
Dalla Turchia alla Corea del Nord, i Paesi che limitano l’accesso ai social e a internet
Ankara ha approvato a luglio 2020 la legge che consentirà al governo maggiore controllo sui contenuti di piattaforme come Facebook, Youtube e Twitter. Di recente Usa, Australia e altri hanno acceso i fari su TikTok. Ma il governo di Pyongyang resta quello più repressivo per quanto riguarda la navigazione sul web

La Turchia è l’ultimo, in ordine temporale, tra i Paesi che hanno applicato restrizioni nei confronti dei social media. Ankara ha infatti approvato la legge che consentirà al governo un maggiore controllo attraverso un referente locale che vigilerà sui contenuti di giganti come Facebook, YouTube e Twitter e ne deciderà l'eventuale rimozione in base alle norme vigenti
Turchia, passa la legge anti-social media: ci sarà un maxi controllore
Ma nel mondo non c’è solo la Turchia fra i Paesi che impediscono la libertà totale sui social e, più in generale, su internet. Negli Usa e non solo, per esempio, l’ultimo nemico social è TikTok. La Casa Bianca sta considerando di inserire la app popolare, fra giovani e adolescenti sulla lista nera che di fatto vieta agli americani di usarla. Un divieto per prevenire che la Cina ottenga dati personali tramite la piattaforma social. Lo ha riportato lo scorso 17 luglio il Financial Times citando alcune fonti
Gli Usa potrebbero mettere al bando TikTok
Fari accesi su TikTok anche in Australia dove si teme che la compagnia cinese sia obbligata a condividere informazioni degli utenti con il governo di Pechino
TikTok, anche l'Australia starebbe valutando il ban dell'app
"TikTok è guidata da un AD americano, con centinaia di impiegati e figure chiave per quanto riguarda la sicurezza, la protezione, il prodotto e le politiche pubbliche, che operano negli Stati Uniti. La nostra priorità assoluta è promuovere un'esperienza sicura e un luogo protetto per i nostri utenti. Non abbiamo mai fornito dati degli utenti al governo cinese, né lo faremmo in caso di richiesta": così un portavoce di TikTok ha commenta le dichiarazioni degli Usa sul possibile divieto dell’utilizzo di TikTok
TikTok, tutte le news
A TikTok, lo scorso 27 luglio, è arrivato anche l’ultimatum del Pakistan. L'autorità di telecomunicazione del Pakistan ha intimato al social media cinese di rimuovere dalla sua piattaforma i contenuti considerati da Islamabad "immorali, osceni e volgari”

Il 9 luglio l'Esercito indiano ha vietato a tutto il suo personale l'uso di 89 app, che includono Facebook, Instagram, Snapshots, Viber, TikTok, varie piattaforme per gli incontri virtuali come Tinder, OkCupid, Bumble e TrulyMadly, per videoconferenze come Zoom, True Caller, Hungama, Hike e Reddit, oltre a numerosi aggregatori di notizie come News Dog e Daily Hunt

Il bando dell’Esercito indiano segue quello imposto recentemente dal governo centrale, che ha vietato 59 app cinesi, tutte incluse nel nuovo divieto dei militari, e diventerà operativo dal 15 luglio: secondo i media indiani la decisione vuole tutelare la privacy e la sicurezza delle informazioni. L'esercito indiano, che conta un milione trecentomila militari attivi, aveva già chiesto in passato di limitare l'uso di Facebook e di Whatsapp nelle comunicazioni ufficiali

A gennaio 2020 gli esperti di web e tecnologia del sito Comparitech hanno elaborato una sorta di classifica dei Paesi che impongono ancora varie censure su Internet

Il Paese in cui vigono più restrizioni, secondo Comparitech, è la Corea del Nord dove è vietato utilizzare i social media o VPN, una rete virtuale privata che ha anche la funzione di proteggere l’identità online. Tutti i contenuti di informazione politica pubblicati nel Paese sono creati dalla Korean Central News Agency (KCNA), l'unica fonte autorizzata a pubblicare notizie

Al secondo posto c’è la Cina dove le VPN e i social media occidentali sono bloccati, mentre i media politici sono fortemente limitati. Il Grande Firewall cinese, secondo Comparitech, è uno dei sistemi di censura web più avanzati al mondo

Terzi a pari merito nella classifica dei Paesi con più censura a internet e ai social media ci sono Russia, Iran e Turkmenistan ognuno con le proprie leggi

La Russia blocca le VPN ma non blocca completamente i social media. Alcuni social come Facebook e Twitter sono, infatti, accessibili, ma fortemente monitorati e controllati (gli utenti devono registrarsi con i loro numeri di telefono cellulare per rimuovere l’anonimato)

L'Iran blocca le VPN (sono permesse solo quelle approvate dal governo che le rendono quasi inutili), ma i social media sono autorizzati in una certa misura

Al contrario, il Turkmenistan blocca i social media ma non ha restrizioni altrettanto sull'uso della VPN

Bielorussia, Turchia, Oman, Pakistan, Emirati Arabi Uniti ed Eritrea sono gli altri Paesi tra i 10 che Comparitech considera i peggiori in quanto a libertà sul web. Tra questi però solo l’Eritrea vieta i social media