
Marcello Lippi, oggi l’ex allenatore di Juve, Inter e Nazionale compie 75 anni. FOTOSTORIA
Il tecnico viareggino è l'indimenticabile ct che ha guidato gli Azzurri alla vittoria dei Mondiali del 2006, la quarta Coppa del Mondo dell'Italia calcistica. Nel suo palmares anche la Champions League conquistata come allenatore bianconero. In carriera anche tante altre esperienze più o meno esaltanti, come la Sampdoria e la Pistoiese da calciatore e la guida dalla panchina di Inter, Napoli e Atalanta, oltre all’avventura in Cina

Compie oggi 75 anni una vera e propria icona del calcio italiano, Marcello Lippi, ex difensore e poi ex allenatore di squadre come Atalanta, Napoli, Inter e soprattutto Juventus, oltre alla Nazionale italiana, con la quale ha conquistato nel 2006 il quarto titolo mondiale. Lippi, nato a Viareggio il 12 aprile 1948, resta ancora oggi uno degli allenatori più celebrati della storia recente del calcio italiano
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BANDIERA DELLA SAMP – La carriera del difensore Marcello Lippi, professione libero, si lega soprattutto a un solo club, la Sampdoria, con la quale esordisce in serie A nel 1970. Ci resta nove stagioni e ne diventa anche il capitano, pure in serie B dove i doriani scendono per ben due volte. Contribuisce anche alla prima storica volta della Pistoiese in Serie A, nella quale resta sia nel 1979, anno della promozione, che nel 1980, quando gli arancioni ritornano tra i cadetti (in foto con Giovanni Lodetti alla Samp)
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GLI INIZI IN PANCHINA – L'ascesa da allenatore è rapida: allenatore del Pontedera nel 1982, esordisce in serie A con il Cesena nel 1989. La grande chiamata arriva però nel 1992 dall’Atalanta (con la divisa in foto) di Maurizio Ganz e dei giovani Paolo Montero e Alessio Tacchinardi, che ritroverà anche più avanti nella sua esperienza torinese. L’anno finisce con un ottavo posto, uno dei migliori piazzamenti dell’Atalanta fino ad allora, e che gli vale la chiamata del Napoli. Nonostante i fasti di Maradona siano lontani, Lippi riporta i partenopei in Coppa Uefa
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LA CHIAMATA DELLA JUVENTUS – Alla Juventus manca il titolo dal 1986 e per sostituire Giovanni Trapattoni la triade Moggi-Giraudo-Bettega chiama Lippi nel 1994. Nonostante non venisse accreditata come pretendente al titolo, Lippi al primo anno vinse il campionato in modo quasi insperato. “Quando sono arrivato alla Juve l'Avvocato mi ha chiamato per darmi il benvenuto, poi non l'ho più sentito per sei mesi. Disse che la Ferrari aveva più possibilità di vincere il Mondiale che la Juve di vincere il campionato, a fine anno si scusò”, dichiarò in seguito Lippi
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LA CHAMPIONS LEAGUE – La rosa del primo anno, composta da Ravanelli, Vialli, un giovane del Piero, fu l’ossatura per le successive Juventus, capaci di imporsi sia sul territorio nazionale, dove ottenne due scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane, che a livello internazionale, dove raggiunse la finale di Coppa Uefa del 1995, persa col Parma, e poi spiccò il volo in Champions League. Da ricordare l’annata 1995-1996, che si concluse con la finale di Roma vinta ai rigori contro l’Ajax: quello fu il secondo e ultimo titolo europeo dei bianconeri
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L’ESONERO – La finale di Roma fu l’apice della prima esperienza bianconera di Lippi, che negli anni successivi vide il raggiungimento per altre due volte della finale di Champions, perse nel 1997 e nel 1998 contro Borussia Dortmund e Real Madrid, prima dell’esonero nel febbraio 1999 dopo una partita persa in casa contro il Parma. Una fine anticipata di un rapporto che sarebbe comunque finito a giugno. “Dura confermarsi sempre al primo posto, valuterò il mio futuro”, aveva dichiarato già a dicembre, prima di un match contro la Fiorentina
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IL PASSAGGIO ALL’INTER – Nell’estate 1999 accetta la corte di Massimo Moratti e passa all’Inter. Il mercato è sontuoso e annovera colpi come Christian Vieri, giunto dalla Lazio per 90 miliardi di lire. I risultati però sono deludenti già nel primo anno e, nonostante le voci di divorzio, la separazione arriva solo dopo il primo match del campionato successivo, perso 2-1 contro la Reggina, che segue i preliminari persi contro l’Helsingborg. “Fossi io il presidente caccerei subito l'allenatore”, dichiara furioso Lippi al Granillo (in foto Lippi con Moratti e Vieri)
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IL RITORNO A TORINO – Nel 2001 torna nuovamente alla Juventus: la rosa è nuovamente cambiata e annovera calciatori come Nedved, Buffon, i giovani Zambrotta e Trezeguet, che si aggiungono allo storico nucleo capitanato da Alessandro Del Piero. Ancora una volta la Juve si impone sul territorio nazionale, dove ottiene due scudetti, nel 2002 e nel 2003, ma fatica a raggiungere l’agognata Champions League, persa nel 2003 in finale a Manchester contro il Milan (in foto Lippi dopo il titolo 2002)

LA NAZIONALE – “Il più bel prodotto di Viareggio, dopo Stefania Sandrelli”. Con una frase celebre dell’Avvocato Agnelli Franco Carraro, presidente FIGC, annuncia l’avvento sulla panchina della Nazionale di Marcello Lippi nel 2004. Il gruppo si struttura partita dopo partita fino al Mondiale 2006 in Germania quando, pur non essendo tra le favorite, l’Italia si mostra solida dietro e capace di colpire quando serve. Il quarto titolo mondiale arriva dopo due sofferte vittorie, ai supplementari contro la Germania in semifinale e ai rigori contro la Francia in finale

IL RITORNO – Meno fortunata l’edizione di Sudafrica 2010: l’Italia campione del mondo uscente è nuovamente guidata da Lippi, che è ritornato sulla panchina nel 2008. Il doppio pareggio con Paraguay e Nuova Zelanda e la sconfitta contro la Slovacchia condannano l’Italia all’uscita al primo turno (in foto Marcello Lippi durante la conferenza stampa di insediamento nel 2008)

L’AVVENTURA AL GUANGZHOU – La carriera di Lippi non finisce qui: nel 2012 si trasferisce in Cina, dove lo attende il Guangzhou Evergrande. La sua ultima avventura di club dura tre anni, nei quali vince ben tre titoli nazionali, una coppa nazionale e anche la Champions League asiatica, che lo porta a diventare il primo allenatore al mondo ad avere vinto le massime competizioni confederali organizzate da almeno due confederazioni

L’ULTIMA NAZIONALE – Dopo una breve esperienza come direttore tecnico del Guangzhou passa nel 2016 ad allenare la Nazionale cinese, a secco di esperienze mondiali dal 2002. I risultati non sono eccezionali ma ottiene un buon piazzamento nella Coppa d’Asia 2019, dove raggiunge i quarti di finale, persi poi contro l’Iran (in foto, Lippi stringe la mano del presidente della Federcalcio cinese il giorno della sua presentazione, nel 2016)

IL DOPING – Durante la sua prima esperienza alla Juventus più volte il mister puntò il dito contro la procura di Torino (in foto), guidata dal pm Raffaele Guariniello, e i detrattori della Vecchia Signora, in primis Zdenek Zeman sul tema doping. “Fa tanto il moralista però molti dei giocatori che hanno lavorato con lui hanno raccontato che lui diceva "perché gli altri devono prendere la creatina e noi no? Mica siamo più scemi”", disse durante un’intervista tv del 2004

IL RAPPORTO CON BAGGIO – Uno dei calciatori con cui Lippi ha avuto uno dei rapporti più burrascosi è stato Roberto Baggio, Pallone d’Oro 1993, che l’allenatore ebbe sia alla Juve che all’Inter. “Era un caudillo, ostentava una conduzione militaresca dello spogliatoio. Contro di me, ha usato tutto il potere di cui era in possesso, nella speranza di annientarmi. Era un attacco dopo l'altro, senza tregua, uno stillicidio”, scrisse Baggio nel suo libro. Un possibile motivo può essere una richiesta di Lippi di informazioni sullo spogliatoio, rifiutata da Baggio
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