Daisy Osakue, atleta italiana di colore aggredita a Moncalieri

Cronaca

L'atleta azzurra, nata a Torino da genitori nigeriani, è stata colpita in volto da un uovo lanciato da un'auto. I carabinieri non parlano di motivi razziali. Ma lei non ha dubbi: volevano colpire una ragazza di colore. Salvini: emergenza razzismo in Italia? Sciocchezze

Daisy Osakue, una ragazza italiana di origine nigeriana di 22 anni della nazionale azzurra di atletica leggera, è stata aggredita nella notte a Moncalieri, alle porte di Torino. Stava tornando a casa a piedi, intorno a mezzanotte e un quarto, quando due persone dai finestrini di un'automobile, un Fiat Doblò, le hanno lanciato contro delle uova, colpendola al volto per poi dileguarsi. La ragazza, primatista italiana under 23 di lancio del disco, ha riportato una abrasione della cornea ma presto potrà tornare ad allenarsi. Moltissime le reazioni indignate per quello che sembra essere l'ennesimo episodio di razzismo e Daisy stessa in un'intervista a Sky Tg24 ha dichiarato: "Non mi piace utilizzare la carta del razzismo, ma secondo me questa volta lo è". Intanto i carabinieri hanno reso noto che il Fiat Doblò era già stato segnalato nei giorni scorsi, dopo che erano avvenuti altri lanci di uova; per questo al momento non parlano di matrice razzista del gesto. Interviene anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini che, nel condannare ogni aggressione, ribadisce che "in Italia non esiste alcuna emergenza razzismo. Non diciamo sciocchezze".

Il suo racconto a Sky Tg24: "Ero sola, non in gruppo"

Inizialmente era stato riportato che, al momento dell'aggressione, la ragazza si trovava in compagnia di alcune amiche. Ma ai microfoni di Sky Tg24 ha smentito: "Ero da sola, non ero in gruppo". Nella sua testimonianza racconta di aver visto due persone, probabilmente giovani, a bordo dell'auto, che le è passata a fianco molto velocemente. "Quella è una zona di prostitute di colore - ha spiegato - a mio avviso mi hanno scambiata per una di loro. Non credo sapessero che fossi Daisy, che tifo Juve, che mi piace il blu e sono in nazionale, semplicemente hanno visto una ragazza di colore in quel punto lì e hanno voluto fare questo 'gesto di forza'".

La reazione di Daisy: "Riuscirò ad andare a Berlino"

Alcuni post sui social network hanno condiviso una foto di Daisy in lacrime e con l’occhio ferito: ma la sua partecipazione ai prossimi Europei di atletica a Berlino non è a rischio. "Il 6 agosto iniziano i campionati europei, io dovrei gareggiare il 9: cascasse il mondo, ma a Berlino vado assolutamente". Moltissime le reazioni indignate, per quello che potrebbe essere l’ennesimo episodio di razzismo in pochi giorni. Daisy è nata a Torino nel gennaio del 1996 e quando ha compiuto 18 anni ha ottenuto la cittadinanza italiana. I suoi genitori, invece, sono arrivati in Italia dalla Nigeria 24 anni fa. "È capitato di essere vittime di episodi razzisti verbali, ma non ci faccio caso. Le persone parlano, non bisogna darci troppo peso", ha dichiarato Iredia Osakue, il padre di Daisy. "Daisy è nata in Italia, come i suoi fratelli di 14 e 8 anni - ha aggiunto - Da adesso in poi farò attenzione che non tornino a casa dopo le 20. Fortunatamente mia figlia sta bene: se la ferita fosse stata più grave, la sua carriera sarebbe finita e avrebbe dovuto rinunciare a questa gara molto importante". 

Salvini: "Emergenza razzismo? Non diciamo sciocchezze"

"Ogni aggressione va punita e condannata, sono e sarò sempre a fianco di chi subisce violenza. Di certo l'immigrazione di massa permessa dalla sinistra negli ultimi anni non ha aiutato, per questo sto lavorando per fermare scafisti e clandestini”, ha dichiarato il vicepremier e ministro dell'interno Matteo Salvini, che nega l’esistenza di un problema razzismo nel Paese: "Emergenza razzismo in Italia? Non diciamo sciocchezze, ricordo che solo negli ultimi tre giorni, nel silenzio generale, la Polizia ha arrestato 95 immigrati, mentre altri 414 sono stati denunciati". All'atleta Daisy Osakue il ministro ha augurato una veloce guarigione: "Spero di incontrarla e vederla gareggiare il prima possibile".

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