Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che quest’oggi ha presenziato anche alla messa di Trigesima nella chiesetta della Madonna della Neve, celebrata dal vescovo di Novara de del Vco, Franco Giulio Brambilla, per ricordare le 14 vittime dell’incidente di un mese fa
“Faremo tutto quanto possibile per assicurare indagini tempestive e complete, compatibilmente con la complessità degli accertamenti tecnici che, in vicende come queste, rappresentano l'aspetto determinante del processo". Sono le parole del procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, a un mese dall'incidente della funivia del Mottarone in cui sono morte quattordici persone (LE INDAGINI - L'INCIDENTE DEL 23 MAGGIO - LE FOTO - LE VITTIME). Il procuratore, al telefono con l'Ansa, ha spiegato anche che "i tempi dipendono anche dal fatto che è stata disposta una perizia" dal gip e "dalle difficoltà legate alla rimozione della cabina che spero avvenga prima dell'autunno" (SOSTITUZIONE DEL GIP - SCIOPERO NAZIONALE PENALISTI - INCHIESTA SU GESTIONE FASCICOLO).
Procuratore Verbania alla messa per vittime Mottarone
Il procuratore di Verbania stamane, si è recata, a titolo personale, alla messa per ricordare le 14 vittime dell'incidente celebrata, a un mese dalla tragedia, da monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e del Vco, nella chiesetta della Madonna della Neve, vicino alla stazione della funivia. "Nella sua semplicità è stata una cerimonia - ha aggiunto il magistrato - molto partecipata e molto toccante. Il vescovo ha richiamato tutti alle proprie responsabilità morali". Alla luce di ciò il procuratore ha spiegato che "faremo, per quanto è nelle nostre possibilità, indagini con una rapidità che però non può prescindere dalla complessità degli accertamenti tecnici". A questo si aggiungono i tempi della perizia disposta dal gip e le difficoltà legate alla rimozione della cabina precipitata. Riguardo al fatto che è trascorso un mese esatto dall'incidente il procuratore ha affermato: "a me sembra trascorso molto più tempo. È stato un mese intenso, impegnativo anche per i tanti e tali accadimenti collegati alla vicenda".
La messa nella chiesetta della Madonna della Neve
È una "grande tragedia" aver trasformato una vacanza in "un abisso di morte per l'incuria e l'irresponsabilità di chi ha messo a repentaglio vite umane per facili guadagni". Richiama "alla responsabilità morale di chi sovrintende alle regole di sicurezza" monsignor Brambilla, nel corso della messa: "Non si possono mandare allo sbaraglio persone ignare alla ricerca di un momento di serenità, barattando la vita con ogni altro tipo di interesse".
Vescovo Novara e Vco: “Vita non si baratta con altri interessi”
"Il Mottarone - ha ricordato monsignor Brambilla - era la meta di queste famiglie nel primo giorno di riapertura dopo il lungo periodo di lockdown, alla ricerca di un momento di serenità e di pace. Avevano scelto un posto in alto per guardare il mondo con l'orizzonte della speranza, per togliere il velo che da oltre un anno gravava sui nostri volti e che ci aveva costretto a vivere segregati nelle nostre case. Un giorno spensierato da passare con i legami familiari, perché sul monte tutti possono salire e la montagna attrae ogni popolo e nazione. Preghiamo perché ritornando qui ogni anno a ricordare le vittime di questa grande tragedia, possiamo di nuovo dire 'la mano del Signore si poserà su questo monte'".
Preghiera con procuratore Verbania e vertici forze dell’ordine
Poi una preghiera, alla presenza in chiesa del procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, e dei vertici delle forze dell'ordine: "Signore, donaci sempre di essere responsabili del nostro lavoro, vigili sulle regole che assicurano la vita delle persone, generosi nel mettere a disposizione risorse che rispettino la sicurezza e sostengano tutto ciò che facilita la comunicazione e la fruizione dei beni della nostra terra".
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Brambilla: “Pochi senza scrupoli danneggiano gli onesti”
In un ulteriore passaggio, monsignor Brambilla prosegue: "I molti che lavorano onestamente per rendere la città di Stresa, con il suo comprensorio, la perla del Lago Maggiore, non possono essere danneggiati da pochi senza scrupoli. Il Signore ci ha donato un paesaggio incomparabile, non possiamo ferirlo con le nostre azioni improvvide, non possiamo sciuparlo rimanendo miopi e insensibili. Mettiamo in opera le condizioni per una ospitalità autentica".
“Non siamo capaci di asciugare le lacrime”
Il vescovo ha ricordato le vittime della tragedia della funivia, nome per nome: ''Quando chiamiamo vittime i morti del Mottarone, abbiamo già perso il loro volto singolare, e non possiamo dire al piccolo Eitan perché non ci sono più il suo papà, la sua mamma e il suo fratellino. Davanti al loro volto e al loro nome la nostra parola si spegne in gola. Vorremmo poter asciugare le lacrime, ma non ne siamo capaci. Sperimentiamo l'impotenza della nostra parola e dei nostri discorsi. Vorremmo almeno, nel silenzio, dire i nomi di coloro che sono stati strappati al nostro sguardo: Amit Biran e Tal Peleg (papà e mamma) con il piccolo Tom (fratello di Eitan); Barbara Cohen Konisky e Itshak Cohen (i nonni); Serena Cosentino e Mohammadreza Shahaisavandi (fidanzati); Silvia Malnati e Alessandro Merlo (fidanzati); Roberta Pistolato e Angelo Vito Gasparro (sposi); Vittorio Zorloni e Elisabetta Persanini (mamma e papà) con il piccolo Mattia''.
“Affidiamo a Madonna della Neve defunti, familiari e coinvolti”
Monsignor Brambilla ha poi concluso: ''Affidiamo alla Madonna della Neve, venerata nella chiesetta qui vicino, questi defunti, i familiari e coloro che sono stati coinvolti in questa drammatica vicenda". Il vescovo ha ricordato di aver "saputo del tragico evento quasi in diretta, perché ero alle 12:15 collegato con il parroco di Stresa per il giorno di Pentecoste, e solo dopo pochi minuti alle 12:45 don Gianluca mi ha richiamato dandomi la triste notizia. Lo stesso Papa Francesco, il giorno seguente durante l'Assemblea dei Vescovi, mi ha manifestato un intenso cordoglio, che ha espresso poi nel telegramma che mi ha inviato attraverso il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin'' ha detto il vescovo davanti a un gruppo di persone salite questa mattina sulla vetta del Mottarone, a pochi passi da dove è avvenuta la tragedia. Al termine della messa, il procuratore Bossi ha avvicinato monsignor Brambilla per ringraziarlo della sua omelia.
Sindaco Stresa: “Nostra comunità fatica a risollevarsi da tragedia”
''La nostra comunità fatica a risollevarsi da questa tragedia''. Marcella Severino, sindaco di Stresa, è salita al Mottarone per assistere, indossando la fascia tricolore, alla messa a un mese dall'incidente della funivia che ha cambiato i ritmi di vita della cittadina sul Lago Maggiore, che vive di turismo.