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Rigopiano, superstite va da funzionaria che non diede l'allarme. VIDEO

Cronaca
L'Hotel Rigopiano dopo il crollo (Ansa)

Giampaolo Matrone, che nel crollo dell’hotel del 18 gennaio ha perso la moglie, è entrato nell’ufficio della donna chiedendo delle scuse, ma lei è scappata urlando: “Non è colpa mia”. Il giorno della tragedia aveva liquidato le richieste di aiuto come false segnalazioni

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Momenti di tensione ieri pomeriggio a Pescara durante il sit-in dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime della tragedia dell’Hotel Rigopiano di Farindola, travolto il 18 gennaio scorso da una valanga e nel cui crollo sono morte 29 persone.

Il sopravvissuto

Uno dei superstiti, Giampaolo Matrone, che nel crollo ha perso la moglie, è andato nella stanza della funzionaria della Prefettura che il giorno della tragedia non avrebbe avviato subito le operazioni di soccorso nonostante le telefonate di Giampiero Parete e del suo titolare, liquidate come falsi allarmi. Matrone è entrato chiedendo delle scuse da parte della donna la quale, però, è scappata piangendo e gridando: “Non è colpa mia”.