
Calciatori con i baffi, ecco chi li ha avuti e li ha tagliati (e chi li porta ancora) FOTO
Molti giocatori dei decenni scorsi hanno legato la propria immagine al look con i baffi. Da Gullit a Völler, da Rijkaard a Sandro Mazzola. Alcuni di loro nel tempo li hanno rasati mentre qualcuno ancora oggi è rimasto fedele a questo segno estetico distintivo. Ecco i casi più celebri

Tanti calciatori, soprattutto a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘90, sono diventati celebri, oltre che per le loro prodezze sul campo, anche per un paio di riconoscibili baffi sul volto. A distanza di anni molti giocatori “baffuti” hanno dato un taglio, ma qualcuno li porta ancora. La carrellata parte da Giuseppe Bergomi: nell’Inter il compagno Gianpiero Marini gli dà il soprannome di “Zio”, proprio per i baffi portati sin da ragazzino. Al Mundial 82 diventa campione con questo look che però è poi sparito per lasciare il posto al volto completamente rasato
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Ruud Gullit, “Il tulipano nero”, al suo arrivo in Italia nel 1987 diventò subito uno dei calciatori più iconici e riconoscibili al mondo: immarcabile sul rettangolo di gioco e perfetto per le copertine dei giornali con le sue treccine e i baffi. Qualche anno dopo (circa dalla stagione 1991-92) i baffi spariscono, mentre solo dopo la fine della carriera da giocatore ha dato un taglio anche ai capelli
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Nel Milan degli olandesi anche Frank Rijkaard portava dei vistosi baffi, in realtà suo segno distintivo sin da quando esordì giovanissimo nell’Ajax nei primi anni ’80. I baffi spariscono dalla stagione 1992-93 e non li ha più portati, nemmeno nella sua successiva vita da allenatore
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Per tutta la carriera il bomber gallese Ian Rush, leggenda del Liverpool (con un passaggio fugace anche alla Juventus), ha esibito dei caratteristici baffetti a cui ha rinunciato solo anni dopo che ha appeso gli scarpini al chiodo
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È stata molto breve la storia dei baffi di Mario Kempes, una delle icone del calcio argentino. Celebre per la sua folta chioma da cui non si è mai separato nella sua lunga carriera tra Europa e Sudamerica, ai Mondiali del 1978 si presentò anche con i baffi ma durarono giusto il tempo di qualche match. Oggi, tanti anni dopo, ha rinunciato anche ai capelli lunghi
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Inseparabile e inscindibile dal suo look con i baffi è anche il volto di Graeme Souness, centrocampista scozzese, leggenda del Liverpool, con cui ha vinto 3 Coppe dei campioni prima di trasferirsi per due stagioni alla Sampdoria. Solo anni dopo, quando già allenava ha dato una sforbiciata definitiva ai suoi celebri baffi

Nella sua prima parte di carriera anche il difensore tedesco Jürgen Kohler ha avuto dei caratteristici baffi. Li aveva nel vittorioso Mondiale di Italia 90 quando si laureò campione con la sua Germania. E ancora nei suoi primi anni alla Juventus. Dalla stagione 1993-94 però li ha tagliati definitivamente anche se si sono rivisti di nuovo per alcuni periodi a fine carriera, negli anni al Borussia Dortmund. Oggi non li porta più da anni

Look inconfondibile per Alexi Lalas, il primo giocatore statunitense a esordire in Serie A, nel Padova di metà anni Novanta. Il difensore, che suonava anche in un gruppo rock, portava lunghi capelli rossi, baffi e barba. Nella sua nuova vita da dirigente sportivo ora sfoggia un volto completamente rasato e capigliatura perfettamente ordinata

David Seaman è stato uno dei portieri più forti degli ultimi decenni. Leggenda dell’Arsenal e della Nazionale inglese, è ricordato anche per i suoi baffi, a cui a fine carriera accompagnò anche i lunghi capelli legati in una coda. Solo dopo l’addio ai guanti ha tagliato tutto, come si può vedere da questa foto

A suo modo è rimasto nell’immaginario anche il baffetto esibito da Vampeta, giocatore brasiliano arrivato all’Inter nel 2000 per la cifra di 30 miliardi e l’etichetta di fenomeno. Diventò invece una delle più clamorose meteore dei nerazzurri. Si riscattò da questo flop vincendo i Mondiali del 2002 con la sua Nazionale (anche se scese in campo solo per 18 minuti in tutto il torneo). Oggi dal suo look sono scomparsi i baffi

Ci sono poi celebri “baffi” che negli anni non hanno rinunciato ma hanno optato per soluzioni estetiche diverse: è il caso di Rudi Völler, attaccante della Roma tra il 1987 e il 1992 e oggi nuovo direttore tecnico della Federcalcio tedesca. I suoi celebri baffi si sono trasformati oggi in una combinazione di baffi e barbetta bianca

Qualcosa di simile ha fatto Paul Breitner, leggenda del Bayern Monaco degli anni Settanta e campione del mondo con la Germania Ovest nel 1974. Oggi, che è lavora ancora nei quadri dirigenziali dei bavaresi, ha trasformato i baffi aggiungendo la barba incolta

Aveva dei riconoscibili baffi anche René Higuita, mitico portiere colombiano celebre per la sua interpretazione fuori dagli schemi del suo ruolo (basti pensare che ha all’attivo quasi 50 gol segnati oppure alla parata con il colpo dello scorpione in cui si esibiva tra i pali). Oggi lavora come preparatore dei portieri dell’Atletico Nacional e anche lui ha aggiunto la barba ai suoi baffi

Nella Nazionale colombiana tra gli anni ’80 e ’90 c’era anche Carlos Valderrama, eclettico centrocampista dal talento cristallino e riconoscibile per il suo look con la chioma riccioluta e i baffi. Ancora oggi non ha rinunciato a capelli e baffi (diventati nel mentre brizzolati) a cui ha aggiunto un po’ di barba

Dai baffi al pizzetto è passato Roberto Pruzzo, uno dei più grandi attaccanti italiani di sempre e simbolo della Roma negli anni Ottanta. Finché ha giocato non ha mai rinunciato ai suoi celebri baffi, mentre il nuovo look risale ad anni più recenti

Franco Causio, bandiera per un decennio della Juve negli anni ’70 prima di passare a Udinese e Inter, si fece crescere i baffi più o meno dalla stagione 1978-79. Ed è con quel look che si è laureato campione del mondo nel 1982 con l’Italia. Ancora oggi porta i baffi ma completati da un piccolo pizzetto

Infine ci sono calciatori che tutti conosciamo per il look con i baffi e che a distanza di decenni non hanno mai pensato di tagliarli. È il caso di Toninho Cerezo, un decennio in Italia con le maglie di Roma e Sampdoria. Ancora oggi non rinuncia ai suoi iconici baffi

Zbigniew Boniek, per tutti Zibì, porta i suoi celebri baffetti rossi dal 1982 circa. Nella sua esperienza italiana con Juve e Roma non li ha mai toccati e ancora adesso, nella sua nuova carriera dirigenziale, ha sempre lo stesso look di 40 anni fa

Più o meno negli stessi anni calcava i campi di Serie A un altro “baffo” celebre, Pietro Paolo Virdis. Dal passaggio alla Juventus nel 1977 passando poi per Cagliari, Udinese, Milan e Lecce, ha sempre portato i baffi e ancora oggi (è il proprietario di un ristorante a conduzione familiare a Milano) non ha cambiato look

Ma il premio fedeltà per i baffi spetta a Sandro Mazzola, leggendaria bandiera e capitano dell’Inter. Si fece crescere i baffi più o meno dalla stagione 1965-66 e da allora non è mai tornato indietro. Li porta ancora adesso, a quasi 60 anni di distanza
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