Elezioni 2024 e intelligenza artificiale: il sito che tiene traccia delle fake news

Tecnologia
Tommaso Spotti

Tommaso Spotti

©Getty

Il 2024 AI Elections Tracker della pubblicazione no-profit Rest of World monitora la disinformazione generata e diffusa dall’intelligenza artificiale relativa alle elezioni in diversi Paesi del mondo

ascolta articolo

Eminem che sembra supportare un partito d’opposizione in Sud Africa, Trump che appare promettere la liberazione di un leader del Pakistan in carcere: questi sono solo alcuni esempi di utilizzo dell’intelligenza artificiale per generare contenuti alterati in contesti di Paesi chiamati alle urne. Il 2024 è infatti un anno segnato da diversi importanti appuntamenti elettorali, tra cui le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo a giugno e le presidenziali negli Stati Uniti a novembre. E quest’anno si vota anche in altri importanti paesi del mondo: si è già votato - tra gli altri - in Bangladesh, Pakistan, Indonesia e Taiwan, si sta votando in India, e ci saranno le elezioni anche in Messico, Sud Africa e altri paesi ancora. Da diversi mesi è alta l’attenzione per i potenziali danni che la disinformazione - anche generata e diffusa dall’intelligenza artificiale - potrebbe causare in questo contesto, dall’allarme a inizio anno del World Economic Forum fino alle linee guida dell’Unione europea per le grandi piattaforme online. In questa situazione, la no-profit Rest of World ha lanciato il “2024 AI Elections Tracker” per monitorare la disinformazione generata e diffusa dall’intelligenza artificiale.

“2024 AI Elections Tracker”: cos’è

Sul sito Rest of World viene spiegato che che il “2024 AI Elections Tracker” terrà traccia degli “incidenti in cui l’intelligenza artificiale è stata usata nel contesto delle elezioni”, con una attenzione particolare ai “Paesi al di fuori dell’Occidente”. Il progetto raccoglie alcuni esempi di quanto avvenuto finora nel 2024 e proseguirà per tutto l’anno. I casi presi in esame sono diversi, dai contenuti creati direttamente dai candidati, oppure da attori malintenzionati, o da terze  parti. E comprendono differenti tipi di contenuti: audio, foto, video e testi.

 

leggi anche

Intelligenza artificiale e deepfake: l'intervista a Oren Etzioni

I casi già registrati nel 2024

Il sito ha già raccolto alcuni casi registrati negli ultimi mesi. Il più recente risale a marzo, e riguarda un video diffuso su X e “ampiamente ricondiviso via WhatsApp”: nelle immagini si vede l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump che esprime supporto per l’ex primo ministro del Pakistan Imran Khan, promettendo che in caso di una sua vittoria nelle presidenziali Usa lo stesso Khan - agli arresti - sarebbe stato rilasciato. Rest of World sottolinea come il gruppo di fact-checkers Newschecker ha individuato alcune anomalie nel movimento delle labbra e nella ripetizione dei frame del video. Il contenuto è stato bollato come alterato anche da Usa Today
In un altro caso, risalente a febbraio, è preso in esame un video pubblicato su TikTok da un account di meme e politica in cui si vede Eminem sostenere un partito del Sud Africa. Il video, secondo l’organizzazione di fact-checking Africa Check, è in realtà una versione alterata di un’intervista avvenuta nel 2009. Infine, tra i tanti esempi citati, c’è spazio anche per la satira: a gennaio un account satirico su Instagram ha pubblicato un video deepfake in cui un leader dell’opposizione in India è stato “trasportato” in una popolare sitcom televisiva. Alcuni utenti - riporta ancora Rest of World - hanno comunque sottolineato la realisticità del contenuto alterato, e il video è stato visualizzato oltre 2 milioni di volte.

 

leggi anche

Meta: etichetta sui contenuti Instagram e Facebook creati con l'IA

I diversi utilizzi dell’IA generativa

Rest of World sottolinea poi come si siano registrati casi in cui l’intelligenza artificiale è stata utilizzata in maniera innovativa, o per superare e aggirare restrizioni. È il caso della Bielorussia, dove è stato utilizzato un candidato interamente generato dall’IA, o del Pakistan dove l'intelligenza artificiale ha permesso all’ex primo ministro Imran Khan di parlare durante un comizio nonostante si trovasse in carcere. La raccolta di questi casi, spiega ancora Rest of World, viene fatta con l’obiettivo di creare un database con esempi per illustrare i diversi metodi con cui l’intelligenza artificiale viene messa in campo nei periodi elettorali.
In ogni caso, l’IA può essere usata non solo per creare e diffondere disinformazione, ma anche per contrastarla: è il caso del progetto di ricerca AI4TRUST - di cui Sky TG24 è partner - che mira a sviluppare una piattaforma contro la disinformazione che combini l'apporto dell'intelligenza artificiale con le verifiche di giornalisti e fact-checker.

 

leggi anche

Disinformazione ed elezioni, arrivano linee guida Ue: cosa prevedono

Tecnologia: I più letti