
Clima, allarme Onu sull’innalzamento dei mari: ecco le città più a rischio
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, al Consiglio di sicurezza ha parlato di un possibile "esodo di massa di proporzioni bibliche e ha ricordato che "il pericolo riguarda "megalopoli di ogni continente". Poi ha proposto tre pilastri per cercare di affrontare il problema: il contrasto all’aumento delle temperature, più attenzione alla sicurezza e soluzioni che tengano da conto il tema dei diritti umani

L'innalzamento del livello del mare rappresenta una minaccia esistenziale per molte comunità e potrebbe innescare un "esodo di massa d'intere popolazioni", un esodo "di proporzioni bibliche". È l’allarme lanciato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, al Consiglio di sicurezza
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Interi Paesi sono a rischio, ha detto Guterres, citando il Bangladesh, la Cina, l'India e i Paesi Bassi. Poi ha aggiunto che il pericolo riguarda "megalopoli di ogni continente" e ha citato, fra le altre, Londra e Copenhagen
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Ma non solo: l’innalzamento dei mari metterebbe a rischio anche Los Angeles e New York
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Guterres poi ha menzionato Buenos Aires e Santiago fra le città che corrono il pericolo di dover affrontare le conseguenze dell’innalzamento dei mari
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Guterres ha ricordato che l’innalzamento dei mari "minaccia la vita e mette a repentaglio l'accesso all'acqua, al cibo e all'assistenza sanitaria" ed è sia un problema in sé che un "moltiplicatore" di altre minacce e sta già creando "nuove fonti d'instabilità e conflitto"

Guterres ha quindi lanciato un appello per affrontare il problema. Tre i punti principali: il primo è "evitare di superare i +1,5 gradi, anche se con le politiche attuali ci stiamo avvicinando a 2,8 gradi, una condanna a morte per i Paesi vulnerabili"

Poi lavorare sull’aspetto della sicurezza, ad esempio su "sistemi di allerta precoci per preparare e proteggere le comunità"

Infine il tema dei diritti umani. Vanno trovate "soluzioni giuridiche e pratiche innovative contro l'impatto dell'innalzamento. I diritti umani delle persone non scompaiono perché le loro case scompaiono"
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