
Fridays for Future, sciopero globale per il clima: manifestazioni da Roma a Milano. FOTO
Sono oltre 70 le città italiane ad aver ospitato cortei ed eventi, in occasione del nuovo global strike convocato dal movimento internazionale per l’ambiente. "Volete il nostro voto ma ignorate la nostra voce. Continuiamo la nostra lotta", era scritto sullo striscione che ha aperto il corteo di Roma

C’è anche l’Italia al nuovo sciopero globale per il clima indetto in tutto il mondo da Fridays for future: sono oltre 70 le città italiane che hanno ospitato manifestazioni, da Roma a Milano e Torino, a due giorni dalla data delle elezioni. "Lo scopo della protesta è quello di riportare la crisi climatica e le soluzioni per affrontarla, grandi assenti durante il dibattito elettorale, al centro dell'attenzione pubblica", hanno spiegato i portavoce del movimento in Italia, secondo cui sono 100mila le persone scese in piazza in Italia
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"Volete il nostro voto ma ignorate la nostra voce. Continuiamo la nostra lotta", era scritto sullo striscione che ha aperto il corteo di Roma, in piazza della Repubblica che si sta riempendo di studenti e attivisti. Alle rivendicazioni globali del movimento sulla giustizia climatica, incentrate sullo slogan People non profit (le persone, non il profitto) e la richiesta di ascoltare le voci dei cittadini e delle aree più colpite dal riscaldamento del pianeta, si unisce la promozione di una dettagliata agenda climatica elettorale
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"Resta pochissimo tempo”, hanno detto i manifestanti in apertura dell’evento a Roma. "Ci rimangono 6 anni e 200 giorni, sento il ticchettio dell'orologio sempre più forte", dicono riferendosi al tempo che, secondo gli scienziati, manca da un aumento irreversibile delle temperature globali, che causerà fenomeni climatici estremi affermano gli attivisti, chiedendo alla politica azioni urgenti sulla crisi climatica. (In foto: un momento della manifestazione a Torino)
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Tra le proposte dei seguaci di Greta Thunberg - a quattro anni dal primo sciopero per il clima - ci sono trasporti pubblici gratuiti, l'azzeramento delle bollette per i consumi di base delle famiglie, lavoro per tutti con un sistema di Job guarantee, la trasformazione di Cassa Depositi e Prestiti in una banca verde di Stato, il divieto di progetti legati alle fonti fossili e di voli privati, un taglio drastico alle spese militari e una Paperoniale sui grandi portafogli finanziari
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Tra le città dove sono convocate le manifestazioni c’è Roma: "Oggi scendiamo in piazza per riportare la questione climatica al centro del dibattuto pubblico”, ha detto Filippo Sotgiu, 20 anni, tra i portavoce nazionali di Fridays for Future. “Durante questa campagna elettorale non c'è stata, nonostante i disastri climatici di questi mesi, la siccità, la Marmolada e l'alluvione nelle Marche e nonostante le soluzioni alla crisi necessarie alla transizione siano le stesse che servirebbero per affrontare gli effetti della crisi energetica"

I programmi elettorali sono "attualmente insufficienti”, ha aggiunto Marzio Chirico. “Le nostre proposte sono basate sui dati più aggiornati della scienza. Parliamo del tema dei trasporti gratuiti e più capillari per tutti o quello dell'acqua: ci troviamo infatti col 40% della rete idrica con perdite". (In foto: un momento della manifestazione a Torino)

A interessare ai giovani, però, non sono solo le questioni ambientali: “La lotta per il clima si interseca con le altre e ha le stesse soluzioni. La giustizia climatica passa per transfemminisno, anticapitalismo, antirazzismo e ogni forma di violenza”, ha spiegato Anita Zollino, 18 anni. “Tra le cause della crisi ecologica ci sono le disuguaglianze di emissioni tra Paesi ricchi e in via di sviluppo". (In foto: un momento della manifestazione a Milano)

Il lavoro è poi al centro dell'Agenda Climatica: "Viviamo nel paradosso di un Paese pieno di persone involontariamente disoccupate e altre sovraccariche che percepiscono uno stipendio da fame”, ha detto Alessandro Marconi, 20 anni. “Per questo proponiamo di sperimentare la settimana a 32 ore, di imporre un salario minimo di 10 euro all'ora, e di attuare un programma di lavoro statale chiamato job guarantee, che crei lavori anche per il benessere delle comunità anche non strettamente produttive"

A Milano il corteo del Fridays for Future è partito da largo Cairoli per dirigersi al palazzo della Regione Lombardia: “Anche in clima di elezioni i giornali ne hanno parlato pochissimo: l'ambiente è sempre strumentale per fini altri, per fare campagna elettorale tra partiti e portare avanti politiche energetiche e economiche molto specifiche che sono solo a valle di quello che bisognerebbe fare”, ha spiegato la portavoce di Fridays for Future Italia, Martina Comparelli, in testa al corteo

Dai megafoni del movimento 'apartitico' arrivano appelli alla politica: "Non arretriamo di un centimetro sui nostri diritti. Abbiamo diritto alla giustizia climatica". I leader politici "ci trattano come acquirenti, consumatori, che devono decidere 'voto questo o quello' guardando le vetrine”, ha gridato uno studente. “I governi si sono susseguiti e non hanno fatto niente. È difficile credere che le cose cambieranno con il voto". (In foto: un momento della manifestazione a Genova)

Alla manifestazione, ha scritto il movimento sulle pagine social, "sono vietati simboli elettorali. Le nostre piazze sono antifasciste, transfemministe, antirazziste e non violente. Nessun comportamento sessista, razzista e violento sarà tollerato". Lo sciopero globale continua anche nel pomeriggio: appuntamento alle 18.30 ancora a Largo Cairoli per un nuovo corteo che arriverà alle Colonne di San Lorenzo. (In foto: un momento della manifestazione a Torino)

Una delegazione dei manifestanti del corteo dei Fridays For Future a Torino ha esposto all'ingresso della Mole Antonelliana cartelloni non solo con illustrazioni relative alla crisi climatica e una bandiera No Tav, ma anche immagini di Giuliano De Seta, il 18enne studente deceduto a Noventa del Piave durante uno stage nell'ambito dell'alternanza-lavoro. I giovani hanno poi acceso dei fumogeni e hanno lanciato lo slogan "Giuliano è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai". (In foto: un momento della manifestazione a Torino)

Durante una manifestazione è stata imbrattata la sede della Regione Marche ad Ancona con il fango dell'alluvione. È la protesta per la gestione del maltempo che ha provocato 11 vittime e ingenti danni. Circa 300 gli studenti e gli attivisti arrivati sotto Palazzo Raffaello, sede della Giunta regionale. L'edificio è stato sporcato con il fango portato da Senigallia da rappresentanti dei centri sociali per protestare contro le politiche ambientali della Regione. Quest'ultima ha annunciato di aver “presentato un esposto per i danni arrecati a Palazzo Raffaello"
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