Addio a Gigi Riva, le reazioni da Zoff a Sacchi. Minuto di silenzio sui campi di Serie A

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Tanti i messaggi di ricordo e cordoglio per la scomparsa di un mito del calcio italiano. Gravina: "Ci lascia un monumento nazionale". Il ministro Abodi: "Rappresentava un calcio di altri tempi". Lippi: "Grande persona e grande campione". Mattarella: "Autentico dolore". Lutto cittadino a Cagliari e momento di cordoglio in utte le manifestazioni sportive che si svolgeranno in Italia nel fine settimana

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"Perdo un grandissimo amico, abbiamo fatto una lungo percorso di vita insieme. Dal militare a tanti ricordi in nazionale. Una tristezza infinita, sono profondamente addolorato, non riesco a parlare". Così all'Adnkronos Dino Zoff ricorda Gigi Riva, mito del calcio italiano scomparso a Cagliari all'età di 79 anni. Tanti i messaggi di cordoglio e ricordo, fra cui anche quello dell’ex ct della Nazionale Arrigo Sacchi: "Da giocatore è stato il più grande attaccante italiano della storia e uno dei migliori al mondo. Io ero un suo grande tifoso, poi ho lavorato con lui in nazionale, io ct e lui capo-delegazione e ho conosciuto un uomo ancora più grande del calciatore, una persona straordinaria. Se n'è andato via troppo presto, è un grandissimo dispiacere. Ha dato la vita per il calcio, dobbiamo essere tutti grati". "Tra i più forti attaccanti di tutti i tempi, con 35 gol è il miglior marcatore della storia della Nazionale - ricorda la Figc - In sua memoria verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare in programma da domani a tutto il weekend". "Ci lascia un grande sportivo che ha segnato la storia del calcio e della nostra Nazionale. Che la terra ti sia lieve, campione", ha scritto su Facebook anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Tanti italiani, e io tra questi, apprendono l'improvvisa notizia della morte di Gigi Riva con autentico dolore - sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella - I suoi successi sportivi, il suo carattere di grande serietà, la dignità del suo comportamento in ogni circostanza gli hanno procurato l'affetto di milioni di italiani anche tra coloro che non seguivano il calcio. Esprimo ai familiari il mio cordoglio e un sentimento di sincera vicinanza". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a far osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni sportive che si svolgeranno in Italia nel fine settimana.

Lippi: "grande persona, sono addolorato"

"Grande persona, grande campione, sono veramente addolorato". Poche parole da parte di Marcello Lippi, affidate all'AGI, per esprimere il dispiacere dopo aver appreso la notizia della morte di Gigi Riva. "Rombo di tuono", come veniva chiamato il bomber del Cagliari, faceva parte come Team Manager della bellissima spedizione uscita vincente dei mondiali del 2006 a Berlino, quella guidata da Lippi come commissario tecnico.

De Sisti: "Era un dio greco"

Giancarlo De Sisti, al telefono con l'Ansa, ricorda Riva come "questa sorta di dio greco che per molti di noi, non soltanto per i ragazzini dell'epoca, era un mito. È difficile da commentare. Ho avuto la fortuna di giocare insieme a Gigi, di ammirarlo da vicino. Era un giocatore che ti faceva partire avvantaggiato, un ragazzo perbene che parlava poco... tanti fatti e parole poche".

Boninsegna: "A Cagliari anni bellissimi, noi per sempre amici"

"Quando sono arrivato a Cagliari lui era lì e ho dormito con lui in camera assieme. Sono stati anni bellissimi, perché quello era un Cagliari che stava nascendo. Non avendo la macchina, vivevamo assieme. Colazione, pranzo, cene: tutto. Mi scorrazzava ovunque. Eravamo amiconi e lo eravamo tutt'ora anche se ci sentivamo meno", ha detto Roberto Boninsegna all'Ansa, ricordato Gigi Riva. "Poi quando c'è stato da scegliere, lui ha rifiutato la Juve, ma l'Inter l'ho accettato perché ero tifoso da bambino. Per lui la Sardegna era tutto".

Albertosi: "Ho perso un fratello"

"Io perdo un fratello, abbiamo passato tanti anni insieme, dormivamo insieme con il Cagliari e con la Nazionale, perdo una persona che è stata importante per me. Ancora oggi ci sentivamo al telefono e lo sentivo bene, non sapevo avesse problemi di cuore". Così, ai microfoni di Sky Sport, Enrico Albertosi che con Gigi Riva vinse lo scudetto del Cagliari e condivise l'esperienza di Messico '70.

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Malagò: "Restiamo orfani di un mito"

"Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di un uomo straordinario, incredibile campione in campo e fuoriclasse di eccezionale carisma nelle vesti di dirigente, un esempio di classe e capacità che ha dato voce al senso di appartenenza per il suo Paese", è il ricordo di Giovanni Malagó, presidente del Coni. "É stato il simbolo del Cagliari, di una Regione, della Nazionale e di tutto il calcio azzurro - ha aggiunto - Ricordo con emozione il momento della consegna del Collare d'oro, la massima onorificenza del nostro movimento, in campo, tra gli applausi infiniti della sua gente, di quel popolo che ha sempre onorato. Rimaniamo orfani di un mito che ci ha reso orgogliosi di essere italiani".

Gravina: "Ci lascia un monumento nazionale"

"Sono scosso e profondamente addolorato - ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina - Il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale". "Gigi Riva ha incarnato il mito dell'uomo libero e del calciatore straordinario: il suo orgoglio, la sua classe e il suo senso di giustizia hanno unito generazioni e appassionato milioni di persone - ha aggiunto - 'Rombo di Tuono' ha legato all'Azzurro la sua straordinaria carriera da atleta e da dirigente, grazie a lui abbiamo vinto l'Europeo del 1968 e il Mondiale del 2006. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerlo oggi perde un amico e un punto di riferimento importante".

Infantino: "Con Rombo di Tuono adesso trema il cielo"

"Adesso, trema anche il cielo. Ci ha lasciati il miglior marcatore nella storia della Nazionale italiana maschile. Un campione senza tempo. Era un uomo duro, eppure molto buono. i suoi valori inattaccabili sono stati un esempio per generazioni di calciatori, in particolare quelli che hanno vinto la Coppa del Mondo nel 2006, che ha accompagnato nel ruolo di dirigente. Da oggi la storia del calcio è un puzzle senza uno dei suoi pezzi migliori. Buon viaggio, amatissimo Gigi Riva". Così il presidente della Fifa Gianni Infantino ricorda Gigi Riva.

Spalletti: "Era un supereroe silenzioso e discreto"

"Vedere gioire i suoi compagni quando era calciatore o i suoi ragazzi da dirigente era per lui il vero momento di trionfo. Il riflettore più luminoso che accettava su se stesso era quello degli occhi felici della sua gente", dice il commissario tecnico della Nazionale, Luciano Spalletti. "Gigi Riva ha sempre lavorato pensando di far star bene gli altri prima che se stesso - aggiunge - È stato un supereroe silenzioso e discreto. Per una persona così taciturna più bel soprannome non poteva esserci: Rombo di tuono! Perché il suo calcio e la sua forza morale sapevano comunicare più di mille parole".

Abodi: "Rappresentava un calcio d'altri tempi"

"É molto di più di rombo di tuono, piangiamo l'uomo, il professionista. Rappresentava un calcio di altri tempi. Il nostro compito è tenerlo in vita e che il calcio possa tenere quella dimensione umana. L'auspicio é che si possa concretizzare con l'inizio dei lavori dello stadio di Cagliari che sarà dedicato a Gigi Riva", ha detto il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi.

Lutto cittadino a Cagliari

"In questo momento sento un dolore profondo - ha detto il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu - Non riesco a trattenere le lacrime, faccio fatica a esprimere pensieri e parole. Gigi Riva è stato un esempio, un modo di essere, un punto di riferimento. Un uomo vero, unico e inimitabile. Alla famiglia va l'abbraccio infinito di Cagliari e della nostra Isola. Addio Rombo di tuono e grazie di cuore per tutto. Sarà indetto il lutto cittadino per stringerci tutti intorno alla nostra leggenda, ai figli Nicola e Mauro, alle nipoti e a tutta la sua famiglia".

CAGLIARI, ITALY - JULY: Italian former professional footballer Gigi Riva poses at the sunset with a view on the capital of the island of Sardinia on July, 1998 in Cagliari, Italy. (Photo by Franco Origlia/Getty Images)

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"Era il più grande di tutti. Senza confronti o possibili paragoni. Il più forte attaccante italiano della storia. E uno dei più micidiali cannonieri che siano mai esistiti. Si chiamava Gigi Riva, anche conosciuto come Rombo di Tuono. Calciatore formidabile, sportivo integerrimo, portatore di valori e principi cristallini. Leggenda vera, mito senza tempo". Inizia così l'omaggio del Cagliari, di cui Riva era presidente onorario, al bomber dello scudetto. "Icona della Sardegna, la sua terra adottiva, cui era legato da amore viscerale. Ci ha lasciato oggi all'età di 79 anni. Un giorno triste per noi e per tutto il calcio mondiale. Ognuno di noi ha un ricordo, un aneddoto, una storia da narrare legata a lui: una partita, un gol, un semplice incontro casuale per le strade della Sardegna e nella sua Cagliari, un timido saluto, un autografo o una foto, due chiacchiere veloci, una stretta di mano. Un pezzetto di vita condivisa cui abbiamo destinato un posto d'onore nell'album della nostra memoria e che non verrà più rimosso. La bandiera che sventolava sul pennone più alto è stata ammainata, ma rimarrà per sempre vivo quello che ha rappresentato, a ricordo per le generazioni future. Ha sfidato le realtà più forti del calcio e ha vinto. Nel modo migliore, guadagnandosi ammirazione e rispetto incondizionato da parte di tutti, avversari compresi. Ha portato il Cagliari lassù in alto a toccare le nuvole, dove nessuno era mai riuscito ad arrivare. Ma ancora più di un semplice, straordinario campione di sport, è stato per la Sardegna e per i Sardi un esempio, un simbolo, una icona. L'identificazione tra Gigi e la Sardegna era totale, senza filtri. Aveva il gusto di un amore genuino e assoluto che niente potrà mai cancellare. Neppure la fine di un'esistenza. Da oggi siamo tutti più soli. Con le radici strappate. Come se ne sia andata anche un pezzo di noi stessi. Come se ci fossimo destati da un sogno lungo, intenso, meraviglioso, dal quale non avremmo mai voluto svegliarci. Per sempre Gigi Riva, come te nessuno mai".

I messaggi dei club

"FC Internazionale Milano esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Gigi Riva e si stringe attorno alla famiglia e a tutto il mondo del calcio in questo momento di lutto", ha fatto sapere l'Inter. "Il Milan piange la scomparsa di Gigi Riva, grande simbolo del nostro calcio. In questo momento di dolore il nostro pensiero va alla sua famiglia. Addio, Rombo di Tuono": è il messaggio di cordoglio pubblicato dal club rossonero su Twitter. "Ci mancherai Rombo di tuono - scrive il Monza in una nota - Ac Monza partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di Gigi Riva, leggendario attaccante del calcio italiano di cui ha scritto pagine indimenticabili con la maglia del Cagliari e della Nazionale". "Il Club si unisce al dolore dei famigliari e di tutto il mondo del calcio per la scomparsa di Gigi Riva, leggenda del Cagliari e della Nazionale Italiana. 'Col tuo ordine discreto dentro il cuore', salutaci anche il tuo e nostro grande amico Faber": così il Genoa ha voluto ricordare Gigi Riva, citando un verso della canzone di Fabrizio De André "Hotel Supramonte".

epa11097096 A picture of Gigi Riva is seen on the screen before the Supercoppa Italiana, the Italian Super Cup, final match between SSC Napoli and Inter Milan, in Riyadh, Saudi Arabia, 22 January 2024.  EPA/STRINGER

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