Spari, pestaggi, insulti: le aggressioni razziste degli ultimi mesi

Cronaca
Foto d'archivio (ansa)

Dai casi di Partinico, Aprilia e Catanzaro, ai colpi di armi ad aria compressa contro immigrati e stranieri, come avvenuto nei pressi di Terracina dove un operaio indiano è stato ferito. Sono diversi gli attacchi che si sono verificati a partire da giugno

Aggressioni, inseguimenti, insulti e spari. Negli ultimi mesi in Italia ci sono stati numerosi casi di attacchi che hanno avuto come denominatore comune lo sfondo razzista. L'ultimo episodio avvenuto nella serata del 19 agosto, nei pressi di Terracina: un operaio indiano di 40 anni è stato ferito lievemente da tre pallini esplosi con un'arma ad aria compressa da uno sconosciuto a bordo di un'auto. Prima di questa aggressione, nel giorno di Ferragosto, altri tre casi: a Falerna Marina, nel Lametino, un ragazzo dominicano è stato preso a sprangate; a Partinico, Palermo, alcuni immigrati che erano in attesa del pullman che li riportasse nella comunità che li ospita sono stati insultati e picchiati; ad Aprilia, Latina, un camerunense è stato ferito da un proiettile di piombo, sparato da una finestra, mentre passeggiava. Prima ancora però, altri episodi, di cui 15 gravi, con un morto e tredici feriti. Ecco quelli avvenuti tra giugno, luglio e agosto in tutta Italia.

Terracina, ferito all'addome mentre andava in bici

Un operaio indiano di 40 anni ha denunciato ai carabinieri di essere stato ferito da tre pallini esplosi verosimilmente con un'arma ad aria compressa da uno sconosciuto a bordo di un'auto. Il fatto sarebbe accaduto mentre l’uomo si trovava in sella alla sua bici su via Pontina, nei pressi di Terracina, in provincia di Latina. L'uomo ha riportato lievi abrasioni all'addome compatibili con i segni dei piombini ed è stato giudicato guaribile in due giorni.

Uomo preso a sprangate fuori da un ristorante in Calabria

Un ragazzo dominicano, in compagnia della moglie incinta e della suocera, è stato aggredito a Ferragosto fuori da un locale di Falerna Marina, nel Lametino, dove aveva cenato. Il giovane è stato preso a calci, pugni e sprangate al grido di "negro di m.. Risali in macchina e vai via che qui in Calabria i negri non sono accettati". Tre dei presunti aggressori sono stati identificati.

Ferragosto ad Aprilia: spari dalla finestra

A Ferragosto, ad Aprilia, in provincia di Latina, un uomo del Camerun è stato ferito da un colpo di fucile ad aria compressa. L'uomo stava camminando nel centro della cittadina quando è stato raggiunto al piede da un piccolo proiettile di piombo che gli ha causato una lesione. Tre giovani, un ventenne e due minorenni, sono stati tutti denunciati per lesioni aggravate: avrebbero sparato dalla finestra di casa. 

A Partinico cinque migranti minorenni aggrediti

Nello stesso giorno a Partinico, vicino alla spiaggia di Trappeto, nella frazione di Ciammarita, cinque migranti minorenni sono stati inseguiti, minacciati e picchiati da un branco di cinque persone. I giovani, quattro gambiani e un ivoriano, risiedono in un centro di accoglienza della zona. 

Pistoia, prete denuncia spari contro migrante

Il 2 agosto uno o due colpi di pistola, accompagnati da un epiteto razzista, sarebbero stati esplosi contro un migrante ospite della parrocchia di Vicofaro (Pistoia). Il ragazzo è rimasto illeso. A diffondere la notizia è stato don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, che attraverso il suo profilo Facebook ha denunciato il fatto in questura. "Due giovani italiani al grido 'negri di merda' - scrive - hanno sparato uno o due colpi di arma da fuoco in direzione di uno dei nostri ragazzi migranti".

Ambulante ferito da uno sparo a Napoli

Sempre il 2 agosto a Napoli, nel quartiere di Vasto, un ambulante di origini senegalesi è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola sparati da due sconosciuti che si erano avvicinati a bordo di uno scooter. Alla domande si si tratti di razzismo, il ragazzo risponde: "Penso di sì". Tuttavia, il questore di Napoli ha precisato che qualsiasi ipotesi sulle motivazioni dell’agguato è "ancora prematura".

Ragazzo di 23 anni aggredito nel Palermitano

L'1 agosto un ragazzo di origini africane di 23 anni, adottato da una coppia di Agrigento, è stato offeso e picchiato a Lercara Friddi, in provincia di Palermo. L’episodio risale allo scorso 22 luglio, e il ragazzo era stato portato in ospedale in stato di choc. I carabinieri hanno già identificato le due persone responsabili dell'episodio.

L’aggressione alla campionessa azzurra Daisy Osakue

Sembra invece escluso il movente razziale per quanto avvenuto a Moncalieri, in provincia di Torino, nella notte tra il 29 e il 30 luglio, quando l’atleta azzurra di lancio del disco, Daisy Osakue, 22 anni, italiana figlia di genitori nigeriani, era finita in ospedale dopo essere stata colpita al volto con delle uova lanciate da una macchina in corsa. La partecipazione dell'atleta ai prossimi Europei di atletica è stata in forte dubbio per qualche giorno, ma la sua assenza è stata poi scongiurata. I carabinieri hanno identificato gli aggressori: sono tre ragazzi italiani che avrebbero agito per mera goliardia. Nella sua testimonianza a Sky TG24, Daisy aveva spiegato: "Non credo sapessero che fossi Daisy, che tifo Juve, che mi piace il blu e sono in nazionale. Semplicemente hanno visto una ragazza di colore in quel punto lì e hanno voluto fare questo 'gesto di forza'".

Aprilia, caccia al ladro finita in tragedia

Nella notte tra il 28 e il 29 luglio, ad Aprilia, in provincia di Latina, un uomo di 43 anni, originario del Marocco, con piccoli precedenti, è morto dopo un inseguimento da parte di alcuni residenti della cittadina laziale che lo avevano scambiato per un ladro. Per l’episodio, due italiani incensurati sono stati denunciati a piede libero per omicidio preterintenzionale anche se i carabinieri escludono che la morte sia stata causata da un pestaggio prolungato. Ma alcune testimonianze e ora un video delle telecamere di sorveglianza della zona sembrerebbero confermare l'aggressione.

Partinico, aggressione al richiedente asilo

Lo scorso 28 luglio, a Partinico, in provincia di Palermo, un ragazzo di 19 anni richiedente asilo, ospite da due anni in una comunità, è stato aggredito ed offeso con insulti razzisti mentre lavorava come cameriere in un bar della città. Il giovane ha riportato ferite al labbro e alle orecchie guaribili in sette giorni. Il gruppo lo ha preso a calci e pugni e qualcuno avrebbe anche urlato: “Vattene via sporco negro”. Per il fatto sono stati arrestati dai carabinieri due operai di 37 e 34 anni. Entrambi sono accusati di lesioni personali aggravate dall'odio razziale.

Dal vicentino a Caserta: aggressioni a colpi di pistola

Il 27 luglio ci sono stati due episodi simili, in 24 ore. A Cassola, in provincia di Vicenza, un operaio di 33 anni di origine capoverdiana è stato ferito da un colpo d’arma da fuoco mentre stava lavorando su un ponteggio a 7 metri d'altezza. L’uomo che ha sparato da un condominio vicino, un 40enne disoccupato, si è giustificato dicendo che il suo reale obiettivo era un piccione. Il secondo caso è avvenuto a Caserta, dove un migrante della Guinea, richiedente asilo e ospite di un centro di accoglienza di San Cipriano d'Aversa, è stato colpito in pieno volto con una pistola ad aria compressa. Il giovane, ferito superficialmente, ha detto di essere stato avvicinato da due ragazzi in moto che hanno poi fatto fuoco.

Spari con pistola ad aria compressa contro bimba rom

A Roma, il 17 luglio, una bambina di etnia rom è stata colpita da un piombino di una pistola ad aria compressa mentre era in braccio alla madre, nella periferia Est della città. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la donna si è accorta che alla figlia usciva sangue dalla schiena e, una volta arrivata all’ospedale Bambin Gesù, è stata sottoposta a un intervento chirurgico durante il quale le hanno estratto un piccolo corpo estraneo metallico molto simile a un piombino di una pistola ad aria compressa. Per l’accaduto è indagato per lesioni gravi un 50enne italiano che si è difeso sostenendo che il colpo è partito inavvertitamente.

Spari alla fermata del bus

L’11 luglio, a Latina Scalo, due giovani migranti, originari della Nigeria, sono rimasti lievemente feriti dopo essere stati colpiti da alcuni spari esplosi da una pistola ad aria compressa mentre aspettavano l’autobus.

Migrante colpito mentre era in bici a Forlì

Mentre a Forlì, in via Bolognesi, il 5 luglio, un migrante originario della Costa d’Avorio di 33 anni, è stato colpito da un proiettile partito presumibilmente da una pistola ad aria compressa. L’uomo si trovava in sella a una bici, ha raccontato, e il colpo sarebbe partito da un'auto che lo ha affiancato.

Donna di origini nigeriane ferita con pistola da softair

Sempre a Forlì, un altro episodio sarebbe accaduto nella notte tra il 2 e il 3 luglio. In corso Garibaldi, una donna di origini nigeriane sarebbe stata avvicinata da un motorino e una delle due persone a bordo l'avrebbe ferita al piede con una pistola da softair.

Uomo ferito con due piombini a Napoli

Nella notte tra il 20 e il 21 giugno a Napoli, in pieno centro, intorno alla mezzanotte, un 22enne di origini maliane è stato ferito all'addome con due piombini esplosi da un fucile ad aria compressa. Il giovane, che fa lo chef in un ristorante, è stato preso di mira da due sconosciuti a bordo di un'auto: "Sparavano e ridevano", ha detto il ragazzo, ma "ho temuto di morire".

Spari contro migranti al grido: “Salvini, Salvini!”

Lo scorso 11 giugno, due migranti originari del Mali, inseriti nel progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) del Comune di Caserta, hanno denunciato di essere stati raggiunti da colpi di pistola ad aria compressa sparati da tre ragazzi che gridavano: "Salvini, Salvini!". Uno dei due è rimasto ferito all’addome, mentre l’altro è stato solo sfiorato dai colpi. "Venivo da casa di un amico dove ero stato ospitato - ha raccontato uno dei due migranti - è passata una Panda nera che ha fatto dapprima un paio di giri, dopo ho sentito degli spari. Ho visto che la persona che stava accanto al guidatore sparava gridando 'Salvini, Salvini, Salvini'. Siamo scappati, avevo paura e non ho realizzato subito che ero stato ferito. Me ne sono accorto dopo quando stavo a casa".

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