Fiamme sul Vesuvio, interviene l'esercito: 10 aerei in azione. Ipotesi incendio doloso
CronacaIl rogo sta interessando l'area su più fronti di cui due principali: la pineta di Terzigno e Boscotrecase. Attivato un tavolo permanente in prefettura a Napoli, per coordinare e fronteggiare l'emergenza. Il governatore De Luca chiede la mobilitazione nazionale
Otto mezzi aerei, più altri due aggiuntisi in seguito, e oltre cento operatori da terra sono stati richiamati dalla Regione Campania, attraverso la Protezione Civile, per domare l'incendio che sta interessando il Vesuvio su più fronti di cui due principali: la pineta di Terzigno e Boscotrecase. Dalle 5 di questa mattina, infatti, dalla Sala Operativa regionale sono stati attivati i primi 4 elicotteri dell'antincendio regionale mentre sono stati richiesti al Dipartimento nazionale della Protezione civile anche 4 canadair della flotta nazionale. Questi mezzi aerei al momento, sono attivi per fronteggiare l'incendio sui diversi fronti interessati, in modo da circoscrivere le fiamme. Sul posto, coordinati dalla Protezione Civile della Regione Campania, sono presenti gli operatori della Sma Campania, i volontari della protezione civile regionale, i Vigili del fuoco, gli addetti della Città Metropolitana e della Comunità montana. Il fronte del fuoco è di circa 2 chilometri.
La Protezione civile campana ha chiesto l'intervento dell'Esercito
In questi frangenti la Protezione Civile della Regione Campania ha anche provveduto a chiedere, all'interno del Centro Coordinamento Soccorsi in Prefettura, l'invio dell'Esercito per supportare le attività relative al presidio delle strade e alla realizzazione di piste di accesso nonché al rifornimento di acqua con le autobotti. E i primi aiuti sono arrivati: da quanto si apprende al momento l'esercito ha comunicato alla prefettura la disponibilità oltre che di uomini, di tre autobotti da 8.000 litri. Contemporaneamente all'incendio di Terzigno, in Campania, da questa mattina, la Protezione civile regionale sta intervenendo nello spegnimento di altri due incendi: a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, dove è presente un elicottero della flotta regionale e a Frasso Telesino, in provincia di Benevento, dove è attivo un altro mezzo aereo della Regione. Nella sola giornata di ieri, in Campania, si sono registrati oltre 50 incendi.
I militari in azione
"Noi abbiamo chiesto anche un aumento delle aliquote dei militari", ha spiegato il prefetto di Napoli, Michele di Bari. "Sono decine i militari che sono già sul posto e tutte le operazioni sono seguite dal dipartimento della protezione civile nazionale che ha sul posto due suoi dirigenti", ha sottolineato. In particolare l'Esercito "è chiamato a presidiare le zone di accesso, a fare in modo di avere mezzi operativi per la movimentazione della terra, più autobotti, cioè tutta un'attività in parallelo e in concorso con i vigili del fuoco e i comuni". Le 3 autobotti da 8000 litri "probabilmente diventeranno anche di più, forse ci sarà qualche altra unità", ha detto ancora. Ricordando anche l'impegno della Protezione civile regionale, Di Bari ha evidenziato che il "dispositivo sta funzionando e speriamo che quanto prima questo fuoco possa essere domato", sebbene ci sia anche il timore per gli effetti dell'ondata di caldo prevista nelle prossime ore.
Un tavolo in prefettura a Napoli
Le fiamme sono state alimentate principlamente dal vento e dalle alte temperature e hanno rapidamente risalito il crinale. E' stato attivato anche un tavolo permanente in prefettura a Napoli, per coordinare e fronteggiare l'emergenza. "Siamo fortemente preoccupati per l'evolversi della situazione - ha detto il presidente del Parco, Raffaele De Luca - e il nostro pensiero va alla salvaguardia del patrimonio naturale e alla sicurezza di chi vive e lavora intorno al vulcano". Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha inoltrato al governo la richiesta di attivazione dello stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale della Protezione civile. Scopo della richiesta, disporre di almeno altre sedici colonne mobili con moduli antiincendio boschivo.
La riserva Tirone Alto a rischio
Il fronte di incendio, secondo i soccorritori, è stimato in due chilometri e le fiamme hanno già divorato duecento ettari di vegetazione. Le fiamme si estendono da Terzigno alla riserva Tirone Alto Vesuvio, quindi dalla parte interna del Monte Somma e poi lungo il versante Boschese. La situazione più grave è proprio nella riserva, sulla quale sono stati dirottati la maggioranza dei Canadair a disposizione. L'appello della direzione del Parco e a turisti e visitatori ad astenersi da escursioni e dal visitare sentieri sia per ragioni di sicurezza personale sia per non interferre con le attività di spegnimento del rogo.
Il punto sulle attività di spegnimento
Nel corso del comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico che sè è tenuto nel corso di questa mattina, lo stesso prefetto di Napoli ha fatto il punto sulle attività di spegnimento. Sono impegnate diverse istituzioni "che ringrazio - ha detto - per il grande lavoro che stanno facendo". Lo scambio di notizie tra i Centri operativi (Coc) di quattro comuni dell'area vesuviana e la prefettura è "costante", ha poi specificato ancora.
Il sindaco: "Ipotesi dolo o imperizia"
"Le origini dolose o l'imperizia di qualcuno sono sicuramente al primo posto nelle ipotesi sulle cause. Poi le autorità giudiziarie dovranno accertare eventuali responsabilità, anche attraverso il sistema di videosorveglianza attivo nel Parco". Lo ha detto Gioacchino Madonna, sindaco di Massa di Somma (Napoli) e presidente della Comunità dei sindaci del Parco Nazionale del Vesuvio, che da ieri sera è in contatto con i sindaci di Terzigno e Boscotrecase, zone da cui è partito l'incendio. "Speriamo solo che l'incendio si possa domare nel più breve tempo possibile, le immagini che vediamo lasciano presagire un disastro anche in tema di biodiversità. Tutta la macchina istituzionale si è attivata in maniera importante".