Un ‘estate fa, è qui la festa. La recensione del quinto episodio della serie Sky Original
Tra "Il Cobra" di Donatella Rettore e "Rumore" di Raffaella Carrà, scopriamo cosa è accaduto durante il party organizzato da Mamo nel giugno del 1990, mentre il rapporto tra Elio (Lino Guanciale) e sua moglie Isotta (Nicole Grimaudo) è sempre più in crisi. La quinta puntata del thriller transgenerazionale prodotto da Sky Studios e Fabula Pictures è disponibile su Sky On Demand e su Now
“Non festeggiare il tempo che passa, ma passa il tempo festeggiando”. Forse sarebbe d’uopo seguire questo edonistico consiglio, spesso e volentieri stampato sui biglietti di auguri. Tuttavia, il suggerimento non verrà seguito dai protagonisti del quinto episodio di Un’Estate fa (LO SPECIALE - TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE - LA RECENSIONE DEL SESTO EPISODIO), disponibile su Sky On Demand e su Now). Le due linee temporali del thriller transgenerazionale si sono ormai fuse come la mosca e lo scienziato Seth Brundle nel cult horror firmato da David Cronenberg nel 1986. E come spesso accade sul grande e sul piccolo schermo, basti pensare al finale di La Dolce Vita, durante i party i partecipanti rivelano la propria natura più profonda, i segreti vengono svelati. La verità spunta fuori, parimenti a una bella ragazza dalla torta. Ma il dolce è, sovente, avvelenato, e la fanciulla flirta con la morte
La festa è finita
L’incipit del quinto episodio di Un’estate fa è un bad trip. L'LSD fa brutti scherzi alla mente del giovane Elio (Filippo Scotti), mentre la versione adulta del pusher Carmine (Orlando Cinque) guardando in faccia gli spettatori rivela: “Lo sanno tutti chi ha ucciso la ragazza”. Solo che l’acido altera la percezione sensoriale e non solo. La realtà si frantuma in mille allucinazioni. Il ragazzo si perde nel dedalo della propria mente e Arianna non possiede nessun filo rosso per aiutarlo a trovare l’uscita. Tra effetti stroboscopici, voci distorte passato e presente si riflettono, le immagini si moltiplicano e si confondono. Ma la realtà si rivelerà ancora più terrificante dell’incubo lisergico
approfondimento
Un’estate fa, la recensione dell’episodio 2 della serie tv
Scene da un matrimonio in crisi
Si sa, le allucinazioni non si possono controllare. E neanche le crisi coniugali. Sono scene di un matrimonio alla deriva quelle che ci vengono mostrate nella puntata 5 di Un’Estate fa. Elio è ormai perduto nel passato pure quando vive nel presente e sua moglie Isotta non lo riconosce più. Nemmeno l’idea di portare la figlia Alice a visitare quello che resta del Campeggio “L’onda” si rivelerà un’idea felice. Il nuovo incontro con Lauretta (Anna Ferzetti) nello sfarzoso attico svelerà solamente che Roma vista dall’alto risulta “bella e stupida”, come dovrebbe essere per alcuni la donna ideale. Certo, il party di quel giugno degli anni 90 ha segnato l’inizio della storia d’amore tra Lauretta e Mamo e tra Carmine e Costanza. Ma l’identità dell’assassino di Arianna pare sempre più misteriosa.
approfondimento
Un'estate fa, la recensione dell'episodio 3 della serie tv Sky
Le canzoni dicono la verità
Botte di cocaina che rischiano di trasformarsi in tragedia. Donatella Rettore che ci rammenta che "Il cobra non è un serpente/Ma un pensiero frequente/Che diventa indecente”, mentre Raffaella Carrà avvisa tutti: "Io stasera vorrei/Tornare indietro nel tempo/E ritornare al tempo che/c'eri tu/Per abbracciarti e non pensarci più su”. Come suggeriva Fanny Ardant nel film La signora della porta accanto (1981): "Ascolto solo canzoni perché dicono la verità. Più sono stupide, più sono vere". E in fondo la colonna sonora della serie Sky Original Un'estate fa è una sorta di coro greco, un vero e proprio personaggio aggiunto. E tra una partita a twister, una scazzottata improvvisa, un’alba consumata su spiaggia, una panda con i sedili ribaltabili trasfigurata in una bara, le indagini dell’ispettore Zancan (Paolo Pierobon) e del suo sodale Gori (Alessio Praticò) si trasferiscono a casa della famiglia Santamaria. Per citare i versi di Loredana Bertè di un brano del 1981, "Canterò/Lentamente come questa mia agonia/Le speranze che ogni volta vanno via/L'amore che non ho/Canterò/E sarà dolce questo canto dentro me/Che ogni giorno io ricanterò per te/Se me lo chiederai“. Insomma, il passato divora il presente come Saturno i suoi figli ed Elio rischia di perdere tutto.