Vuelta Spagna 2025, ultima tappa annullata per proteste pro-Pal. Vingegaard è il vincitore

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La 21esima e ultima tappa della Vuelta in Spagna è stata definitivamente annullata a Madrid, a 56 chilometri dal traguardo, a causa delle proteste pro-Pal con "oltre 100mila" manifestanti nella capitale spagnola

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La 21esima e ultima tappa della Vuelta in Spagna è stata definitivamente annullata a Madrid, a 56 chilometri dal traguardo, a causa delle proteste Pro-Pal: "oltre 100mila" dimostranti sono scesi in piazza a Madrid, hanno fatto sapere le autorità. La gara, interrotta quasi quotidianamente per tre settimane da manifestazioni Pro-Pal, non ha potuto quindi concludersi e l'ultima tappa non avrà un vincitore. Il leader della classifica generale, il danese Jonas Vingegaard, ha vinto così 80/a edizione della Vuelta dopo il trionfo alla Bola del Mundo dove ha messo il sigillo sulla corsa. Per lui però niente festa e passerella a Madrid.

Jonas Vingegaard è il vincitore della Vuelta 2025

Ieri Jonas Vingegaard (Visma-Lease a bike) aveva vinto per distacco la 20esima e penultima tappa della Vuelta, assicurandosi di fatto il successo finale della corsa. Sabato il danese è arrivato da solo al traguardo in cima alla Bola del Mundo, a oltre 2.200 metri e dopo 165 chilometri di montagna, precedendo di 11 secondi lo statunitense Sepp Kuss, suo compagno di squadra nella Visma, e di 13 l'australiano Jai Hinley. Vingegaard arrivava all’ultima tappa con 1'16'' di vantaggio sul suo principale rivale, il portoghese Joao Almeida. "Normalmente la classifica non cambia nell'ultima tappa, speriamo che rimanga così", ha commentato Vingegaard, dicendosi "molto contento di come è andata". Non trovandosi al cospetto di Tadej Pogacar, il due volte vincitore del Tour de France si è potuto muovere - anche psicologicamente - con più libertà e sicurezza e quando c'è stato da sottolineare la propria superiorità sui rivali, su tutti il portoghese, è stato sempre presente.

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Scontri e cariche alla protesta pro-Pal a Madrid

Scontri violenti in centro a Madrid in occasione della protesta pro-Palestina legata al passaggio de La Vuelta. Il cuore delle tensioni è stata il paseo del Prado. Alcuni manifestanti hanno lanciato oggetti alla polizia e trascinato transenne in mezzo alla strada.  Risposta degli agenti con lancio di numerosi fumogeni e cariche. Il bilancio è stato di 2 arresti e 22 poliziotti feriti.

Le parole di Sanchez sulle proteste

L'annullamento della 21ma e ultima tappa era stato preceduto poche ore prima dalle dichiarazioni del premier spagnolo, Pedro Sanchez, che ha espresso "sostegno e ammirazione" per chi nelle tre settimane della corsa iberica ha partecipato alle proteste contro "il genocidio a Gaza" e contro la partecipazione alla gara del team Israel-Premier Tech del magnate israelo-canadese Sylvan Adams. Sanchez ha indicato la Spagna come "un esempio e un motivo di orgoglio per la comunità internazionale" per il suo impegno nella difesa dei diritti umani". Parole precedenti agli scontri di Madrid ma che hanno fatto infuriare Israele e l'opposizione di centrodestra. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha parlato di "vergogna" per la Spagna criticando un capo del governo che ha incitato all'illegalità.

Sindaco Madrid: “La violenza ha vinto sullo sport”

Il sindaco di Madrid, il popolare José Luis Martinez Almeida, ha accusato Sanchez di aver "rovinato" la Vuelta Ciclista "incitando i manifestanti" con le sue "dichiarazioni irresponsabili, pur sapendo che la città era sotto assedio". "La violenza ha vinto sullo sport", ha denunciato. "Di presa in giro in mondovisione" ha parlato il leader del Partito Popolare, Alberto Nunez Feijoo, leader dell'opposizione.

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