Incendio Vesuvio, si lavora per domare le fiamme: “Va meglio”. Procura Nola apre fascicolo

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Un rogo divora da venerdì un fianco del vulcano: non sono in pericolo case e persone, ma il fronte del fuoco è arrivato a 3 km e 500 ettari di vegetazione sono già stati distrutti. Si lavora per circoscrivere le fiamme, ma sono ancora tre i fronti di fuoco attivi. Il ministro Musumeci ha decretato lo “stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile”. I cittadini di Terzigno: piccoli incendi segnalati da 5 giorni

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Un incendio sta divorando da venerdì un fianco del Vesuvio: si lavora senza sosta per circoscrivere le fiamme. Sei Canadair e un elicottero sono stati complessivamente impegnati nelle operazioni. Non sono in pericolo case e persone, ma il fronte del fuoco è arrivato a tre chilometri e circa 500 ettari di vegetazione sono già stati distrutti, con le fiamme che hanno rischiato di lambire l'abitato del Comune di Terzigno. "Prosegue senza sosta la lotta attiva agli incendi che stanno interessando il Vesuvio su tre fronti", ha fatto sapere la Regione Campania. Sul fronte delle fiamme "va meglio" e, nel contempo, "sono partite le operazioni di bonifica", ha aggiunto Raffaele De Luca, presidente dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Allo stato attuale sono ancora presenti tre fronti di fuoco attivi: la valle del Gigante in direzione del Monte Somma, dove stanno già operando i mezzi aerei Canadair; nel sud del cratere del vulcano operano elicotteri della Protezione Civile regionale e nella zona del Vicinale, dove la scorsa notte è ripreso l'incendio a causa del vento, dove si sta operando via terra. Sabato sera il ministro Nello Musumeci ha decretato "lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile". Sul posto, quindi, sono arrivate colonne mobili di operatori della Protezione civile nazionale e da varie altre regioni. “Ci sono zone in cui l'incendio si sta marginalizzando. Credo però che ne avremo ancora per tutta la giornata”, ha precisato all'Adnkronos il prefetto di Napoli, Michele di Bari. La situazione è "in leggero miglioramento", ha confermato il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri. Intanto, la procura di Nola ha aperto un fascicolo: al momento non sono state definite le ipotesi di reato, in attesa della relazione che sarà presentata dai carabinieri forestali, né tantomeno ci sono indagati.

Le forze in campo

Sin dalle prime ore della mattinata sono operativi i mezzi aerei, 6 Canadair e 4 elicotteri, che già nei giorni precedenti hanno operato costantemente per lo spegnimento. Sono arrivate sul posto ulteriori 15 squadre di volontari della Protezione Civile per la bonifica a terra dell' incendio, grazie al decreto di mobilitazione straordinaria, dichiarata con decreto del Ministro della Protezione Civile e delle politiche del mare, su richiesta della Regione Campania. I vigili del fuoco hanno rafforzato il loro assetto operativo aggiungendo alle 5 squadre già presenti ieri, due moduli antincendio boschivo della colonna mobile nazionale, provenienti dalle regioni Toscana e Marche ed ulteriori squadre di supporto sono in arrivo da Benevento e Salerno. Inoltre si stanno utilizzando mezzi speciali per il rifornimento degli elicotteri e delle autobotti. I sindaci dei quattro comuni il cui territorio è stato maggiormente interessato dall'incendio stanno tenendo attivi i COC (Centri operativi comunali) e un presidio sanitario fisso h24 si è aggiunto alla postazione presso l' U.C.L. (Unità di crisi locale) sita in Terzigno. Inoltre, la Asl Napoli 1 centro ha messo a disposizione il residence dell' Ospedale del mare per ospitare temporaneamente le squadre di volontari che provengono da fuori Regione.

L’emergenza

“La situazione è molto migliorata. Ieri è stata una giornata di grande criticità, molto impegnativa e intensa, che però ha dato i suoi risultati. Oggi si continua a domare le fiamme. La situazione nella Riserva Alto Tirone è sotto controllo, sono partite le squadre di terra per la bonifica. I Canadair sono ancora in azione in particolare sulla zona di Terzigno e Ottaviano per spegnere completamente le fiamme”, ha spiegato in mattinata Raffaele De Luca. “Le attività di spegnimento sono particolarmente delicate sia per le condizioni atmosferiche (temperature elevate e vento) sia per il fondo costituito dagli aghi di pino, che contribuiscono alla propagazione delle fiamme", ha precisato il direttore generale della Protezione Civile della Regione Campania, Italo Giulivo. Sabato, per tutto il giorno, sulla zona del rogo sono stati impegnati sei Canadair della flotta nazionale e quattro elicotteri regionali, con oltre cento tra uomini e donne dei vigili del fuoco, volontari e altre forze dell'ordine a terra. All'alba di domenica sono ripresi i sorvoli dei mezzi aerei, mentre le squadre a terra hanno operato tutta la notte. Uno sforzo imponente che ha permesso di evitare danni ancora maggiori. "Venerdì sera abbiamo vissuto una situazione molto critica", ha raccontato Francesco Ranieri, sindaco di Terzigno, comune epicentro del rogo. "All'inizio per fortuna il vento spingeva verso l'alto, poi a un certo punto si è portato verso le abitazioni. E lì abbiamo avuto paura. Ma i mezzi da terra hanno garantito l'incolumità di tutti".

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Forse origine dolosa

Nell'estate del 2017 le fiamme devastarono il Vesuvio con una ferocia senza precedenti. In quel caso venne accertata l'origine dolosa, che è ora lo stesso sospetto dei sindaci. Dai cittadini di Terzigno un'accusa: piccoli incendi nella pineta locale erano stati segnalati da cinque giorni, probabilmente sottovalutati fino al disastro divampato venerdì, complici il vento e le alte temperature. Il bilancio dei danni è ancora provvisorio ma stanno bruciando anche vigneti pregiati e aree di rilevante interesse turistico.

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Volontario colpito da arbusto, non è grave

Intanto, a Terzigno un volontario della Protezione Civile è rimasto ferito in modo non grave: mentre era impegnato nelle attività di bonifica a piedi, è stato colpito alla testa da un arbusto di medie dimensioni. Soccorso sul posto e medicato, è stato trasportato in codice giallo all'Ospedale del Mare di Napoli per una distorsione alla caviglia destra, un taglio al collo e dolori alla schiena.

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