Il centrocampista del Newcastle avrebbe ammesso al pm di aver puntato anche sul club rossonero, ma in modalità per cui non si prefigurerebbe il reato di illecito sportivo. Il club inglese: "Da noi pieno sostegno a Sandro"
Sandro Tonali, interrogato in Procura a Torino il 17 ottobre per circa due ore, avrebbe ammesso alla pm Manuela Pedrotta di aver scommesso anche sul Milan, ma non si prefigurerebbe illecito sportivo perché non avrebbe mai scommesso contro la sua squadra. Questa ammissione, come riporta Sky Sport, rappresenterebbe comunque un’aggravante e quindi nel patteggiamento rischia una pena più lunga di quella di Fagioli. Il bianconero ha patteggiato sette mesi di stop dal calcio giocato.
L'interrogatorio a Tonali
Il centrocampista del Newcastle ha risposto alle domande del pm Manuela Pedrotta nell'ambito del procedimento in cui, come Fagioli, è indagato per "esercizio abusivo di gioco e scommesse". Gli inquirenti, con alla mano le chat e i dati relativi al traffico internet estrapolati dal suo telefonino, gli hanno chiesto conto delle sue puntate on line. Tonali non avrebbe mai scommesso sulla sconfitta della sua squadra, ma avrebbe giocato solo sul Milan vincente.
Newcastle: "Da noi pieno sostegno a Tonali"
"Sandro è pienamente impegnato nelle indagini e continuerà a collaborare con tutte le autorità competenti. Lui e la sua famiglia continueranno a ricevere il pieno sostegno del club". Il Newcastle prende posizione, con una nota sui propri canali, sul coinvolgimento di Tonali nella vicenda scommesse. "Il Newcastle United può confermare che Tonali è oggetto di indagine da parte della Procura italiana e della Federcalcio italiana in relazione ad attività di scommesse illegali - è scritto nel comunicato -. A causa di questo processo in corso, Sandro e il Newcastle United non sono in grado di offrire ulteriori commenti in questo momento".
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Il patteggiamento di Nicolò Fagioli
Nicolò Fagioli ha intanto perfezionato con la procura della Figc il patteggiamento a sette mesi di stop dal calcio giocato. La pena complessiva concordata da Fagioli è di 12 mesi, cinque dei quali commutati in "prescrizioni alternative" che gli serviranno per uscire dal tunnel della ludopatia: in particolare dovrà partecipare a un piano terapeutico della durata di 6 mesi e ad un ciclo di incontri pubblici tenuti da associazioni sportive dilettantistiche, centri federali territoriali, centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d'azzardo. Significa che a metà maggio avrà scontato la sua pena e, dunque, ipoteticamente potrebbe anche partecipare agli Europei.
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Fabrizio Corona fa altri nomi
Fabrizio Corona, ricevendo un tapiro da Striscia la notizia ha fatto altri tre nomi di calciatori che secondo lui sarebbero coinvolti. L’ex re dei paparazzi ha nominato l’attaccante della Roma Stephan El Shaarawy, il difensore della Juventus Federico Gatti e il difensore della Lazio Nicolò Casale. Su di loro però non ci sono notizie ufficiali nell'inchiesta della Procura di Torino, che ha chiarito come non risultino evidenze sui nomi usciti nelle ultime ore.
Legali dei calciatori annunciano querele
"Poche parole chiare: Stephan El Shaarawy e le scommesse, di qualunque tipo, non hanno niente da spartire. Non ha mai scommesso né gli è mai interessato farlo”, hanno comunicato i legali del calciatore. "È assolutamente sereno - aggiungono - di fronte ad accuse totalmente infondate e calunniose. Tutto viene di conseguenza, in primis ogni inevitabile azione a tutela del nostro assistito”. Anche l'avvocato del calciatore della Lazio Nicolò Casale ha replicato: “Non ha mai scommesso su una competizione sportiva e ha consacrato la sua vita sempre e solo all'impegno agonistico: ciò nonostante sono state messe in circolazione accuse infondate e calunniose sul suo coinvolgimento nell'inchiesta riguardante le scommesse nel mondo del calcio. Sporgeremo querela e perseguiremo in ogni sede giudiziaria gli autori della diffamazione e/o calunnia”.
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La posizione della Figc e del ministro dello Sport
La linea dettata dal presidente della Figc, Gabriele Gravina è che "chi ha sbagliato pagherà e noi faremo il possibile perché la sentenza arrivi in tempi rapidi. Ma poi, al di là dell'errore individuale, lo aiuteremo". Per il ministro dello sport, Andrea Abodi, "ora come ora dobbiamo concentrarci sul problema e senza farci distrarre dai discorsi sulle responsabilità di questo o quel soggetto: c'è la federazione, ma poi ci sono le leghe, i club, i singoli. Credo che sia importante la gestione dello spogliatoio, avere con i ragazzi un rapporto in grado di comprendere le situazioni di disagio. La Figc è responsabile del sistema, certo, ma ci sono tante altre tappe prima".
Perché i calciatori non possono scommettere
Il divieto ai calciatori di scommettere è normato dal regolamento della Federazione Italiana Gioco Calcio (Figc). All'articolo 24 si legge esplicitamente che "l’ordinamento federale fa espresso divieto ai calciatori ed ai tesserati in genere di effettuare qualsiasi tipo di scommessa al fine di trarne profitto. Questo anche in una prospettiva di garanzia del regolare svolgimento delle gare e dei campionati".