Già presente sui nuovi iPad Pro presentati alla fine marzo, serve a mappare in tre dimensioni l'ambiente circostante. Tramite un impulso laser, riesce a determinare con precisione e velocità la distanza di un oggetto dal dispositivo
Mancano ormai pochi giorni alla presentazione ufficiale dei nuovi iPhone 12, slittata, causa coronavirus, di circa un mese rispetto agli scorsi anni. La nuova generazione degli smartphone di Apple sarà annunciata attraverso un evento in streaming, trasmesso dall’Apple Park, a partire dalle 19 (ore italiane) del 13 ottobre. Come spesso succede per questa tipologia di eventi, negli ultimi giorni si stanno particolarmente intensificando i rumor a riguardo.
Secondo le ultime indiscrezioni, alcuni dei componenti chiave della fotocamera degli iPhone 12 Pro saranno i sensori ToF e gli scanner LiDAR: due novità assolute per gli iPhone, già presenti sui nuovi iPad Pro presentati alla fine marzo.
Ma a cosa serve e come funziona il nuovo scanner LiDAR?
Cos’è lo scanner LiDAR e a cosa serve
Il sensore LiDAR serve a mappare in tre dimensioni l'ambiente circostante. Tramite un impulso laser, riesce a determinare con precisione e velocità la distanza di un oggetto dal dispositivo, misurando il tempo che la luce impiega a "rimbalzare".
Acronimo di Laser Imaging Detection and Ranging, il sensore, combinando anche le informazioni captate dalle altre camere posteriori e dai sensori di movimento, riesce a scannerizzare l’ambiente misurando gli oggetti situati in un raggio d’azione di massimo 5 metri, attraverso una lettura a livello di fotone e con una velocità operativa di pochi nanosecondi. Come precisato da Apple in occasione della presentazione di iPad Pro 2020, lo scanner LiDAR “offre funzioni evolute di rilevamento della profondità per supportare ancora più flussi di lavoro professionali e app di fotografia e video più orientate ai professionisti”. Il sensore funziona sia in ambienti chiusi che all’aperto, e offre funzioni chiave nel settore della realtà aumentata. Tramite l’Augmented-Reality, Apple intende offrire agli utenti la possibilità di “miscelare” il mondo reale con quello digitale, combinando le funzioni offerte dalla fotocamera e dai diversi sensori e componenti interni del dispositivo, per offrire avanzate funzionalità di rilevamento della profondità.