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Spalletti, playstation e ore di sonno: le regole per i convocati in Nazionale

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Per il ct azzurro, giocare fino a notte fonda prima di una partita importante è inaccettabile. "Se vai a disturbare quella che è la tua professione, ci entro dentro e non mi sta bene. Non li lego i calciatori con un contratto, se uno vuole sputtanarsi il tempo così, non viene in Nazionale e sta a casa”, ha detto l'ex allenatore del Napoli. Ma non sono gli unici principi che vuole infondere alla sua squadra

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Primo allenamento dell'Italia a Miami, oggi, con tanto di sorpresa speciale: Jannik Sinner ha fatto visita agli azzurri ed è stato accolto dagli applausi dei calciatori e dello staff e dai complimenti del ct Luciano Spalletti, che lo ha accolto citandolo ad esempio alla Nazionale di calcio. "Ora sarebbe facile parlare di autodisciplina e motivazioni, basta prendere un pezzetto di lui", ha detto l'allenatore rivolto ai calciatori, che hanno a lungo applaudito il vincitore degli Australian Open. Del resto Spalletti la disciplina la chiede anche ai suoi giocatori. In questo senso, l'ultima regola introdotta è quella sulla playstation o, più in generale, sulle ore di sonno. "Si ritiene giusto che dei professionisti non dormano la notte per non esprimere se stessi? Sono in quelle 22 ore che si fa vedere di che livello siamo, non solo le due ore in campo. Poi non mi interessa se giocano o no alla playstation, a me interessa che ad una cert’ora si vada a dormire", ha spiegato il ct.

Jannik Sinner e Luciano Spalletti - Instagram

"Se uno vuole sputtanarsi il tempo, non viene in Nazionale e sta a casa"

"A me non me ne frega niente se giocano o vedono una fiction", ha spiegato ancora Spalletti. "Quanto si vuole stare a giocare? Altrimenti questa cosa diventa una dipendenza. Ho la certezza che si dorme poco e ci metto mano. Se vai a disturbare quella che è la tua professione, ci entro dentro e non mi sta bene". L'allenatore azzurro su questo è chiaro: "Non li lego i calciatori con un contratto, se uno vuole sputtanarsi il tempo così, non viene in Nazionale e sta a casa”, aggiungendo che “all’Europeo si farà la sala dei giochi comune, in un ritiro sono tante ore da passare e se non hai la possibilità di interessarti a niente ti creiamo anche un' app per rivedere le partite. Se vai a disturbare le cose non mi sta bene. Non c’è contratto tra me e loro a stare in nazionale”.

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Dall'attaccamento alla maglia alla filosofia del sacrificio totale

Quello sul limitato uso della playstation e delle ore di sonno "obbligatorie", è solo l'ultimo tassello di un codice di comportamento non scritto della filosofia spallettiana. L'ex allenatore del Napoli ha infatti sin da subito insistito sull'atteggiamento che devono avere i calciatori e sull'attaccamento alla maglia azzurra, alla Nazionale e alla gloriosa tradizione del calcio italiano, cosa per lui è fondamentale. Come regalo di Natale, ha promesso ai suoi giocatori un libro sugli All Blacks, la leggendaria squadra di rugby neozelandese, per mostrare l'importanza della leadership e del lavoro di squadra. Lui non vuole eccessi, ma sacrificio totale.

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La turné in Usa e le amichevoli contro Venezuela ed Ecuador

Intanto, a trent'anni dalla finale dei mondiali persa ai rigori contro il Brasile e a quasi 19 anni dalla partita del giugno 2005 contro l'Ecuador, l'Italia è tornata negli Stati Uniti per due amichevoli con Venezuela ed Ecuador. Due test importanti in vista di Euro 2024, di fronte a due squadre sudamericane in lizza per il prossimo Mondiale e ai tifosi d'oltreoceano che sognano lo show. La prima partita si svolgerà contro il Venezuela il 21 marzo a Miami, nello stadio dell'Inter Miami, a casa di Lionel Messi, l'attaccante argentino che ora milita nella squadra locale. La comunità italiana è forte e farà sentire il suo tifo, ma è probabile che sia soverchiata da quella sudamericana e venezuelana in particolare, dato il robusto flusso migratorio da Caracas in Florida. Il secondo match si svolgerà invece il 24 marzo contro l'Ecuador nell'area di New York, alla Red Bull Arena di Harrison, in New Jersey.

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