Dall’archivio del web riemerge un tweet del 2016 dell’attuale vicepremier Luigi Di Maio. A riproporlo, tra i primi, è il deputato del Pd Michele Anzaldi: "Di Maio chiedeva le dimissioni 'in cinque minuti' per Alfano ministro dell'Interno indagato per abuso d'ufficio – scrive Anzaldi- Ora che ad essere indagato è il suo alleato ministro Salvini, anche per sequestro di persona e arresto illegale, quanti minuti chiede Di Maio per lasciare il Viminale?".

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