Six Kings Slam, Sinner batte Alcaraz in finale e trionfa a Riyadh

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Il numero 2 del mondo ha sconfitto lo spagnolo in due set col punteggio di 6-2, 6-4: l’altoatesino si aggiudica il torneo (per la seconda volta) e l’assegno da 6 milioni di dollari. Fritz chiude al 3° posto: Djokovic perde il 1° set e si ritira

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Jannik Sinner vince per la seconda volta il Six Kings Slam a Riyadh, in Arabia Saudita, confermando il titolo ottenuto lo scorso anno (IL RACCONTO DEL MATCH SU SKY SPORT). L’altoatesino ha battuto Carlos Alcaraz in due set col punteggio di 6-2, 6-4 aggiudicandosi il torneo e l’assegno da 6 milioni di dollari. Nel pomeriggio Taylor Fritz ha conquistato il 3° posto dopo il ritiro di Novak Djokovic al termine di un primo set durato un’ora e un quarto.

La cronaca del match

Subito un break per Sinner nel primo game, con Alcaraz che sotto 15-40 commette doppio fallo. Su ritmi elevati si prosegue con i due tennisti che mantengono il servizio fino al 5° game, quando arriva un nuovo break dell’altoatesino. Jannik poi chiude il primo set vincendo 6-2 in 27 minuti. Partenza equilibrata nel secondo set nei primi quattro game, il quinto è una lotta lunghissima sul 40-40 che finisce con Alcaraz che annulla cinque palle break nonostante alcuni errori. Sinner trova il break nel 7° game e conquista il 4-3, poi tiene la battuta e sale a 5-3. Nel nono game lo spagnolo tiene il servizio ma non basta, Jannik poi la chiude sul 6-4.

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"Vorrei giocare sempre come faccio qui. C'è bisogno di Carlos e altri giocatori per continuare a migliorare, soprattutto lui. Questa stagione ho perso con lui; è un piacere giocarci ma voglio sempre migliorare. È bello avere una rivalità ma ancora più importante l'amicizia che c'è tra di noi. Non ho i giochi di prestigio che ha Carlos, devo impararli", ha Sinner dopo il match. "Comunque - scherza Sinner - Non lo raggiungerò sui campi di golf". "E io non scierò con lui", gli fa eco Alcaraz. "Quando Jannik gioca così è davvero incredibile. È difficile da affrontare. Quando serve così e risponde come fa lui, è difficile restare calmo. A volte sembra che stia giocando a ping-pong e non è divertente stare dall'altro lato della rete. Mi dà motivazione per tornare ad allenarmi ed essere migliore di lui - prosegue lo spagnolo - Qualche volta gli ho scritto per sapere come andava o per complimentarci. Non c'è soltanto la rivalità. Si può essere amici anche fuori dal campo. Noi l'abbiamo fatto vedere. Parliamo tanto".

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