Vaccino Covid, Astrazeneca taglia le dosi in consegna. Dura reazione dalle Regioni

Cronaca
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La riduzione per l'Italia, comunicata a varie Regioni, sulle dosi in arrivo questa settimana si aggirerebbe intorno al 15%. I governatori non ci stanno: per Zingaretti è "gravissimo", per Fontana "insostenibile", e invita Draghi a far sentire "la sua voce autorevole in Europa". L'azienda si difende: “Il piano sarà rispettato”

Un rallentamento nelle consegne dei vaccini Astrazeneca ha scatenato una polemica che ha coinvolto diverse Regioni italiane (LO SPECIALE VACCINI - LO SPECIALE COVID - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI). L’azienda ha deciso un ulteriore taglio delle sue forniture all'Italia: questa settimana saranno consegnate dosi con una decurtazione tra il 10 e il 15%, secondo quanto comunicato a varie regioni. Invece di 566mila fiale ne vengono recapitate 506mila. Il piano di somministrazione accumula così nuovi ritardi, proprio mentre entra nel vivo la fase che coinvolge scuola e forze dell'ordine. E innervosisce ancora di più le Regioni impegnate a rimodulare il piano vaccinale per le dosi ancora una volta meno del previsto. Ma Astrazeneca in serata ha cercato di rassicurare: “Impegno per 4,2 milioni di dosi nel primo trimestre, con l'obiettivo di superare i 5 milioni” (PILLOLE DI VACCINO: TUTTE LE PUNTATE).

Le reazioni politiche

La notizia ha però scosso il mondo politico. "Gravissima la riduzione improvvisa della consegna di vaccini Astrazeneca”, ha commentato il segretario del Pd e governatore del Lazio Nicola Zingaretti. “Noi ce la stiamo mettendo tutta ma con questa incertezza è tutto più difficile. L'Italia tuteli gli interessi nazionali e le programmazioni delle Regioni, intanto prepariamoci alla produzione di vaccini validati da Ema e Aifa da parte delle nostre aziende". Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha invece detto che i tagli alla fornitura di vaccini da parte delle aziende produttrici è “insostenibile”. Il governatore lombardo ha chiesto che il premier "faccia sentire” la sua voce "autorevole" in Europa per tutelare gli interessi italiani e la campagna vaccinale delle Regioni. "Lo stillicidio dei tagli alle forniture da parte delle aziende produttrici è molto grave”.

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La replica di Astrazeneca

In serata Astrazeneca ha replicato spiegando che sta lavorando per rispettare l'impegno di “consegnare all'Italia 4,2 milioni di dosi nel primo trimestre, con l'obiettivo di superare i 5 milioni". In una nota l’azienda afferma che "con la terza consegna che è stata effettuata ieri, siamo contenti di aver fatto arrivare già più di 1 milione di dosi. Per le prossime settimane sono pianificate altre tre consegne per 1 milione di dosi addizionali e successivamente altre consegne per raggiungere alla fine del mese di marzo il totale previsto per il primo trimestre". I processi di produzione dei prodotti biologici come questo vaccino, continua l’azienda, "sono complessi, e una moltitudine di fattori produttivi e di test di qualità che vengono minuziosamente fatti su ogni lotto possono avere un impatto sulla data, frequenza e numero di dosi di ogni consegna". Per questo motivo "la consegna effettuata ieri è risultata inferiore di circa il 7% rispetto alle previsioni, ma allo stesso modo le consegne della settimana precedente erano leggermente superiori al previsto".

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AstraZeneca: in contatto costante con Arcuri per aggiornarlo

"Purtroppo lavoriamo senza nessuna riserva che ci possa dare margine per gestire la normale variabilità del processo produttivo dato che ogni dose prodotta viene immediatamente resa disponibile”, afferma AstraZeneca. “Siamo in costante contatto con il Commissario Arcuri al fine di tenerlo aggiornato tempestivamente”. L’azienda infine spiega che "si è impegnata a fornire dosi esclusivamente a governi o organizzazioni governative e non vi è alcuna fornitura, vendita o distribuzione del vaccino al settore privato. Se qualcuno offre vaccini attraverso il settore privato potrebbe trattarsi di vaccini contraffatti e come tali vanno segnalati alle autorità competenti. Precisiamo di aver presentato un esposto al Nas dei carabinieri al fine di denunciare ogni tentativo di assicurare forniture al di fuori dei canali governativi ufficiali, e di aver prontamente informato di tale esposto tutte le Autorità competenti".

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