Davos, Zelensky in collegamento al World Economic Forum: "Sanzioni massime" contro Mosca

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Da oggi fino a giovedì nella cittadina della Svizzera tedesca si tiene il Forum economico globale. In agenda diverse emergenze, dalle pandemie all’economia in crisi, dalle guerre al clima e alla transizione energetica. Uno dei temi principali è il conflitto russo in Ucraina, al centro di decine di sessioni e incontri. Il vertice, dal quale sono stati esclusi i russi, si apre con l'intervento del presidente ucraino: "Questo è il momento in cui si decide se la forza bruta dominerà il mondo"

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Si è aperto oggi a Davos il Forum economico globale, che andrà avanti fino a giovedì. Al centro dell’appuntamento economico più importante dell'anno, che torna nella cittadina della Svizzera tedesca dopo oltre due anni di Covid e l'edizione 2021 cancellata, ci sono diverse emergenze: dalle pandemie all’economia in crisi, dalle guerre al clima. Il conflitto russo in Ucraina, in particolare, è uno dei temi di cui si discuterà di più, con il World Economic Forum che vuole dimostrare il suo sostegno al Paese e la sua condanna nei confronti di Mosca. Per questo, è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI).

Zelensky chiede "sanzioni massime" contro la Russia

Il vertice, dal quale sono stati esclusi i russi, si è aperto con l'intervento in collegamento video di Zelensky. Il presidente ucraino, che è stato accolto con un applauso, ha chiesto "sanzioni massime" contro la Russia. Serve un "embargo completo sul petrolio, che "tutte le banche russe siano escluse dai sistemi globali e che non ci sia nessun commercio con la Russia", ha aggiunto. Poi ha spiegato: “Serve sbloccare i nostri porti marittimi. Bisogna usare tutti i canali diplomatici, perché da soli non possiamo lottare contro la Russia. Noi parliamo con la Commissione europea, il Regno Unito, la Svizzera, la Polonia e l'Onu e chiediamo loro di prendere misure per un corridoio per l'export del nostro grano e dei cereali, altrimenti la penuria avrà effetti sul mondo e ci sarà una estensione della crisi energetica”. Secondo Zelensky, “questo è il momento in cui si decide se la forza bruta dominerà il mondo. Se così accadrà, non avrà più senso organizzare raduni come quello di Davos". Il presidente ucraino ha poi chiesto il ritiro completo di tutti i Paesi stranieri dalla Russia, in modo che non vengano utilizzati per gli "interessi sanguinari" di Mosca. Ha anche invitato i Paesi alla ricostruzione. "Offriamo al mondo la possibilità di creare un precedente per ciò che sta accadendo quando si tenta di distruggere un" Paese "vicino. Vi invito a prendere parte a questa ricostruzione", ha detto. “Dobbiamo fare in modo che l'Ucraina diventi una nazione sicura, una nazione attraente, ed è quello che sogno per l'Ucraina. Io sono riconoscente al mondo, non perdete questo sentimento di unità, è il segno della forza che i russi temono. Spero che ognuno di voi potrà svegliarsi al mattino chiedendosi: cosa posso fare per l'Ucraina oggi?", ha concluso.

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Il supporto all'Ucraina

Dopo l'intervento di Zelensky, si è aperta una sessione dal titolo “Spirito di resilienza: voci ucraine” a cui partecipano la vice premier e ministra dell'Economia ucraina Yuliia Svyrydenko e la parlamentare ucraina Yvhenia Kravchuk. Ma sono decine le sessioni in cui si discute della guerra. Incontri sul conflitto si tengono anche al casinò, che ospita la “Casa Ucraina”, mentre a pochi metri si trova la “Casa dei crimini di guerra russi”, dove è stata allestita una mostra fotografica e video che denuncia l'aggressione russa. E il sostegno all’Ucraina si respira anche al Media Village, dove vengono distribuite le copie del Time Magazine dedicate a quest’edizione del Forum: il titolo della copertina è “Di nuovo insieme” e accanto si legge “Ciò di cui l'Ucraina ha bisogno”, con la foto di Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo dell’evento, che indica la strada ad alcuni leader, come il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente della Commisione Ue Ursula von der Leyen.

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Gli altri temi, tra cui il clima e la transizione energetica

Ma, come ha spiegato Schwab nei giorni scorsi durante la presentazione online, i temi del Forum sono anche altri. "Sarà un summit centrato sul clima e sulla transizione energetica", ha detto. La Davos di quest'anno, ha aggiunto, "è densa di conseguenze e arriva in un momento storico cruciale, come mai prima d'ora". Con una serie di circostanze politiche, economiche e sociali "senza precedenti". Il titolo dell’appuntamento è: “La storia a un punto di svolta: politiche governative e strategie di business”. Il programma prevede sei pilastri tematici: promuovere la cooperazione globale e regionale; assicurare la ripresa economica e dare forma a una nuova era di crescita; costruire società sane ed eque; salvaguardare il clima, il cibo e la natura; guidare la trasformazione industriale; sfruttare il potere della Quarta Rivoluzione Industriale. Si parla, quindi, di cambiamento climatico, ma anche dell'impennata dei prezzi dell'energia e della minaccia di una crisi alimentare mondiale. E poi della parità di genere, delle diseguaglianze, della necessità di creare posti di lavoro che siano anche correttamente retribuiti. L'appuntamento è anche l'occasione per le diplomazie di affrontare in segreto questioni delicate.

15 November 2018, Mecklenburg-Western Pomerania, Lubmin: View of the construction site of the Eugal gas pipeline transfer station. The construction of the 480-kilometer Eugal gas pipeline has been approved. In October 2018, Mecklenburg-Western Pomerania was the last of the three participating federal states to approve the laying of the pipeline through which the Russian natural gas from the Nord Stream 2 Baltic Sea pipeline is to be fed into the European gas grid. Energy Minister Pegel visits the construction site on the same day. Photo: Stefan Sauer/dpa

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Gli ospiti

Al Forum sono presenti oltre 50 capi di Stato e di governo, tra cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente israeliano Isaac Herzog, il premier spagnolo Pedro Sanchez, il premier olandese Mark Rutte, oltre alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e a numerosi commissari, fra cui quello all'Economia Paolo Gentiloni. Ci sono anche la presidente della Bce Christine Lagarde, l'inviato speciale per il clima del presidente Usa John Kerry e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. L'Italia è rappresentata da 4 ministri: Daniele Franco (Economia), Roberto Cingolani (Transizione ecologica), Enrico Giovannini (Infrastrutture e mobilità sostenibile) e Vittorio Colao (Innovazione tecnologica e transizione digitale). Tra i manager italiani partecipano Andrea Illy (Illycaffè), Silvia Merlo (Saipem), Paolo Merloni (gruppo Ariston), Stefano Scabbio (gruppo Manpower), Domenico Siniscalco (Morgan Stanley), Andrea Sironi (Generali), Francesco Starace (Enel).

View of the congress center, venue of the World Economic Forum in Davos, Switzerland, 25 January 2021. The World Economic Forum (WEF) was scheduled to take place in Davos. ANSA/GIAN EHRENZELLER

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