
Il Gattopardo, costumi e look della serie con Deva Cassel e Benedetta Porcaroli. FOTO
La serie evento targata Netflix è riuscita a conquistare il pubblico per le sontuose ambientazioni e i magnifici costumi di scena ottocenteschi che hanno dato corpo e carattere ai nuovi interpreti della storia, impegnati a far rivivere sul piccolo schermo gli iconici personaggi immaginati sulla carta da Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Ecco i segreti di chi li ha creati e le idee che hanno guidato la costruzione del guardaroba dei singoli protagonisti
A cura di Vittoria Romagnuolo

Da quando la miniserie Il Gattopardo è approdata in streaming su Netflix (dallo scorso 5 marzo, visibile anche su Sky Q, Sky Glass e NOW), si è aperto il dibattito sugli aspetti creativi del prodotto che, come è noto, ha un illustre precedente cnematografico, Il Gattopardo di Luchino Visconti, una pellicola esteticamente raffinatissima in grado di catturare la ricchezza visiva del romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Scenografie e costumi sono voci importantissime per valutare lo sforzo produttivo della serie italo-inglese
Il Gattopardo, confronto tra attori del cast della serie Netflix e del film del '63. FOTO
I costumi della serie Il Gattopardo sono firmati da Carlo Poggioli, costumista di origine campana, classe 1959, con esperienza ultra quarantennale in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Poggioli, che nelle ultime stagioni ha lavorato anche ai costumi di Parthenope di Paolo Sorrentino, ha dovuto sfruttare al massimo i mesi (circa otto) che ha avuto a disposizione dalla produzione (Netflix e Indiana Productions), un tempo piccolo in relazione alle necessità. Il Gattopardo ha richiesto circa 6mila costumi per i personaggi principali e le 5mila comparse
Il Gattopardo, cosa sapere della serie con Kim Rossi Stuart dal romanzo di Tomasi di Lampedusa
Poggioli ha lavorato, negli anni Novanta, con Piero Tosi, il costumista del Gattopardo di Visconti. Per questa serie ha collaborato, specie per gli abiti degli ultimi tre episodi, con Edoardo Russo.
Lo sforzo rispetto al film è stato enorme, vista la lunghezza del girato e l'aggiunta di eventi e rispettivi costumi. Nella serie ci sono tre balli e dieci colazioni. I costumi del film non erano utilizzabili, rovinati o troppo piccoli nella maggior parte dei casi.
Per lo show abiti e accessori (incluse scarpe e gioielli) sono stati ideati e realizzati da zero

Poggioli ha potuto utilizzare costumi di repertorio, provenienti da archivi, incluso quello della sartoria Tirelli-Trappetti, ma erano insufficienti per le esigenze della serie. I disegni per i nuovi abiti sono stati realizzati partendo da ispirazioni prese da ritratti, poche fotografie d'epoca e capi e accessori conservati nelle case museo, come quella di Raffaello Piraino, a Palermo.
Difficilissimo reperire le stoffe, vista la chiusura di molte aziende tessili. Il team ha lavorato con atelier, sartorie e manifatture in Italia e anche in Francia

Il guardaroba di ogni singolo personaggio è stato pensato per raccontare la personalità di ciascuno. I costumi di Concetta Salina, interpretata da Benedetta Porcaroli, realizzati dalla sartoria romana Tirelli, sono concepiti prevalentemente nelle tonalità fredde, grigio-azzurro, verde salvia e tocchi di crema, espressione di un mondo aristocratico elegante e distante, fermo nella propria epoca.
Questo scatto descrive la scelta di Concetta di un vestito dai toni accesi, caldamente sconsigliata da suo padre

Angelica (interpretata da Deva Cassel) è l'opposto di Concetta, per origini, aspetto, aspirazioni e personalità. Il suo guardaroba è sempre vivace e coi suoi abiti si distingue sempre, tra la folla e nei palazzi. Esponente della nuova borgheria arricchita che vuole prendere il posto della nobiltà isolana, non si fa scrupolo di indossare abiti più scollati e dalle tonalità seducenti, dal fucsia all'arancio, al rosso rubino, al blu Klein. Non rispetta le convenzioni per cui le sfida più o meno consapevolmente
Chi è Deva Cassel, la figlia di Monica Bellucci protagonista nella serie tv Il Gattopardo
Per Il Gattopardo sono state realizzate oltre cento crinoline (le sottogonne che servivano per strutturare gli abiti femminili) e oltre sessanta cappelli.
Per entrare nei panni del personaggio - letteralmente - ogni attore ha avuto bisogno di ore. In foto, Benedetta Porcaroli

Benedetta Porcaroli nei panni di Concetta, figlia del Principe di Salina. Il suo guardaroba si compone di abiti religiosi (per le scene girate in convento) e abiti da giovane donna, per le scene a Palazzo e in famiglia. Il suo modo di vestire è fanciullesco e romantico, look ottenuto anche grazie ad acconciature ispirate all'hairstyle dell'epoca (realizzate da Desiree Corridoni)

La ricchezza del lavoro costumistico de Il Gattopardo è evidente nelle scene dei balli - nella serie ce ne sono ben tre. Per il guardaroba militare di Tancredi, il nipote del Principe di Salina interpretato da Saul Nanni, Poggioli ha chiesto la consulenza di del Prof. Andrea Viotti

Una foto di Deva Cassel nei panni di Angelica nelle scene del ballo dei Ponteleone, l'ultimo prima dell'epilogo. Alle attrici è stato necessario lavorare con costumi con corpetti e bustier, necessari per dare corpo alla postura delle donne aristocratiche del tempo. Il costume designer ha cercato di snellire le strutture, certamente più comode rispetto ai costumi utilizzati in passato

Nessun dettaglio è lasciato al caso nei look dei protagonisti de Il Gattopardo. La serie ha richiesto l'ideazione e la realizzazione di duemila paia di scarpe, senza contare i gioielli (oltre centocinquanta parure). Il makeup è di Laura Tonello

Il regista e i realizzatori hanno lavorato perch?é l'opera di Tomasi di Lampedusa fosse più vicina alla Sicilia reale. Anche il Principe di Salina (Kim Rossi Stuart) è diverso dal suo predecessore cinematografico, interpretato da Burt Lancaster. Sempre impeccabile nelle occasioni formali, con cappello, la camicia col colletto inamidato e la giacca lunga, si concede abiti più rilassati quando è in casa o in intimità

Un piano ravicinato di Kim Rossi Stuart nei panni del Principe di Salina

Francesco Di Leva nei panni di Russo, uno degli uomini di fiducia del Principe. La Sicilia ritratta nella serie Il Gattopardo è molto meno patinata di quella ritratta nel film o descritta nel romanzo. I personaggi, inclusi i nobili, sono mostrati spesso accaldati; lo stesso Principe e Tancredi non esitano ad apparire sullo schermo sporchi di polvere dopo essere andati a cavallo
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