Ricorso Juventus, il Collegio di garanzia decide nelle prossime ore sulla penalizzazione
SportAggiornata al 20 aprile la riunione per decidere sul ricorso della squadra che chiede l'annullamento senza rinvio della penalizzazione di 15 punti inflitta dalla Corte federale di appello
Dopo una lunga giornata, il Collegio di garanzia presso il Coni ha concluso la sua camera di consiglio, aggiornando al 20 aprile la riunione per decidere sul ricorso della Juve che chiede l'annullamento senza rinvio della penalizzazione di 15 punti inflitta dalla Corte federale di appello per il caso plusvalenze. La decisione, dopo il dibattimento, è dunque rinviata. Il Collegio ha cinque giorni di tempo per il dispositivo.
L'udienza
L’udienza del 19 aprile era iniziata alle 14.30 a sezioni unite al Foro Italico ed era poi terminata intorno alle 17.30. Il Collegio si era quindi riunito in camera di consiglio e la presidente, Gabriella Palmieri Sandulli, a proposito del dispositivo aveva detto: "Arriverà nel minor tempo possibile, compatibilmente ai lavori della camera di consiglio". Insieme alla presidente del Collegio, Gabriella Palmieri Sandulli, anche i presidenti delle rispettive sezioni: Vito Branca, Attilio Zimatore, Massimo Zaccheo e Dante D'Alessio.
Cosa può succedere
Per la Juventus la tappa rappresenta l'ultima nell'iter della giustizia sportiva, almeno sul fronte plusvalenze. In realtà, per definitive certezze sulla classifica bianconera in Serie A c’è da attendere anche lo sviluppo dell'inchiesta sulla manovra stipendi, per la quale la procura Figc ha già inviato la chiusura indagini al club bianconero. Quello a cui si è arrivati è il terzo grado di giudizio, una sorta di Cassazione che non giudica il merito ma valuta eventualmente solo la presenza di vizi di forma, e quindi la legittimità giuridica delle decisioni prese nel grado precedente. I giudici, quindi, non potranno intervenire con riduzioni o modifiche in termini quantitativi della sanzione: la potranno confermare, avvalorandone la legittimità, o annullarla. In altre parole, se il ricorso dei bianconeri è respinto il -15 resta, se viene accolto la penalizzazione annullata. Il Collegio però può anche procedere in un'altra direzione: rinviare di nuovo tutto alla Corte d'appello federale che - a causa di vizi formali riscontrati - dovrà riesaminare il procedimento e emettere una nuova sentenza. In questo caso il -15 verrebbe sospeso (quindi i punti restituiti alla squadra di Allegri) in attesa della nuova sentenza.
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La difesa della Juve chiede di annullare il -15 e le inibizioni
Per la Juve, comunque, è l'ultimo step a livello sportivo, poi si dovrebbe passare ai ricorsi alla giustizia ordinaria. Il pool di avvocati bianconeri chiede di annullare le pene inflitte al club e ai suoi dirigenti (ormai quasi tutti ex, a partire da Andrea Agnelli): i ricorsi, infatti, sono contro il -15 e le inibizioni (da 8 a 30 mesi) di Agnelli, Fabio Paratici, Federico Cherubini, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Enrico Vellano. Per la difesa il provvedimento è illegittimo: la stessa Corte federale che ha condannato i bianconeri, ricorda, mesi prima aveva prosciolto da ogni addebito la Juve (così come aveva già fatto il Tribunale federale in primo grado). Era stato il procuratore della Figc Giuseppe Chinè ad avanzare la richiesta di revocazione, avendo giudicato nuovi i fatti contenuti nell'indagine Prisma della Procura di Torino, con la Corte federale che aveva così riconsiderato la vicenda e condannato la Juve. Secondo i bianconeri, la richiesta di revocazione sarebbe però inammissibile e gli atti dell'inchiesta giudiziaria non tali da cambiare le carte in tavola e sovvertire la ratio decidendi. La Figc non si è costituita nel procedimento, contro la Juve c'è, da procedura del Collegio, il procuratore generale dello sport Ugo Taucer.
Legali Juve: “Sentenza piena di errori, annullarla”
L’avvocato Maurizio Bellacosa, nel corso del dibattimento, ha detto che quella che ha deciso i 15 punti di penalizzazione è una sentenza "piena di errori, sbagliata", e dunque "va annullata". Il legale del club bianconero ha sostenuto che quelle famose plusvalenze sono "numeri irrilevanti", considerando che i 60 milioni di euro in un triennio di cui si parla sono "appena il 3,6%" di 1 miliardo e 600 milioni di ricavi nello stesso periodo. Inoltre "non c'era alterazione sul campo, non c'era un vantaggio illecito conquistato sul campo", le plusvalenze "non fanno guadagnare vantaggio competitivo sul campo". Il professor Bellacosa ha parlato di ricorso proposto dalla Juve in base a principi basilari del diritto, "non certo in base a cavilli", chiedendo quindi "una applicazione serena e rigorosa delle norme di diritto". E ci sono ben "quattro motivi" perché il Collegio di Garanzia possa sicuramente decidere "per l'annullamento secco, senza quindi rinvio" di quella sentenza, che Bellacosa ha definito come "una nave senza rotta, una nave alla deriva che poi naufraga" proprio per gli errori contenuti nella decisione, e "se dovesse passare il modo di giudizio della Corte federale d'appello, sarebbe un precedente gravissimo". “La Juventus per le plusvalenze è già stata prosciolta con sentenza definitiva del maggio '22 - ha aggiunto - Cosa è cambiato? Sono arrivate le 14mila pagine degli atti di Torino, ma davvero c'è qualcosa che fornisca prova dei valori gonfiati? No, c'è solo un contesto generale. Nulla che cambi il proscioglimento di maggio". Un altro dei legali del club bianconero, Angelo Clarizia, ha parlato di sentenza che va contro i principi del "giusto processo" e "ci sono i presupposti per procedere alla revocazione" di quella sentenza. A sua volta Davide Sangiorgio, anch'egli avvocato cassazionista e docente, qui in difesa di Andrea Agnelli e Pavel Nedved, ha parlato di inconsistenza del "costrutto motivazionale" della Corte federale d'appello nell'emettere quella sentenza.
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Procuratore sport: "Rinvio per nuovo giudizio"
"Ritengo che l'operato della procura Figc sia stato corretto. Mi sento quindi di affermare che le argomentazioni di controparte non colgano il punto e ritengo di confermare l'ipotesi accusatoria e quindi sono per l'inammissbilità della pronuncia", ha spiegato Ugo Taucer, procuratore generale dello sport, che nell'udienza sosteneva l'accusa. "Ma con un' eccezione: rispetto all'articolo 4 sotto il profilo della 'carente' motivazione temo che effettivamente che il profilo di colpa, nella sanzione in punti alla squadra, vi sia una 'carenza' da valutare in un nuovo giudizio della Corte federale".
Accolto il ricorso contro la chiusura della curva
Intanto, mentre sul campo la Juve è attesa giovedì nei quarti di Europa League contro lo Sporting e domenica in campionato contro il Napoli, in questo mercoledì i bianconeri incassano un punto sul fronte della giustizia sportiva: la Corte d'appello federale a sezioni unite ha accolto il ricorso della società contro la chiusura della curva per i cori razzisti a Lukaku nella gara di Coppa Italia con l'Inter. La Figc ha ufficializzato la decisione della Corte Sportiva d'Appello Nazionale - Sezioni unite, presieduta da Carmine Volpe, che ha accolto il ricorso presentato dalla Juventus contro la sanzione dell'obbligo di disputare una gara con il settore "Tribuna sud primo anello" dello Juventus Stadium privo di spettatori. In riforma della decisione impugnata, la sanzione inflitta dal giudice sportivo in relazioni ai "cori insultanti e alle grida di discriminazione razziale nei confronti del calciatore Romelu Lukaku" è stata annullata. Lo scorso 14 aprile la prima sezione della Corte Sportiva d'Appello aveva sospeso il provvedimento rimettendo la cognizione del reclamo della Juventus alle Sezioni Unite.