
Green pass, QR Code nel mirino del cybercrimine: ecco come evitare le truffe
L'immagine da scansionare contiene informazioni personali che possono essere usate per attacchi mirati e furti d'identità. Un codice malevolo può indirizzare automaticamente gli utenti verso un indirizzo internet che richiede mail e account social o a scaricare inconsapevolmente applicazioni dannose contenenti virus

Nell'anno della pandemia i temi Covid e vaccino sono stati sfruttati per attacchi di cybercrime. L'ultima fonte di rischio è il QR code contenuto nel Green pass, il certificato verde che useremo in Italia e in Europa. A lanciare l'allarme gli esperti di cybersecurezza
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Il Garante della Privacy ha raccomandato di non esibire sui social media il Green pass che contiene informazioni personali che possono essere usate per attacchi mirati e furti d'identità.
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Mentre la polizia postale ha segnalato la circolazione di falsi messaggi WhatsApp che invitano a scaricare falsi Green pass inserendo i propri dati
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I QR code riescono a trasmettere velocemente una serie di informazioni e vengono impiegati nei contesti più vari: in bar e ristoranti per i menu, per l'accesso a eventi e luoghi pubblici, per la prenotazione di visite mediche, per ritirare prescrizioni, per la fatturazione elettronica, per le transazioni in Bitcoin, per sostituire i biglietti cartacei e per ultimo lo stesso Green Pass
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Va fatta molta attenzione nell'utilizzo dei QR code. La scansione di un codice malevolo può infatti indirizzare automaticamente gli utenti verso un indirizzo internet di phishing che richiede mail e account social o condurre ad un app store illegittimo, dove scaricare inconsapevolmente applicazioni dannose contenenti virus
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"L'aumento dell'utilizzo di dispositivi mobili per svolgere molte delle nostre attività quotidiane ci espone a nuovi rischi e la scarsa consapevolezza sulle possibili minacce che la scansione di un QR Code può veicolare, è una preoccupazione sempre più impellente", spiega Massimo Grandesso, Cybersecurity Manager di Innovery, multinazionale che opera nell’area dei servizi ICT per le medie e grandi aziende
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"I QR code inviati via email - avverte Grandesso - riescono ad eludere i normali sistemi di antiphishing: il Qishing, così si chiama questa tecnica, funziona esattamente come cliccare su un link e si dovrebbero utilizzare le stesse cautele che si usano per questi ultimi"
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Gli esperti danno dei consigli per limitare i rischi nell'utilizzo del QR Code. Innanzitutto occorre non condividerlo, se non necessario

Bisogna inoltre evitare sempre l'apertura automatica di una pagina dal QR code e visualizzare prima con attenzione l'indirizzo internet su quale si atterrerà

Ancora bisogna sempre accertarsi che il QR code arrivi da una fonte accreditata e, quando si tratta di codici stampati, come ad esempio su un menu, assicurarsi che siano gli originali e non siano stati incollati sopra dei doppioni; se il proprio dispositivo non dispone di un lettore QR Integrato, ricordarsi sempre di scaricare app qualificate. Infine, evitare di scansionare QR code dai canali social o arrivati via email se non attesi