Covid, dal 4 febbraio le prime consegne alle Regioni del Paxlovid

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Si tratta della pillola anti-Covid sviluppata da Pfizer che nei giorni scorsi aveva ricevuto il via libera dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema). La consegna dei primi 11.200 trattamenti, come confermato dalla struttura del Commissario Figliuolo, rientra nell’ambito della firma del contratto con la stessa casa farmaceutica americana. Il contratto prevede la fornitura, in totale, di 600mila trattamenti durante il 2022

Inizierà nella giornata di domani, 4 febbraio, la distribuzione alle Regioni e alle Province autonome italiane dei primi 11.200 trattamenti dell'antivirale Paxlovid, la pillola anti-Covid sviluppata da Pfizer che nei giorni scorsi aveva ricevuto il via libera dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema). La consegna rientra nell’ambito della firma del contratto tra la struttura del Commissario per l'emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo e la stessa casa farmaceutica americana. Il contratto, tra l’altro, prevede la fornitura di 600mila trattamenti in tutto durante il 2022, progressivamente distribuiti alle Regioni, quando saranno disponibili, in base alle indicazioni del Ministero della Salute e dell'Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco.

Come funziona la pillola anti-Covid

Paxlovid “ha il potenziale per fare davvero la differenza per le persone ad alto rischio di progressione verso il Covid grave”. Erano state queste le parole della commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, arrivate proprio dopo il via libera, da parte dell’Ema, del primo farmaco anti-Covid che si assume per via orale. L’Ema, infatti, aveva “raccomandato di autorizzare Paxlovid per il trattamento del Covid-19 negli adulti che non necessitano di ossigeno supplementare e che corrono un maggiore rischio di malattia grave”. Ma come funziona il farmaco? Lo aveva spiegato Pfizer, in una nota ufficiale. “Paxlovid è il primo medicinale antivirale da somministrare per via orale raccomandato nell'Ue per il trattamento del Covid-19. Contiene due principi attivi, PF-07321332 e ritonavir, in due compresse diverse. PF-07321332 agisce riducendo la capacità del virus Sars-Cov-2 di moltiplicarsi nell'organismo, mentre ritonavir prolunga l'azione di PF-07321332 consentendogli di rimanere più a lungo nell'organismo, a livelli che hanno effetto sulla moltiplicazione del virus”.

Gli studi sul medicinale

Per arrivare a raccomandare l’uso del farmaco, gli esperti dell’Ema avevano valutato gli esiti di una serie di studi di sperimentazione durante i quali il trattamento con Paxlovid aveva dimostrato di poter ridurre significativamente i ricoveri o i decessi in quei pazienti che hanno almeno una condizione sottostante che li mette a rischio di contrarre il Covid-19 in forma grave. Sulla base degli studi clinici, “si prevede che la pillola possa essere efficace anche contro Omicron ed altre varianti”, avevano segnalato gli esperti Il profilo di sicurezza di Paxlovid, aveva poi concluso l’Ema, “è stato favorevole e gli effetti collaterali sono stati generalmente lievi”.

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