Un’estate fa, notti magiche di un sabato italiano. La recensione del terzo episodio

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Paolo Nizza

Paolo Nizza

Tra la canzone ufficiale del campionato del mondo 1990, composta da Giorgio Moroder, Edoardo Bennato e Gianna Nannini, e la famosa hit swing cantata dal cantautore, Sergio Caputo, Elio indaga sulla possibile relazione clandestina di Arianna. La terza puntata della serie con Lino Guanciale e Filippo Scotti è disponibile in esclusiva su Sky e su NOW

 

“Forse non sarà una canzone/A cambiare le regole del gioco/Ma voglio viverla così quest'avventura/ Senza frontiere e con il cuore in gola”, così cantavano Edoardo Bennato e Gianna Nanni in Un’Estate italiana, l’inno ufficiale di Italia 90, noto ai più con il titolo di Notti Magiche. E in fondo anche il personaggio di Elio (interpretato da Lino Guanciale e Filippo Scotti) cerca di mutare l’ordine costituito. In questo terzo episodio di Un'Estate fa (LO SPECIALE - TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE), disponibile su Sky On Demand e su NOW, l’avvocato indaga sulla videocassetta dalla quale si evince che Arianna aveva un amante segreto. Novello Philip Marlowe, a spasso nel tempo tra presente e passato, il protagonista della serie Sky Original cerca le prove del tradimento. Ma a dispetto del celebre proverbio, in questo caso le bugie hanno le gambe lunghe di una ragazza adolescente complicata, misteriosa e sfuggente. Tra scommesse clandestine, corse in bicicletta e la presenza di due nuovi personaggi, la terza puntata del thriller transgenerazionale prodotto da Sky Studios e Fabula Pictures è un giallo intrigante con un colpo di scena finale assai sorprendente, impreziosito come sempre dalla suggestiva fotografia di Davide Manca.

Sono innocente

Come nelle due precedenti puntate a introdurci nelle atmosfere del terzo episodio di Un'Estate fa è un personaggio che rompe la quarta parete e si rivolge al pubblico. In questo caso si tratta di Isotta, una misurata e convincente Nicole Grimaudo. La moglie di Elio, designer di interni sensibile, ma volitiva testimonia tutta la sua fede nell’innocenza del marito con un accorato monologo “Elio è un uomo per bene. Ed è sempre stato meraviglioso, ma in questi anni anche i suoi ex amici che lo hanno abbandonato hanno messo in dubbio la sua amnesia. E noi invece lo sappiamo molto bene come ci ha sofferto. La verità è che lui con la morte di Arianna non c’entra niente. Tutti a indicarlo come colpevole e nessuno a dire l’unica cosa che dovrebbe essere evidente: anche Elio è una vittima”. Parole forti, che rimandano agli indimenticabili protagonisti vittime delle circostanze e dei pregiudizi come l’Henry Fonda di Il Ladro di Alfred Hitchcock o di Sono innocente firmato da Fritz Lang. Tuttavia, parafrasando Shakespeare, il mondo non è amico di Elio e nemmeno le sue leggi. In special modo Lauretta, la cinica e acuta ragaza di Ariccia, che da adulta ha il volto di Anna Ferzetti.

 

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Era mio padre

Ma soprattutto l’ispettore Zancan (ma quanto è riuscito questo personaggio! finalmente in una serie tv un tutore dell’ordine lontano da corrivi cliché). Insieme la sodale Gori (Alessio Pratico) il poliziotto irrompe nell’appartamento di Pietro, l’anziano padre di Elio (Massimo Dapporto) devasto dall'Alzheimer. Tra una farneticazione sul presidente John Fitzgerald Kennedy e una delirante invettiva contro gli americani, l’anziano genitore svela alla coppia un dettaglio che potrebbe peggiorare la posizione dell’avvocato Santamaria. D’altronde gli ispettori non sono pagarti per essere educati od opportuni. La terza new entry è la versione adulta di Filippo (Giovanni De Giorgi, il fidanzato di Arianna). Ahimè: Sic transit Gloria Mundi. La burbanzosa e nerboruta promessa del nuoto è un lontano ricordo. All’ex giovane campione restano solo il dolore e il rimpianto per non aver salvato la sua amata. Si sa i sogni muoiono all’alba.

EPISODIO 2

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Un sabato italiano e un Piano B

 

“E in questo sabato qualunque, un sabato italiano/Il peggio sembra essere passato/La notte un dirigibile che ci porta via lontano”. Così solfeggiava Sergio Caputo più di 30 anni fa. Ma quel sabato del 14 giugno del 1990 non verrà ricordato come un giorno come tanti. Allo stadio olimpico di Roma “Giuseppe Giannini (detto “Er principe” risolve il match con gli Stati Uniti. Una partita facile sulla carta, molto meno sul rettangolo di gioco. L’incontro ha un’importanza che travalica il tifo per gli azzurri per i giovani protagonisti della serie. E al netto della vittoria della nazionale italiana, la notte rischia di essere niente affatto per Elio and friends. Insomma, si rischia il tracollo e pure di prendere una saccagnata di botte. Ma checché ne dicano quelli dell’A-Team è fondamentale avere sempre un biano B.

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She's got Bette Davis eyes

Ha gli occhi di Bette Davis questo terzo episodio di Un’Estate fa. Ti incanta, ti cattura, ti sorprende come nella canzone di Kim Carnes. Occhi che ricordano quelli di Arianna. Nella ricerca affannosa e tortuosa di salvare ciò che ha perduto. Elio tenta di recuperare il rapporto con la figlia Alice (Ginevra Francesconi), visto come è finito quello con Pietro obnubilato dalla demenza. Non sempre si fa canestro nella vita. Però bisogna tentare sempre e comunque. Padri e figli, mariti e mogli, uomini e donne, ragazze e ragazzi giocano la partita della vita su due tavoli. Mentre Gazebo canta I like Chopin. Forse aveva ragione Ennio Flaiano. “Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno.”

UN'ESTATE FA

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