Adolescence, il sequel della serie tv non si farà

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Il regista Philip Barantini, co-creatore insieme a Stephen Graham dello show Netflix  vincitore dell’Emmy Award come Miglior miniserie televisiva, ha messo fine alle speculazioni sullo sviluppo di una seconda stagione

La serie tv Netflix (visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite app su NOW Smart Stick) Adolescence non avrà un sequel. Il regista Philip Barantini, co-creatore insieme a Stephen Graham dello show vincitore dell’Emmy Award come Miglior miniserie televisiva, ha messo fine alle speculazioni sul possibile sviluppo di una seconda stagione. “Per me, in definitiva, si tratta di lavorare con brave persone, persone simpatiche”, ha detto durante il Content London, l’evento per l’industria dell’intrattenimento britannico. “Non c’è un sequel, ma come collettivo vogliamo continuare a lavorare insieme su più fronti. Abbiamo catturato un fulmine in bottiglia, sia per come l’abbiamo girata, sia per la portata che abbiamo raggiunto. Questo non significa che ogni progetto futuro non possa avere la stessa etica”. Sembra quindi che il regista e il team formato dall’attore Graham (il vincitore di un Emmy Award come Miglior attore protagonista in una miniserie, che avrebbe dovuto partecipare all’evento Content London ma che, a causa di un imprevisto sul set di un nuovo progetto, non si è alla fine presentato) e dallo sceneggiatore Jack Thorne collaboreranno ancora insieme, ma altrove. In passato, già Thorne (autore di This is England e Toxic Town) aveva lasciato intendere che la storia del problematico adolescente Jamie (l’esordiente Owen Cooper, vincitore di un Emmy Award come Miglior attore non protagonista in una miniserie) fosse ormai conclusa. Anche Graham aveva rilasciato dichiarazioni simili. Nonostante le loro parole, però, le speculazioni su un possibile ritorno dello show non si erano frenate.

I FUTURI PROGETTI

La serie tv Adolescence è composta da quattro episodi girati in piano sequenza e racconta la storia di una famiglia inglese che affronta l’arresto del figlio Jamie, condannato per l’omicidio di una ragazza. Sullo sfondo, i temi della cultura incel e della violenza giovanile, che alimentano il dibattito nel Regno Unito. Il successo, però, ha travalicato i confini nazionali e ha reso lo show una delle serie originali Netflix più viste, superando anche Baby Reindeer come titolo più visto nel Regno Unito. Ora, però, il regista Philip Barantini ha in programma nuovi progetti. Sempre in collaborazione con Netflix, intende sia trasformare l’opera teatrale Eat the Rich (But Maybe Not Me Mates X) di Jade Franks in una serie tv, sia realizzare il lungometraggio Hell Jumper, basato sull’omonimo documentario del 2024. Nel frattempo, lo sceneggiatore Jack Thorne ha sollevato la questione dell’importanza della collaborazione con il colosso dello streaming: “Se fossimo stati su Channel 4, avremmo avuto successo [nel Regno Unito], ma mi piacerebbe sapere se avremmo venduto all’estero”, si è domandato. “Altri paesi avrebbero voluto acquistare questo programma? La mia esperienza è che i programmi che non vendono sono quelli con accenti regionali, che trattano di qualcosa di particolarmente britannico. Non so se avremmo ottenuto quelle vendite internazionali”. Ha poi osservato che, spesso, “gli sceneggiatori vengono intrappolati in vicoli ciechi. Una cosa che Adolescence non ha cambiato affatto è questa: se vuoi far partire uno show, hai bisogno di un cadavere e di qualcuno un po' triste che indaga. Quando crescevo, c'era una varietà incredibile di programmi in TV. Penso davvero che il crime abbia preso il sopravvento. Scrittori con salti immaginativi straordinari vengono rinchiusi in queste gabbie”.

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